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martedì 4 febbraio 2014

Ciò che può o non può fare un Presidente della Camera.

@magno                             

Dopo aver controllato la veridicita' delle informazioni contenute nel commento di claudio sarnelli ci e' sembrato opportuno evidenziarlo, e metterlo a conoscenza di tutti.Ringraziandolo per la  precisione e correttezza del sunto, lo postiamo qui' di seguito:

Claudio Sarnelli: presidente della Camera (la Boldrini) Io come cittadino italiano non vorrei vedere mai più scene del genere in parlamento. Ci sono delle regole democratiche da rispettare.
- NON PUO accettare decreti che contengano argomenti riguardanti più temi, in quanto anticostituzionali.
- Accertato che il decreto fosse incostituzionale per il suddetto motivo avrebbe dovuto farlo immediatamente decadere.
- Avrebbe dovuto chiedere spiegazioni a Napolitano sul perchè abbia firmato un decreto incostituzionale.
- NON PUO schierarsi con nessuno in quanto DEVE essere super partes, e DEVE garantire che le opposizioni possano appunto fare opposizione e dandogli il diritto di parola quando la maggioranza tenta di metterli a tacere (invece che fa, li fa tacere lei direttamente con la ghigliottina!)
- L'uso della ghigliottina è prerogativa del Senato NON della Camera (art. 78, comma 5 e art. 55, comma 5), l'uso alla Camera non è previsto dalla Costituzione (infatti alla Camera non è MAI stata usata prima d'ora).
- La ghigliottina, nonostante non sia permessa alla Camera è stata usata e ben 4 ore prima dei termini per il decadimento del decreto (che doveva comunque far decadere in quanto incostituzionale), quindi le opposizioni avrebbero potuto avere diritto di parola per oltre 3 ore. Anche se parzialmente, la presidente doveva dare la possibilità di far esprimere le opposizioni perchè è deputata proprio a questo ruolo.
- NON PUO esprimere parere politico (come invece sta facendo in interviste e programmi tv) in quanto dichiara palesemente di non essere più super partes quindi di non poter garantire alle minoranze politiche (opposizioni) la "protezione" e DEVE essere quindi rimossa dal suo incarico.

Ecco, questo è ciò che, secondo la legge, può o non può fare un presidente della Camera.

Dopo aver controllato la veridicita' delle informazioni contenute nel commento di Claudio Sarnelli ci e' sembrato opportuno evidenziarlo, e metterlo a conoscenza di tutti.Ringraziandolo per la precisione e correttezza del sunto, lo postiamo qui' di seguito:

Claudio Sarnelli: presidente della Camera (la Boldrini) Io come cittadino italiano non vorrei vedere mai più scene del genere in parlamento. Ci sono delle regole democratiche da rispettare.
- NON PUO accettare decreti che contengano argomenti riguardanti più temi, in quanto anticostituzionali.
- Accertato che il decreto fosse incostituzionale per il suddetto motivo avrebbe dovuto farlo immediatamente decadere.
- Avrebbe dovuto chiedere spiegazioni a Napolitano sul perchè abbia firmato un decreto incostituzionale.
- NON PUO schierarsi con nessuno in quanto DEVE essere super partes, e DEVE garantire che le opposizioni possano appunto fare opposizione e dandogli il diritto di parola quando la maggioranza tenta di metterli a tacere (invece che fa, li fa tacere lei direttamente con la ghigliottina!)
- L'uso della ghigliottina è prerogativa del Senato NON della Camera (art. 78, comma 5 e art. 55, comma 5), l'uso alla Camera non è previsto dalla Costituzione (infatti alla Camera non è MAI stata usata prima d'ora).
- La ghigliottina, nonostante non sia permessa alla Camera è stata usata e ben 4 ore prima dei termini per il decadimento del decreto (che doveva comunque far decadere in quanto incostituzionale), quindi le opposizioni avrebbero potuto avere diritto di parola per oltre 3 ore. Anche se parzialmente, la presidente doveva dare la possibilità di far esprimere le opposizioni perchè è deputata proprio a questo ruolo.
- NON PUO esprimere parere politico (come invece sta facendo in interviste e programmi tv) in quanto dichiara palesemente di non essere più super partes quindi di non poter garantire alle minoranze politiche (opposizioni) la "protezione" e DEVE essere quindi rimossa dal suo incarico.

