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lunedì 8 gennaio 2024

La Meloni e il bavaglio sull'ordinanza di arresto.




 "La Meloni non vede bavagli nel divieto di pubblicare i contenuti dell’ordinanza di arresto..."

La Meloni dovrebbe sapere che noi, in quanto suoi datori di lavoro, abbiamo il pieno diritto di sapere tutto ciò che avviene nel Nostro paese, e lei, lavoratrice pagata da noi, non ha alcuna voce in capitolo per decidere che cosa sia lecito farci sapere.
Mi sa tanto che non abbia capito quale sia il suo ruolo e si senta in grado di sentenziare, in autonomia, tutto ciò che più le aggrada.

cetta

giovedì 31 agosto 2023

Il regime Meloni: democratura, familismo amorale e conflitti d’interesse. - Salvatore Palidda

 

Nella sua occupazione di tutti i posti di potere in tutti i campi, il partito della signora Meloni e la coalizione delle destre che governa mostrano sempre più i loro tratti salienti: democratura (miscuglio di democrazia apparente e autoritarismo violento), familismo amorale (i suoi famigliari al potere) e conflitti d’interesse senza limiti, con solo il 26% dei voti ottenuti.

La parola democratura risale alla Spagna degli anni 1929-30, ma è a Edoardo Galeano che si deve il suo impiego a proposito della coesistenza di democrazia e autoritarismo o di democrazia e dittatura, come Predrag Matvejevic descriveva i regimi apparentemente costituzionali ma di fatto oligarchici. In realtà questa democratura non è che il fascismo “democratico”, un regime generato dal processo di eterogenesi della pseudo democrazia, processo che dura da decenni e che è sempre più peggiorato a seguito della controrivoluzione del capitalismo liberista che comincia negli anni 1970. Un processo che non ha smesso di erodere le conquiste economiche, sociali e civiche degli anni 1968 e 1970 grazie anche alla conversione liberista della sinistra tradizionale. Così è possibile governare con una piccola minoranza di voti degli aventi diritto di voto e da qui la pretesa di «democrazia» e quindi di costituzionalità che permette a questi governanti di fare e sfare quello che vogliono, senza alcuna vergogna. Ne conseguono misure fra le più liberticide (divieto di riunione, criminalizzazione della solidarietà ecc.). In Italia non si ha bisogno del 49.3 usato dal governo Macron per imporre la sua famigerata riforma delle pensioni odiata dal 75% dei francesi. Il governo procede a colpi di decreti e può contare su una larga maggioranza del Parlamento e una quasi inesistente opposizione, compresi i sindacati (che invece in Francia, insieme alle sinistre unite, sono stati uniti contro il regime Macron). L’accanimento particolare del regime Meloni ha preso di mira i poveri sistematicamente stigmatizzati e odiati dalle destre (ma anche da una parte dell’ex-sinistra: il reddito di cittadinanza è stato abolito nonostante la stessa Comunità europea lo difenda e le statistiche ufficiali mostrino un netto aumento della povertà, dei senza casa, della gente che non può curarsi). In Italia il potere d’acquisto si è svalutato più che in tutti gli altri paesi europei e la rivalutazione dei salari rispetto all’inflazione è stata abolita. I salari italiani sono tra i più bassi d’Europa e sono persino diminuiti del 12% rispetto al 2008 (lo attesta il Global Wage Report 2022-2023 de l’ILO).

Il ministro della “sovranità alimentare” (SIC !), cognato della signora Meloni, si è permesso anche di dichiarare che l’alimentazione dei poveri è migliore di quella dei ricchi, mentre altri politicanti non hanno smesso di dire che il reddito di cittadinanza non farebbe che mantenere degli oziosi sui divani di casa loro, davanti alla tv o ai supermercati a fare spesa coi soldi dello Stato. Le destre hanno così scatenato una campagna contro la popolazione bollata come parassita che non vorrebbe lavorare… e questo in un paese in cui si contano circa otto milioni di lavoratori che oscillano tra precariato e impieghi al nero e persino neo-schiavitù e un numero crescente di incidenti e morti sul lavoro. A questo s’accompagna l’accanimento contro i migranti (il far morire e lasciar morire) che conduce la signora Meloni a fianco della signora Ursula van der Leyen e del presidente della Tunisia Kaïs Saïed a un accordo da crimine contro l’umanità.
Puntando suoi più fedeli – anche se palesemente incolti e ignoranti l’ABC delle regole di governo – la signora Meloni si è circondata di famigliari e amici: suo cognato che non smette di suscitare il ridicolo e lo scandalo per la sua indigenza intellettuale e il suo disinvolto linguaggio fascistizzante, la sorella nominata capa del suo partito, suo marito piazzato nel primo canale della tv pubblica, i suoi amici più fidati nei ministeri o ai posti istituzionali. Peggio che all’epoca di Mussolini, la signora Meloni ha dovuto far ricorso a un familismo amorale sfacciato e a dei conflitti d’interesse a non finire poiché ha paura di non farcela e non può contare su un personale politico sperimentato e qualificato (ma questo è diventato abituale sin dal 1994 e anche con governi di centro-sinistra). Nella sua epopea sta mantenendo la promessa della «pace fiscale» fortemente voluta anche da suoi alleati Salvini e i discepoli di Berlusconi. Si è così approdati al trionfo della tolleranza dell’evasione fiscale, così come del lavoro nero e di ogni sorta di raggiro delle leggi che avrebbero dovuto proteggere i lavoratori e lo Stato di diritto democratico. E questo in un paese in cui la frode fiscale ha raggiunto il 35% del PIL, cioè 530 miliardi (stima Eurispes ignorata anche dai sindacati). Non è casuale che il governo Meloni comprenda una ministra del turismo conosciuta per le sue discoteche e locali di divertimento e infine sotto processo per sistematica frode fiscale e di contributi sociali.

