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martedì 29 dicembre 2020

I tg deprimenti e la nostalgia della tv di Biagi. - Antonio Padellaro

 

Il Covid è pessimo ma a peggiorarlo concorrono i tg e non soltanto, come dice Massimo Cacciari a La Verità, per “il martellante bollettino di guerra che sfianca la gente e butta a terra il morale” (lui non fa certo mancare il suo contributo). Abbiamo fatto anche l’abitudine alla deprimente sfilata serale delle figurine partitiche. Quelle che in occasione della pausa natalizia ricorrono alla panchina lunga con dei tizi riconoscibili solo ai propri affetti stabili, chi afflitto da alopecia invasiva e chi intubato nella mascherina (non manca mai Nicola Fratoianni di Sinistra italiana, la cui presenza resta rassicurante come il pastorello nella Grotta). Sui contenuti dei dichiaranti non ci soffermeremo se non per segnalare le due categorie che sostanziano le polemiche di giornata. “Si dimetta e si vergogni”, se “insorge l’opposizione”. “Chieda scusa e si vergogni”, se “insorge la maggioranza” (tutti i tg usano il medesimo format).

Tale scambio insurrezionale di vergogne evidenzia nel personale politico di ogni livello l’inclinazione a pontificare, senza mai azzardare uno straccio di argomento che uno. Mentre in studio si rifugge da qualsiasi valutazione nel merito, come se l’esercizio della ragion critica equivalesse ad afferrare un tizzone ardente a mani nude. O forse soltanto per pigrizia. Sono le occasioni nelle quali cresce il rimpianto per il giornalismo televisivo di Enzo Biagi, Ezio Zefferi (scomparso in questi giorni), Andrea Barbato, per citarne alcuni soltanto. Prendiamo la comica distribuzione dei regali ad uso social dell’uomo dei pacchi Matteo Salvini. Oppure la genialata vaccinale del presidente campano Vincenzo De Luca, più Crozza di Crozza ogni giorno di più. Pensate a cosa ne avrebbero ricavato di intelligente e di brillante il Fatto di Biagi, o la Cartolina di Barbato. Altro che vegetare con i “si dimetta” e con i “chieda scusa”.

https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2020/12/29/i-tg-deprimenti-e-la-nostalgia-della-tv-di-biagi/6050006/