Ecco, questo è ciò che, secondo la legge, può o non può fare un presidente della Camera.

lunedì 3 febbraio 2014

Laura Boldrini: al lupo al lupo arriva il fascismo. - Saverio Lodato

lodato-boldrini
A leggere le dichiarazioni di certi politici riportate enfaticamente da giornali e televisioni, sembra che l’Italia sia eternamente sull’ orlo del precipizio. Che abbia le ore, anzi, i minuti contati. Il fascismo è alle porte. E’ in atto un disegno eversivo. Stanno scardinando le fondamenta della democrazia. Vogliono paralizzare e sabotare il Parlamento. C’è un complotto contro il capo dello Stato. C’è un complotto contro il capo del governo. Il nuovo fascismo è alle porte. E’ tornato di moda lo squadrismo. E potremmo continuare all’infinito, con questo diffusissimo "al lupo, al lupo" che sembra non risparmiare più nessuno.
Favoletta vuole che quando il lupo finalmente arrivò, nessuno ci credeva più, e il lupo ebbe partita vinta. Allora, andiamoci piano, per favore. Dovesse accadere che il lupo arriva per davvero e poi nessuno se ne accorge…
Magari commetteremo un grande errore di superficialità, non saremo all’altezza di una lettura approfondita della situazione politica e istituzionale, non vedremo tanto lontano come i più accreditati osservatori politici, ma siamo sereni, fiduciosi, tranquilli: il fascismo non è alle porte, le fondamenta della democrazia non stanno per essere scardinate, complotto scaccia complotto (un po’ come chiodo scaccia chiodo), semmai, questo sì, c’è un bel manipolo di mascalzoni - individuati e riconosciuti - che si è insediato in tutti i piani della piramide istituzionale e da troppo tempo spadroneggia in danno dell’intera collettività.
Ma per non prenderla troppo alla lontana, va detto che scriviamo queste note sull’onda mediatica (enorme) dell’"affaire Boldrini". La presidente della Camera, infatti, è stata volgarmente apostrofata da alcuni giudizi via Internet talmente ripugnanti che si sono infatti ritorti come un boomerang contro gli stessi autori firmatari.
Laura Boldrini, presidente della Camera, si è difesa e ha contrattaccato, con numerose interviste televisive e ai giornali, ottenendo tutta la solidarietà che le era dovuta in un caso come questo.
Secondo noi, però, ha strafatto.
Infatti  – a costo di apparire politicamente maleducati, maleducatissimi e qualunquisti, qualunquistissimi - osiamo dire che, fra le tante cose giustissime dette in tutela della sua onorabilità, della sua dignità, e dell’incarico che ricopre - una, la Boldrini, ne ha detta di pessimo gusto. E di repellente contenuto.
Questa: "I commenti sul blog di Grillo sono scritti da potenziali stupratori". 
Frase pacchiana. E non poteva, e non doveva dirla, pur liberissima di pensarla così fra le mura di casa sua, proprio per l'altissimo incarico ricoperto; alias, la terza carica dello Stato. E la terza carica dello Stato non può scendere di livello sino a questo punto.
Un movimento per il quale hanno votato otto milioni di italiani, può essere visto come un territorio in cui possono mimetizzarsi, facendola franca, "potenziali stupratori"? Certo che no.
Quando qualche giorno fa un pacco contenente una testa di maiale è stato recapitato alla Sinagoga di Roma, forse che gli israeliani hanno detto che in Italia siamo alla "vigilia di un nuovo Olocausto"? Certo che no.
Quando qualche settimana fa, il ministro Kyenge, è stata crocifissa dalla Lega, e dai suoi massimi rappresentanti istituzionali - ripetutamente, ossessivamente - per il colore della sua pelle, lei ha forse contrattaccato dicendo che in Italia siamo alla vigilia dell’ Apartheid o che "i barbari sognanti", che piacciono tanto a Maroni, sono le cellule di un nuovo Ku Klux Klan in salsa italica? Certo che no.
Corrado Augias, in risposta a quell’imbecille che - orgogliosamente (e, parafrasando Dante, verrebbe da dire: più che l’imbecillità poté l’orgoglio) - ha dichiarato di aver bruciato un suo libro, ha forse annunciato di voler espatriare dall’Italia, come il giovane filosofo ebreo Leo Lowenthal che lasciò la Germania perché sconvolto dal "rogo dei libri" voluto da Hitler? Certo che no.
Speriamo che si sia capito quello che intendiamo dire. C’è però qualcosa che resta sullo sfondo e, francamente, ci irrita. A quando, ad esempio, una presa di distanza "forte e  chiara" della presidente della Camera da quel "Questore" che ha rifilato a freddo un bel ceffone a un’onorevole grillina? Le donne vanno sfiorate solo con un fiore, scrisse qualcuno. E qualcuno ha forse detto che i "picchiatori" la fanno da padroni in Parlamento? Certo che no. Ma una parolina, la Boldrini poteva dirla. Giusto?
Poi, che sia stata Laura Boldrini, presidente della Camera, non solo ad avvalersi della "ghigliottina" parlamentare, ma a non aver mosso un dito per scorporare la telenovela dell’Imu dall’horror delle regalie agli istituti di credito, sono fatti. Fatti di solare evidenza.
Finiamola qui.
Notizia di oggi: "L’Unione europea: La corruzione in Italia vale 60 miliardi, metà del totale d’Europa".
Ci permettiamo di suggerire alla presidente della Camera di dire la sua anche su questo argomento: appena il caso che l’ha investita si sarà placato, rifaccia il giro delle sette chiese televisive e giornalistiche, e usi la durlindana un’altra volta. Agli occhi degli italiani, anche un simile tasso di corruzione è ripugnante.