Sarebbe troppo lungo elencare in dettaglio gli scandali provocati dai membri di questo governo e del su entourage e dai suoi zelanti sostenitori. Ma nulla di tutto ciò sembra scalfire la tenuta del regime Meloni a cui nel frattempo quasi tutti i media continuano ad accreditare largo consenso. In tale contesto non mancano i colpi mediatici inimmaginabili qualche anno fa, per esempio un generale che pubblica un libro zeppo di tutta la panoplia di ignominie contro LGBT, poveri, militanti di sinistra, semplici democratici e propositi fascisti. Un libro che sembra essere diventato il best-seller del popolo di destra e che anche ministri e personalità di questa maggioranza dichiarano di apprezzare sebbene il ministro della difesa sia stato costretto a dimissionare tale generale senza però espellerlo dall’Esercito.
In realtà la garanzia della durata del regime Meloni è assicurata dal suo totale allineamento alla NATO, agli Stati-Uniti e all’Europa, a fianco dell’Ucraina. E in tale allineamento il governo Meloni ha anche la pretesa di giocare l’intesa con gli Stati Uniti contro la Francia nella scena del Niger e dell’Africa sub-sahariana (un gioco che ha ben poco speranze di successo visti i mezzi, le capacità e gli spazi di manovra dell’Italia). Nel frattempo, la competizione tra Salvini e Meloni sembra farsi sempre più acuta anche in vista delle prossime elezioni europee. Meloni pensa di continuare ad arraffare i voti del partito di Berlusconi e anche della Lega che ormai si attesta con un profilo sfacciatamente fascista, razzista e sessista, profilo di cui Fratelli d’Italia pretendeva il monopolio. Nulla esclude dei passi falsi degli uni e degli altri; ma, purtroppo, di fatto non c’è opposizione che possa impensierirli. In Italia non c’è più sinistra, nulla di comparabile all’unione delle sinistre in Francia.

https://www.micromega.net/il-regime-meloni-democratura-familismo-amorale-e-conflitti-dinteresse/

martedì 25 luglio 2023

Quel grazie obbligato. - Massimo Erbetti

 

C'è una cosa che mi ha sempre infastidito nella politica ed è quella di prendersi meriti anche non propri…funziona così, è sempre funzionato così…e funzionerà così anche in futuro…ci sta, ma a me non piace.
Un politico secondo me deve sempre fare ciò che ritiene giusto e ciò che fa il bene del cittadino…utopia? Sì certo è utopico, ma io ci spero.
In questi giorni sta accadendo qualcosa che va anche oltre il prendersi i meriti…ci si vuole prendere i meriti (che sicuramente ci sono), ma si pretende anche che vi sia riconoscenza…e non solo riconoscenza reale…ma anche e soprattutto mediatica.
Perché forse voi non lo sapete…ma se non ci sono le foto che girano sui social e sui giornali, un fatto non esiste, non è mai avvenuto…e siccome Patrick Zaki non ha voluto un volo di stato per rientrare in Italia…si è verificato un enorme problema…che ha addirittura assunto le dimensioni di un fattaccio di lesa maestà…
Se tu non prendi il volo di stato e rientri con un volo di linea…non può esserci il governo ad aspettarmi all'aeroporto…non ci può essere la stretta di mano…i
baci
…gli abbracci…i grazie di rito mentre tutti sorridono…e questo è un problema…un enorme problema…un problema così grande che porta i "gregari"...o portatori di acqua (chiamateli come volete) in cerca di notorietà a fare esternazioni abbastanza forti "hai visto mai il capo mi nota e me ne è riconoscente?"
Accade così che:
Imola, il consigliere della Lega chiede di revocare la cittadinanza a Zaki: "Ha offeso il governo, non merita di far parte della nostra comunità"
(Open 24 luglio 2023)
O anche:
Il "difensore dei diritti" scorda la sua salvatrice
Ha omaggiato Bologna, i suoi prof e le ong, ma si è guardato bene dal citare Giorgia Meloni
(Il Giornale 24 Luglio 2023)
Per cui…o chiedi (e la parola chiedere è voluta) grazie come si deve…e non basta dire:
"ringrazio i vertici dello stato italiano fino al Presidente del Consiglio"...e no caro Zaki…devi inchinarti pubblicamente…oppure diventi un ingrato da colpire…
Caro Zaki e fallo un selfie con Giorgia…che ti costa? Lei ci tiene veramente tanto…ma non tanto per te, ma per quello che rappresenti…sai? Ci sono molte coscienze da vestire a festa…e maschere da indossare per apparire ciò che non si è…e quelle foto servono veramente tanto.

sabato 27 maggio 2023

Il potere del popolo. - Massimo Erbetti

 

