Non credo di esagerare quando affermo che la cultura dello stupro tracima tra spaghetti, pizza, litorali diamantati, mafia e ponti sullo Stretto di Messina. Meglio parlare d'altro? Distrazione di massa? Ve la do io la distrazione di massa, bisogna guardare per bene i lati oscuri del nostro meraviglioso paese di geni.
Il ragazzo palermitano minorenne all'epoca dello stupro di gruppo ai danni di una 19 enne ma oggi maggiorenne e scarcerato- incredibilmente- ieri dal Gip Marco Gaeta dopo la confessione è attivo sui social, precisamente su Tik Tok. Ad un utente che commentava il suo caso ha risposto che " La galera è di passaggio, si torna più forti di prima".
Il ragazzo inoltre ieri ha scritto: " C'è qualche ragazza che stasera vuole uscire con noi?"...Dalle parole di questo tizio si evince l'idea che se dalla galera si esce più forti, tanto vale delinquere, la prigione è una passeggiata.
Poi c'è la freschezza della proposta diretta alle ragazze: denota il profondo pentimento di questo gran pezzo di merda scarcerato dal Gip. Forse più di un magistrato dovrebbe rivedere qualcosa intorno al profilo psicologico degli stupratori pentiti oppure potenzialmente seriali.
Un complice di questa perla italiana neanche troppo rara, anch'egli attivo su Tik Tok invece scrive: " Quando tutta l'Italia ti incolpa di una cosa privata ma nessuno sa che sei stato trascinato dai tuoi amici" ...Parole gravissime che compongono il ritratto di un pericoloso coglione : oltre l'assurdo contenuto nel ritenere lo stupro un "fatto privato" come si potesse legittimare a seconda del contesto, c'è il non saper discriminare se gli "amici"( altri pezzi di merda) possano coinvolgere in un reato gravissimo che invece per l'autore della frase è solo un fatto privato. Il terzo elemento è la qualità delle amicizie che dicono molto sullo stinco di santo che le ha scelte. Gli "amici" quindi "avrebbero costretto", si fa per dire, il ragazzo a stuprare. Non solo Stupratore, anche infame dato che accusa apertamente gli stessi stupratori con cui ha fatto branco per violentare la vittima.
A parte questi elementi vorrei tanto conoscere i genitori degli stupratori per capire con quali scorie tossiche abbiano plasmato i propri pargoletti, i quali dopo lo stupro possono perfino postare il loro putridume nei social.
Complimenti, FATE PIU' SCHIFO DELLA MERDA.
G. Musumeci
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