Alcuni anni fa, vicino al villaggio di Shiyan Beicun sul fiume Qu, nella contea di Longyou, in Cina, il livello delle acque di un fiume si abbassò in maniera eccezionale a causa della carenza d’acqua. Vennero allo scoperto delle grotte sconosciute e immense. Inizialmente si pensò che si trattasse di grotte naturali nate dall’erosione dell’acqua. Ma quando un gruppo di speleologi si accinse ad esplorarle, non potevano credere ai loro occhi. Si trattava probabilmente delle più grandi grotte artificiali di tutto la pineta Terra!
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Vi diamo giusto alcuni numeri per renderci conto di cosa stiamo parlando. Si parla di 24 grotte artificiali la cui aera totale è di circa 30.000 metri quadrati. Gli scienziati hanno stimato che per costruire la grotta è stato necessario scavare un milione di metri cubi di roccia, cosa che ha richiesto un'organizzazione avanzata della società e del lavoro. Le superfici del soffitto, delle pareti e dei pilastri sono tutte scolpite allo stesso modo, con una serie di fasce o corsi paralleli larghi circa 60 cm contenenti segni di scalpellatura paralleli posti con un angolo di circa 60° rispetto all'asse del corso. In ogni grotta ci sono colonne che sostengono il soffitto.
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Nonostante siano tra le più imponenti costruzioni sotterranee del mondo, non esiste nessuna traccia nei documenti sulla loro costruzione. Ufficialmente queste grotte non sono mai esistite. Nessuno sa ancora chi li ha costruite, quando, e perché. Ma c’è una antica traccia che forse può darci un indizio. Nei testi di Zoroastro, si narra che per circa tre anni tutta la Terra venne investita da una improvvisa e breve era glaciale. Vennero chiamati “i giorni di Malkush”. Diversi anni prima che tutto questo si verificasse, una divinità, Ahura Mazda, offrì il mezzo di salvezza. Disse che, se volevano salvarsi, gli umani dovevano organizzarsi in città sotterranee, finché l’ondata di gelo non fosse passata. Ci può essere qualcosa di vero in questo antichissimo racconto?
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Oggi sappiamo che circa 12.000 anni fa una breve e intensa era glaciale colpì l’umanità. Gli scienziati la chiamano “Younger Dryas”, o “Dryas recente”. I “giorni di Malkush” e lo “Younger Dryas” sono la stessa cosa? Viceversa, da cosa, o da chi, si proteggevano gli uomini dell’antichità scavando città sotterranee? È possibile che queste immense grotte sotterranee artificiali, come le immense città sotterranee ritrovate in Turchia, furono realizzate per ripararsi dai cosiddetti ““giorni di Malkush”?
In questo caso, è possibile che popoli antichi erano in grado di scavare queste città, per le quali noi del XXI secolo impiegheremmo, nella migliore delle ipotesi, decenni? Cosa ci nasconde il nostro passato?
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L’articolo continua sul libro:
HOMO RELOADED – 75.000 ANNI DI STORIA NASCOSTA
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