Meloni al comizio di Catania:
"Non tanti contenti di noi al governo, ma c’è potere del popolo"
Ecco…c'è il potere del popolo…sì vero, il popolo le conferisce potere, ma quale popolo? Quanto popolo?
Il potere che ha, le è conferito da chi la vota, o da chi a votare non ci va? In una nazione dove ormai vota solo il 50% degli aventi diritto, si può credere di aver avuto il mandato dal popolo?
Si può credere, o si vuol far credere?
Il popolo…il popolo…gli italiani…il made in Italy…la difesa della razza…sono concetti che fanno leva nella mente della gente molto più delle manovre che questo governo fa contro il popolo stesso…e se questo accade non è certo colpa di chi utilizza questo metodo per ottenere potere…ma di chi si fa manipolare…il popolo.
Quel popolo che non vota…quel popolo disturbato dall'immigrato che vuole l'euro del carrello al supermercato…quel popolo infastidito da due ragazzi o due ragazze che si baciano…quel popolo che non paga le tasse giustificandosi col fatto che le tasse sono un furto di stato…quel popolo che magari non paga le tasse e si fa l'assicurazione sanitaria privata "perché in questo paese solo il privato funziona"
Quel popolo che si indigna per lo sfruttamento lavorativo e poi lo alimenta scegliendo di comprare un ortaggio proveniente da terre coltivate da vittime del caporalato…"eh ma costa meno"....e certo che costa meno, è prodotto da uno schiavo.
Il problema reale è che il popolo tanto decantato, tanto osannato, tanto amato…non esiste…questo è il problema…
E il potere che ha la Meloni…quel potere conferitole (secondo lei) dal popolo….deriva invece dalla mancanza di essere popolo…noi non siamo un popolo, noi abbiamo una cultura individualista…dove "ognuno per sé e Dio per tutti"...dove si compra (perché costa meno) da chi non paga le tasse, da chi ricicla denaro sporco…dove si accetta di pagare in nero perché si risparmia…
Non ci interessa che quel risparmio sia macchiato di "sangue"
Stessa identica cosa con le tasse…si evade per migliorare il nostro tenore di vita e "sti…" di chi si muore di fame…di chi non può permettersi di andare dal medico…"vita mia, morte tua…"
Ecco questo è il potere che la mancanza di essere "popolo" ha conferito a Meloni…
Non prendiamocela con lei, prendiamocela con noi stessi…col nostro vicino che evade…con chi acquista al nero…con chi sfrutta…con chi discrimina…con chi se ne frega del prossimo…perche la sua forza…sono le nostre bassezze umane.

lunedì 17 aprile 2023

Ubriachi di cazzate con la guerra sotto casa. - Gioacchino Musumeci - L'opinione contro

 

Così dopo aver ignorato migranti in mare e averne minimizzato la morte, obbligando la Ue a intervenire seccamente, la Meloni, riconfigurata in modalità umana, si fa fotografare in un tenero abbraccio profuso a coloro contro cui ha nutrito nei beoti il germe della discriminazione.
Non mi frega niente della mossa mediatica in cui l'assurda premier stride come ghisa di rotaie alla frenata di un convoglio. E' più significativo che mentre una pataccara sfacciata ridisegna il proprio look a uso e consumo di scostumati quanto consunti cervelli, sfilano M 109 in una processione oscena dalla stazione di Udine verso l'Ucraina.
Solo poco tempo fa mancava il coraggio di mostrare tanta spregiudicatezza nella gestione dello scenario ucraino. Ma le cose cambiano, l'inerzia popolare suggerisce che si può e si deve osare di più nella certezza che non si vedrà alcuna reazione sostanziale. I governi l'hanno sempre saputo: l'Italia “unita” - che triste barzelletta!- è degli stolti, oppure degli infermi o di accidiosi. E se non è di questi è degli analfabeti funzionali, a milioni riversati sui social per pubblicare nella più imbecille incoscienza il negazionismo spudorato del militarismo sempre più pesante che ammorba l'aria, e i TG ormai ci sbattono in faccia.
Deragliati dal perimetro costituzionale ignorato e sbeffeggiato dai più, il governo ci traghetta, nel continuum orgoglioso del bellicismo draghiano, alle soglie di un conflitto che comporterà gioco forza l'invio di truppe terrestri. Si sa fin dall' inizio della guerra, l'Ucraina non possiede risorse umane ma tonnellate di armi su cui, secondo l'ennesimo servizio bomba del Pulitzer Seymour Hersh, il presidente Zelensky e corrottissimi a lui vicini, fanno la cresta per migliaia e migliaia di dollari.
Con tutto il rispetto l'Ucraina avrebbe meritato di meglio come d'altra parte l'Italia che non solo si presenta con una caricaturale colonella a capo del governo, ma è carente di italiani che si diano un significato oltre le stupidaggini a cui rispondono sorprendentemente bene.
Capaci di scendere in piazza autonomamente contro il green pass, non sanno difendere pensioni, stipendi, scuole, sanità e futuro di figli più maturi dei genitori. Ragazzi bastonati spesso e volentieri perché capaci di protestare pubblicamente. E gli adulti responsabili? Ammutoliti perfino dopo una processione di carri armati alla luce del sole.
Il nostro paese sonnambulo è guidato da un plotone di allucinati militaristi, i fascisti di ieri riciclati ancora al comando. E che accade di nuovo sotto il sole? Si inneggia alla guerra contro i russi con veemenza molto familiare. Alcune cose cambiano, altre non cambiano mai.
Ma al popolino di sorprendenti immemori basta sapere che l'unico contrario a questo orrore si chiama Giuseppe Conte. I manipolati sostengono o negano la guerra sotto casa, è vero, ma assai tapini i sostenitori dell'ex premier, partiti d'opposizione compresi. A ben vedere iniziative 0 spaccato.
Tanto basta da una parte per negare la realtà fino a farsi piacere la prospettiva di un conflitto su larga scala, e dall'altra accettarne passivamente il suo marciare ostinato e apparentemente inarrestabile. La sensazione di impotenza è palpabile, da soli non si risolve niente. Però si sappia: vengono così le guerre, per l'inerzia di chi poi dovrà parteciparvi volente o nolente.
Certo, avrei potuto nascere in un momento storico più positivo e nonostante tutto sono sempre stato molto ottimista ma non potevo prevedere l'oggi, il più sconcertante che potessi immaginare. Dopo aver studiato lingue morte al liceo, chimica e fisica all'università non potevo prevedere che se delle lingue resta sempre qualcosa, è degli italiani intelligenti che probabilmente resterà poco o niente oltre quello che i posteri vedranno nei musei.

Gioacchino Musumeci 

https://www.facebook.com/photo/?fbid=917953336207607&set=a.104436357559313

lunedì 27 marzo 2023

IL CARISMA DELLA MELONI . - Gioacchino Musumeci

 

GIORGIA Meloni carismatica e capace, in Europa arriva lei e tutto tace. Credibile come un carnet di assegni scoperti, con uno scoppiettante carretto di debiti a tracolla va a Bruxelles sperando che il clamore passi inosservato. Quatta quatta chiede che l'Europa difenda i confini italiani ma torna spernacchIata e spettinata.
Dico la verità, un po' rimpiango le sue possessioni, come premier davanti ai suoi colleghi europei non se le può permettere, nel circo equestre parlamentare italiano si.
Lei che si professava meglio dell'avvocato con la pochette. Quello sfigato incapace, il vuoto pneumatico su cui i giornali all'epoca della trattativa per i fondi Recovery avevano anzitempo recitato il De Profundis. Giornalisti con in mano il rosario dei bugiardi trucidi paventavano la sconfitta di Conte che poi sarebbe stata quella dell'Italia, i patrioti...
Ma si sa, so ragazzi i depositari delle verità su carta igienica stampata. Capaci di tifare per la nazionale di calcio gonfiata dall'effetto Draghi inventato di sanissima pianta, e affossare chi invece, al contrario della sorcina con la fiamma, tornò a casa con gli accordi che hanno fatto bello prima Draghi magnus e poi il governo di cotiche e fagioli Meloniani sostenuti dei neosfascimma italiani e mmerricani..😁😁
Cioè diciamo le cose come stanno: l'autorevolezza di Giorgia in Europa è la stessa di un piccione con l'influenza aviaria...Ma sono i successi all'incontrario, le gesta allucinate dei più bravi "de ogni" che rendono il presidente Pentastellato gigantesco. Con tutti i difetti possibili reali e non, l'avvocato ha fatto cose che voi umani meloniani non potete immaginare. Comunque va detto, Meloni è un insuccesso su tutti i fronti e quasi quasi bellicosi dato che tra poco Roma dichiarerà guerra a Mosca se continuiamo così. Anche le pulci hanno la tosse? Ebbene si. Dalla legge di bilancio che assolve i ladri di Rdc, all'evasione “pe necessità” la Meloni è la regina indiscussa dei quaraquaquà.
A ridatece Conte ve prego...

Gioacchino Musumeci 

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mercoledì 22 marzo 2023

Maestà il popolo ha fame…dategli armi. - Massimo Erbetti


 

Quello che mi sconvolge in tutta questa storia è che è una donna…avete eletto una donna…una donna…

Ma forse chi ha deciso di proporvela ha pensato che proprio il fatto che fosse donna vi avrebbe indotto a vederla come una figura più equilibrata e non vi avrebbe fatto pensare che potesse arrivare a tanto.

Voi pensavate che volessero togliere il reddito di cittadinanza e la cessione crediti del Superbonus ecc ecc ecc ecc per fare un dispetto al M5S o perché odiano i poveri? Beh sbagliate e sbagliate di grosso…loro amano i poveri…hanno bisogno dei poveri…hanno bisogno dei soldi destinati al loro reddito di cittadinanza...e alla cessione dei crediti…e sapete per fare cosa? A cosa servono sti soldi? Per la sanità…infrastrutture…direte voi…ahahahah poveri illusi…servono a questo:

"Meloni, sull'aumento delle spese militari ci metto la faccia
La libertà ha un prezzo: difendersi è tutela sovranità nazionale"
(ANSA 21 marzo 2023)

Hai capito la donna, la mamma, la cristiana?

Ma perché Giorgia ha deciso questo e proprio in questo preciso momento? Per salvaguardare la "sovranità nazionale"? O perché glielo ha chiesto qualcuno? Sapete perché ve lo dico? Perché sempre ieri ho letto anche questa notizia:

"È mia prerogativa convocare la commissione Nato-Ucraina e credo che il momento sia arrivato".
Lo ha detto il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg, chiarendo che l'incontro avverrà nel quadro della ministeriale esteri di aprile e che il format avrà una cadenza più regolare nel futuro.
"Al summit di Vilnius mi aspetto che i leader prendano l'accordo che il 2% del Pil sia il minimo per quanto riguarda le spese in difesa" ha detto Stoltenberg"
(ANSA 21 marzo 2023)

Capito come stanno le cose? Vi è tutto chiaro?...minimo il 2% di Pil. Altro che "sovranità nazionale"

E adesso facciamoci due conticini…ma quanto ci costerà questo "scherzetto"?
Per saperlo mi sono andato a cercare qualche notizia in merito a quanto spende attualmente il nostro paese per le spese militari e ho trovato questo:

"Rapporto spese militari e PIL"
Secondo il report NATO del 31 marzo 2022, il rapporto tra spese militari e PIl in Italia è pari all'1,54% del PIL

Per cui…per raggiungere il 2% (minimo) ci sarà un aumento delle spese militari di almeno il 30% annuo…e voi che continuate a pensare ai poveri…e a come sopravviveranno…poveri illusi.

E niente…Giorgia ha deciso…lei sull'aumento delle spese militari ci mette la faccia…e noi ci mettiamo qualcos'altro.

venerdì 10 marzo 2023

Cutro, manifestanti lanciano peluche contro l’auto di Meloni, Salvini e Tajani.

 

Urla “vergogna”, “assassini”. Poi il lancio di peluche contro le auto di Meloni e dei ministri Salvini e Tajani diretti al Consiglio dei ministri a Cutro, in provincia di Crotone, dopo la strage del naufragio dello scorso 26 febbraio che ha provocato 72 vittime accertate. Sempre a Cutro sono comparse scritte contro il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, poi subito cancellate. Ma le contestazioni in piazza proseguono. Fonti di Palazzo Chigi rivelano a Repubblica che Meloni non andrà al palazzetto dello sport di Crotone che ospita le bare dei naufraghi. La Germania si è detta “pronta a redistribuire i superstiti”. Parigi apre ai cambiamenti delle regole di Dublino, ma chiede all’Italia maggiore impegno. Intanto, le opposizioni alla Camera hanno abbandonato la commissione Affari costituzionali dove si discuteva la proposta di legge della Lega che vorrebbe ripristinare tutti i decreti sicurezza di Salvini.

Infosannio 9-3-2023

giovedì 9 marzo 2023

Giorgia dei miracoli. - Massimo Erbetti

 

Il lavoro in Italia non c'è? Assolutamente falso, da quando è arrivata Giorgia di lavoro ce ne sta così tanto che non si sa più a chi darlo…

Non ci credete? Beh fate male, molto male…guardate qui:
"Francesco Lollobrigida: “Fino a 500 mila posti di lavoro per immigrati formati in patria”
(La Stampa 1 marzo 2023)

Per cui ben 500 mila posti ci sono…giusto? Ma non finisce qui…

"La ministra Calderone e la Mia al posto del reddito di cittadinanza: "Così taglieremo il sussidio ai single per darlo alle famiglie"
(Open 9 marzo 2023)

A parte il titolo di cui parlerò in seguito…perché mica vorremo tralasciare l'ennesima discriminazione fatta da sta gente, no? Scrivevo…a parte il titolo, se leggiamo all'interno dell'articolo, scopriamo che:
"...La relazione tecnica alla manovra individua 404 mila occupabili, ma ben 300 mila – il 75% – sono singoli. Questa platea va messa subito in grado di attivarsi. E lo faremo intervenendo sul punto debole del Reddito: la presa in carico. Ben 600 mila persone che ricevono il sussidio non sono mai passate per un Centro per l’impiego".

A parte il fatto che mi risulta difficile capire come sia possibile che "Ben 600 mila persone che ricevono il sussidio non sono mai passate per un Centro per l'impiego"... quando gli occupabili sono 404 mila…i 200 mila in più da dove vengono?...Vabbè andiamo avanti…

Ma nessuno ha pensato di dire alla ministra che i centri per l'impiego dipendono dalle regioni e la maggior parte delle regioni è amministrata dalla destra? Per cui se i centri per l'impiego non hanno funzionato, di chi è la colpa? Del reddito di cittadinanza, o dei governi regionali?...oppure bastava cambiare nome alla norma per farli funzionare?

Comunque una cosa è certa: Giorgia dei miracoli è riuscita (a parole) a moltiplicare i posti di lavoro e ad accontentare tutti…ben 500 mila posti per i migranti…e ben 400 mila o 600 mila (chissà) per gli occupabili…e alla fine siamo intorno al milione…e se non sbaglio c'era un altro che prometteva 1 milione di posti di lavoro veh?

P. S. Non mi sono dimenticato dei single…magari ne parlerò magari domani.

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martedì 28 febbraio 2023

Finalmente c'è riuscita. - Giseppe Salamone

 

Finalmente c'è riuscita, ha raggiunto il livello "Pace o condizionatori" di Draghiana memoria. E non solo a livello di contenuti politici, ma anche e soprattutto di accondiscendenza giornalistica. L'apparizione di ieri sera della Meloni da Vespa ci ha riproiettati dritti indietro nel tempo, nel governo dei migliori di cui lei diceva di esserne all'opposizione.

Basta sentire cos'è riuscita a far uscire dalla sua bocca, una frase intrisa di propaganda vergognosa e che dimostra quanto per lei gli italiani siano incapaci di intendere e di volere;
dire che “È una bufala che spendiamo soldi per comprare armi che mandiamo agli ucraini. Noi abbiamo già delle armi che riteniamo oggi, fortunatamente, di non dover utilizzare, quindi non c’è niente che stiamo togliendo agli italiani”, equivale a prendere per rinco*lionito il popolo italiano!

Con cosa sono state comprate quelle armi? Con i soldi del Monopoli? L'aumento delle spese militari per sostituire queste armi che si stanno ammassando in Ucraina con quali soldi lo state facendo? Sempre con quelli del Monopoli? O magari li avete racimolato tagliando fondi al reddito di cittadinanza e alle cure oncologiche? Ma secondo te, cara Giorgia, gli italiani (ultrà FDI e CDX a parte, quelli sono irrecuperabili) sono così imbecilli da bere una narrazione così strampalata tale da risultare ridicola perfino negli asili nido?

Dall'altra parte c'è da segnalare l'inchino dell'immortale Bruno Vespa, uno che ha sempre saputo scegliere da che parte stare per riuscire a portarsi a casa il classico abbondante milioncino di euro pagato con i soldi del canone degli italiani. Non una domanda incalzante, niente sulla figura di mer*a rimediata da entrambi per la partecipazione del comico Ucraino a Sanremo, niente sul disastro dei balneari che fu un cavallo di battaglia in campagna elettorale, niente sulla Montaruli condannata, niente su Valditara o su Nordio, niente sulla vicenda Zelensky-Berlusconi, niente di niente.

Carta libera sulla propaganda di guerra e su quella relativa ai migranti, senza che il conduttore sempre disponibile e prono al potere approfondisse troppo o infierisse in una narrazione sterile e vergognosa. Non sia mai un contraddittorio decente, giusto Bruno? Va bene che erano solo cinque minuti, ma sono stati abbastanza per capire ancora una volta chi è Giorgia Meloni e chi è Bruno Vespa. Peccato che lo facciano sempre a spese nostre.

Concludo chiedendole direttamente una cosa, Cara Meloni: quando parla, non generalizzi con "tutti gli italiani"; perché in primis non lo fa a mio nome, e poi non mi venga a dire che "gli italiani debbano essere molto fieri di noi". Personalmente, non sono affatto fiero né di lei, tantomeno del suo governo. Anzi, mi vergogno profondamente di lei, di Piantedosi, di Valditara, di Nordio e di tutto, ma proprio tutto il suo Governo.

T.me/GiuseppeSalamone

https://www.facebook.com/photo?fbid=566101355551210&set=a.390859653075382

venerdì 24 febbraio 2023

Fascisti nell'animo! - Angelo Rinascente Maragliano

 

Solo la destra nazista di Zelensky li supera, ma perché è in guerra e nessuno lo controlla.

TV ostili chiuse, giornalisti licenziati e oppositori arrestati, elenchi di proscrizioni, minacce, liste nere: chi vuol dire la verità sui reali motivi della guerra in Ucraina, viene tacitato, licenziato e perseguitato.
Ma in Italia? Che succede nel nostro Paese? Il governo tollera le aggressioni fasciste agli studenti fiorentini e il ministro dell'istruzione redarguisce la preside di quella scuola che scrive una lettera agli studenti perché siano attenti alla recrudescenza fascista.
E dire che abbiamo una Costituzione anti fascista ma, purtroppo, abbiamo un presidente della Repubblica "distratto" sul rispetto della Costituzione, ma molto attento a difendere la Meloni quando un paio di anni fa un prof la offendeva.
Forse che la Meloni valga più della COSTITUZIONE? Non saprei.
Forse è un patrimonio americano da tutelare perché esegue gli ordini USA e Nato alla perfezione.
Ma stiamo rischiando, amici miei.
Il ventennio di Mussolini iniziò così, come il nazismo in Germania.

Foto Pixabay

giovedì 23 febbraio 2023

LA MELONI SERVA DI ZELENSKY - Viviana Vivarelli.

 

Io non ho mai parlato bene di Berlusconi. Nei 1800 numeri del quotidiano on line che ho tenuto nel web per molti anni, mai una volta ho preso le sue difese e ho sempre denunciato i suoi reati e le sue presunte assoluzioni.

Ciò non toglie che non posso accettare che un omuncolo come Zelensky attacchi Berlusconi, che è il capo di un partito europeo, per aver detto quello che per ogni persona di buon senso è la verità:
«... bastava che Zelensky] cessasse di attaccare le due repubbliche autonome del Donbass e questo non sarebbe avvenuto. Io giudico molto, molto, molto negativamente il comportamento di questo signore».
Credo che ognuno abbia il diritto di esprimere le proprie opinioni. Ma per Zelensky no. Tutti devono ossequiarlo come fosse un dio in Terra. La sua megalomania non sopporta critiche, nemmeno dal capo di un partito come Berlusconi.
Non gli basta aver messo fuori legge gli 11 partiti dell'opposizione. Non gli basta aver chiuso le chiese ortodosse perché il patriarca Kirill è putiniano. Non gli basta aver schiacciato l'autodeterminazione di due Province, appiattendo ogni diritto nazionalista sotto i suoi ordini. Non gli basta aver vietato la lingua russa e aver represso la cultura russa. Non gli basta aver comandato il pensiero unico in Ucraina come nella peggior dittatura e negare ogni evidenza con una faccia di tolla incredibile. Non gli basta aver infarcito ogni resoconto di questa guerra di balle gigantesche che i giornalisti servi hanno fedelmente riportato. Ora vuole comandare anche la libera opinione del capo di un partito di un altro Paese. Vuole comandare in casa nostra. Vuole vietare che si dica quello che tutti sanno ma che nessuno ha il coraggio di dire, la verità storica innegabile che il padrone americano ha comandato come unica verità raccontabile.
E davanti a questo insulto politico che offende il primo alleato della Meloni, questa che fa? Ridacchia, ossequia, minimizza. Offende anche lei Berlusconi, come fosse l'ultima delle sciacquette! Bella figura davvero per un capo di Governo e per i deficienti che la seguono!

mercoledì 1 febbraio 2023

L'avete votata perché… - Massimo Erbetti

 

L'avete votata perché vi toglieva le accise sulla benzina?
Bene…le accise non ve le leva.

L'avete votata perché vi levava l'obbligo del Pos?
Bene…vi tenete il Pos.

L'avete votata perché bloccava i migranti?
Bene…gli sbarchi sono aumentati.

E adesso la cosa più bella, quella che vi farà impazzire di gioia…quella per cui tutti voi l'avete votata veramente…quella per cui l'avete amata, idolatrata, adorata…

Abolire l'odiato Reddito di Cittadinanza…eh si quello che crea fannulloni che preferiscono stare sul divano…invece di andare a lavorare…quello che crea disoccupazione…insomma quello…quello che giudicate il male assoluto di questo paese…perché sia chiaro, in questo paese vanno combattuti quelli che percepiscono 500 euro al mese…mica quelli che percepiscono 500 euro al giorno…

che poi ripensandoci bene, voi non li combattete i percettori del reddito…voi li odiate…ed è proprio per questo che avete votato Giorgia…perché essere poveri è una colpa e i colpevoli vanno puniti…e Giorgia li punisce…infatti a luglio glielo leva il reddito…e voi felici le battete le mani…

Però….forse voi non sapete che mentre in Italia il Signor Presidente del Consiglio toglie il reddito…la sua Ministra...ma si può dire Ministra? Non è che si offende? Vabbè rimedio...la/il sua/suo Ministra/o in Europa fa il contrario…

Che sta succedendo in Europa?...Succede che l'Italia ha recepito una raccomandazione del Consiglio Ue affinché tutti gli Stati adottino un reddito minimo anti povertà.

La norma è stata approvata "anche" con l’ok della Ministra del Lavoro Marina Calderone.

Ma come? In Italia gli occupabili si devono alzare dal divano ed andarsi a cercare il lavoro e in Europa ci schieriamo a favore di misure per arrivare a un “reddito minimo adeguato“?

Vabbè dai…ma sarà una cosa diversa…e come no…avoya…diversissima…leggete un po':

Paragrafo 17:
“il reddito minimo è un elemento fondamentale delle strategie per uscire dalla povertà e dall’esclusione e può fungere da stabilizzatore automatico”.

Paragrafo 21:
“non ci sono dati che indichino un impatto negativo significativo sulla probabilità di trovare un lavoro per chi percepisce un sostegno al reddito minimo”.

Paragrafo 23:
“che il diritto a ricevere il reddito minimo debba essere illimitato“.

Ma come? Ma è l'esatto contrario di quello che dicono in Italia i Fratellini e le sorelline…ma allora chi stanno prendendo in giro…i nostri poveri? l'Europa? O stanno prendendo in giro tutti quanti? Compresi voi che l'avete votata, logicamente.

Ma no tranquilli…non vi stanno prendendo in giro…da fratelli d'Italia spiegano che: “Reddito minimo e reddito di cittadinanza rispondono a due presupposti differenti: il primo è correlato a un’attività lavorativa; il secondo costituisce un sussidio. Considerarli come sinonimi, non fa che aumentare la confusione nelle persone e distogliere l’attenzione da quello che di concreto si sta facendo per chi è in condizioni di fragilità”...oh lo dice l’eurodeputato Nicola Procaccini…mica io.

E mentre lo dice il rumore di unghie sugli specchi è così forte da diventare insopportabile…perché in Italia il reddito di cittadinanza, svolge anche la funzione di reddito minimo, perché integra già i salari bassi….

Dite la verità…L'avete votata...perché…e la votereste ancora…perché...a voi anche se non lo ammetterete mai…piace essere presi in giro… 

https://www.facebook.com/photo?fbid=10222891112131965&set=a.2888902147289

sabato 22 ottobre 2022

Dalla Natalità alla Sovranità Alimentare fino al Merito: perché Giorgia Meloni ha cambiato il nome ai ministeri. - Antonio Di Noto

 

La scelta lessicale richiama all’idea di Italia che è il pallino della nuova premier.

Una cosa si nota subito scorrendo la lista dei ministri della nuova premier Giorgia Meloni: molti di questi hanno cambiato nome. E lo hanno fatto per riflettere i valori e la direzione del nuovo governo. Etichette che lanciano un segnale agli elettori su quello che il nuovo esecutivo si prepone di fare e che ribadiscono che quello appena formatosi – seppur europeista ed atlantista – rimane un governo di destra senza “se” e senza “ma”. Un esempio lampante è quella «natalità» di cui si fa carico la nuova ministra della Famiglia Eugenia Roccella che si è schierata contro il termine di gravidanza: «L’aborto non è un diritto». Il termine, però, può indicare anche un possibile sostegno pubblico alle famiglie che decidono di avere figli. Tuttavia, non è raro che a sinistra questo venga inteso più sulla falsa riga del motto «figli alla patria».

Il «merito» nell’istruzione e il «mare» del sud.

Compare poi un «merito» accanto all’Istruzione in carico a Giuseppe Valditara che ribadisce un principio cardine della scuola, forse lasciandone in disparte un altro, quello delle pari opportunità che devono essere garantite a chi proviene da contesti più disagiati e perciò potrebbe non avere i mezzi per stare al passo con i più fortunati. Curioso poi, che il «Mare »sia stato associato al Sud di Nello Musumeci, richiamando il più classico degli stereotipi. Anche se per quel dicastero potrebbe arrivare presto il primo scontro in maggioranza, visto che le competenze sulle capitanerie sono in capo alle Infrastrutture di Salvini.

«Sicurezza energetica» e «sovranità alimentare»

Altra aggiunta evidente è quel «sicurezza energetica» che accompagna l’ambiente nel ministero di Pichetto Fratin. Un tema figlio dei tempi che può essere interpretato come un segno dell’intenzione di rendere l’Italia indipendente sotto questo punto di vista. Nome che porta subito alla mente quella «Sovranità alimentare» che Francesco Lollobrigida – all’Agricoltura – cercherà di garantire. Tuttavia non è ben chiaro cosa si intenda con la locuzione, poiché le abitudini alimentari degli italiani vanno ben oltre quello che può essere prodotto nel Paese.

Il governo «delle imprese e del Made in Italy»

C’è un evidente richiamo alla Nazione nei nomi dei dicasteri. Che viene esplicitato nell’ormai ex ministero dello Sviluppo Economico. In mano a Adolfo Urso prende il nome di «ministero delle Imprese e del Made in Italy» rifacendosi a un vecchio pallino di Meloni. La premier, in effetti, dà 10 ministeri al suo partito; cinque vanno alla lega e altri cinque a Forza Italia, oltre ai quattro profili tecnici, che secondo le previsioni sarebbero stati di più.

https://www.open.online/2022/10/22/governo-meloni-cambio-nome-ministeri-perche/

mercoledì 30 marzo 2022

Alcune delle tappe principali della leader di #FratelliDiTaglia. - M. Travaglio

 

❌ Trent'anni (TRENTA!) di politica Berlusconiana, durante i quali capisce come reinventarsi e vendersi per "nuova" all'elettorato;

❌ Ha votato praticamente ogni taglio ai danni degli italiani: scuola, sanità, infrastrutture. C'è solo l'imbarazzo della scelta;

❌ Ha votato il MES e il pareggio di bilancio, anche se adesso si finge contraria per fare opposizione;

❌ Ha votato per circa 8 miliardi di tagli all'Istruzione Pubblica, anche se adesso si lamenta per i banchi con le ruote attaccando chi lavora a soluzioni in tempo di crisi;

❌ Ha distrutto il sistema sanitario pubblico, favorendo quello privato con i suoi colleghi di partito;

❌ Ha votato la Legge Fornero, e già questo dovrebbe bastare a capire di chi stiamo parlando;

❌ Ha votato in favore del Legittimo Impedimento per permettere a Berlusconi ed altri amichetti di arrivare alla prescrizione;

❌ Era lì anche quando fu varato il Lodo Alfano, ovvero l'impunità per le alte cariche dello Stato;

❌ Era lì quando fu votato il taglio all'istruzione universitaria di 1 miliardo e mezzo;

❌ Ha votato lo Scudo Fiscale anche per il Falso in Bilancio, parente dello stesso scudo fiscale di cui ha usufruito Fontana;

❌ Ha votato in favore della Legge Bavaglio sulle intercettazioni;

❌ Ha votato in favore dello Svuotacarceri che ha portato fuori più di 7mila detenuti;

❌ Era saldamente in maggioranza quando si votò il primo Trattato di Dublino, obbligando l'Italia a trattenere i migranti su territorio nazionale, anche se ora sbraita contro l'immigrazione;

❌ Era lì quando fece ricorso contro il Taglio dei Vitalizi di tutti i politici, ma sotto Natale ha pensato bene di farsi un regalo con i soldi degli italiani ;

❌ E più di recente, ha votato contro il taglio alle pensioni d'oro.

Questa è una minima parte del passato di Giorgia Meloni.
Ricordiamolo a tutti gli italiani”

M.Travaglio 

https://www.facebook.com/189186745325192/photos/a.189190105324856/623459705231225/

mercoledì 9 febbraio 2022

L’eterno conflitto di interessi di Berlusconi che epura Meloni. - Peter Gomez

 

In un Paese come il nostro, in cui quasi tutti fanno i liberali con il fondoschiena degli altri, accade che per giorni una forza politica venga esclusa dalle reti Mediaset senza che nessuno proferisca parola. Davanti ai giornali che raccontano come l’ex Cavaliere si sia adombrato per una frase di Giorgia Meloni (“Non gli devo niente”), e come per questo siano stati annullati molti inviti di esponenti della destra nelle trasmissioni di Rete 4, la politica reagisce con il silenzio.

Stanno zitti quelli che un tempo salivano sulle barricate per condannare il conflitto d’interessi e tacciono ovviamente anche quelli secondo cui il conflitto d’interessi non è mai esistito. L’assordante silenzio dei nostri sedicenti difensori della democrazia ha una spiegazione precisa. E ha poco a che fare con l’egoismo dei vari leader che, sotto sotto, gioiscono per la punizione inflitta a un avversario. Il vero motivo per cui nessuno proferisce verbo è la paura. Il timore, fondato, di subire ritorsioni catodiche se ci si espone troppo.

Per capire cosa rischia chi alza la voce basta sfogliare la collezione dei giornali. Era il 2004 quando, stando alle cronache, il vicepremier del governo Berlusconi, Marco Follini, allora segretario dell’Udc, si mette a battibeccare con il leader di Forza Italia che, dopo l’ennesimo scontro, gli dice “ti faccio sparire e sparare dalle mie tv”. Risultato: Follini scompare e lascia la politica. E gli altri incassano l’avvertimento. La scena si replica, con le opportune correzioni, nel 2018, quando i parlamentari forzisti vanno in delegazione ad Arcore per accusare i conduttori Mario Giordano, Paolo Del Debbio e Maurizio Belpietro di aver dato troppo spazio al populismo finendo così per far vincere Matteo Salvini, che ha sopravanzato Forza Italia nelle urne. Le trasmissioni vengono cancellate. Nessuno però protesta. Non lo fanno i politici, neppure quelli della Lega, e nemmeno i giornalisti che, dal canto loro, sperano di tornare in video forti dei loro buoni ascolti e del mutato quadro politico. Sì, il quadro politico. Perché è proprio Berlusconi a dare l’assenso all’ingresso del Carroccio nel primo governo Conte. Il leader azzurro spera (a ragione) che in questo modo Salvini faccia da tappo alle norme sul conflitto d’interessi promesse dai pentastellati durante la campagna elettorale. Così le trasmissioni riprendono e tutti possono far finta di essere liberi.

Intendiamoci, un editore ha tutto il diritto di stabilire cosa mandare o non mandare in onda. E allo stesso modo, visto che ci mette i soldi, ha pure il diritto di stabilire assieme ai suoi direttori la linea politica delle sue testate. Ma il gioco è pulito e alla luce del sole se l’editore fa solo l’editore. Se invece è pure un politico, l’informazione si trasforma, quando serve, in propaganda. Cioè non sempre, ma solo al momento opportuno.

Visto che le cose stanno in questo modo, non ci si deve stupire se pure Giorgia Meloni, dopo essere stata bandita, ha subito cambiato registro. Non ha alzato la voce, ma ha parlato di “incomprensioni”. Poi si è messa a elogiare Berlusconi, che “è stato un gradissimo presidente del Consiglio” capace di “assicurare all’Italia l’autonomia energetica grazie ai suoi rapporti con Russia e Libia”. Così il sovrano, pardon il presidente, ha dimenticato e perdonato. E lei è stata riammessa in tv (a corte si vedrà).

Non so a voi, ma a me viene in mente Charles Baudelaire quando diceva che “il più grande trucco del diavolo è far credere che non esiste”. Come il conflitto d’interessi.

https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2022/02/09/leterno-conflitto-di-interessi-di-berlusconi-che-epura-meloni/6486958/?utm_content=marcotravaglio&utm_medium=social&utm_campaign=Echobox2021&utm_source=Facebook&fbclid=IwAR2g0QeszDTiJ6Fvogk-VRfj0BhdtLSLmyJhi6Sbw_9BgtMXnrNN9ZYpTHc#Echobox=1644398728