martedì 9 aprile 2013

LE BRIOCHES DI MARIANTONIETTA. - Giuseppe Germinario



Sono esterrefatto. Ho ascoltato più volte l’intervento di Laura Boldrini, Presidente della Camera, ai funerali dei tre suicidi a Civitanova Marche. Ascoltatelo anche voi e soprattutto interpretatelo (1-http://www.youtube.com, 2 - http://www.youtube.com).

Sono stato funzionario sindacale per diversi anni negli anni ’70 nel settore meccanico ed edilizio. Il nocciolo duro del sindacato di allora era costituito dagli operai professionalizzati e dai tecnici i quali fondavano sulla considerazione del lavoro, sulla consapevolezza professionale la legittimità delle battaglie sindacali, anche le più dure e l’orgoglio della rivendicazione di diritti e condizioni di vita e lavoro decenti. 

Tralascio il resoconto della mia vicenda professionale una volta tornato al lavoro dipendente; vi presterò attenzione una volta giunto alla pensione non per narcisismo, ma per divertimento e per stigmatizzare il rapporto che esiste in tante grandi aziende, spesso e volentieri inversamente proporzionale, tra appartenenza a combriccole e competenza professionale. Il segno, anche se degenerato, che comunque il potere, il conflitto di potere prevale sul cosiddetto merito specie quando si sceglie di sopravvivere negli interstizi del mondo. 

Dalla mia attuale postazione di lavoro osservo con sempre maggior frequenza lo stesso atteggiamento e pudore, così come rivelato, dei tre suicidi di Civitanova, anche se smentito da alcuni loro concittadini: il rifiuto della richiesta di assistenza, vissuta come una umiliazione insopportabile, da parte di chi ritiene di essersi guadagnato il diritto a un reddito e a una pensione decente con il proprio lavoro di una vita. Noto altresì la gran “generosità” con la quale vengono elargiti oboli, assistenzialismo e prebende a persone in transito occasionale in questo nostro paese; non ne faccio colpa ai singoli opportunisti di turno. Sono la conseguenza di un welfare ormai del tutto avulso dalla capacità di un paese di produrre ricchezza e attività e di riconoscere il contributo dei propri cittadini alla prosperità e all’indipendenza della comunità nazionale; sono il riverbero dell’umanitarismo e del dirittocittadinario pelosi dell’Unione Europea così lesta a riconoscere uguali diritti di cittadinanza sociale all’universo mondo, così subdola nel delegare però ai singoli stati nazionali, all’interno dei propri confini e con poche possibilità di verifiche efficaci, sempre che ne abbiano l’intenzione, l’erogazione e il controllo delle elargizioni.

Un discorso che riprenderò con dovizia di argomenti quanto prima e senza alcuna venatura di razzismo. 

Ad una rivendicazione estrema e disperata di dignità negata, la nostra Maria Antonietta offre simbolicamente la propria brioche: “la misura della dignità di una persona va associata ai valori di cui è portatrice, non alla ricchezza materiale di cui dispone” è la sintesi del suo predicozzo.

Annamaria, Romeo e Giuseppe avranno finalmente compreso, da lassù, di essere vittime delle apparenze della società consumistica e del proprio inganno; si saranno già pentiti della loro scelta irreversibile. 

La nostra benefattrice non fa che riproporre al proprio piccolo paese, all’Italietta bisognosa e questuante, il proprio ruolo planetario di assistente e prefica di profughi, spesso al seguito diretto degli artefici del degrado e della distruzione che li producono.

Gli espropriati, i depredati, gli annullati diventano “poveri”; gli interventi auspicati diventano pura e semplice assistenza. Nessuna parola su un patrimonio professionale, imprenditoriale, di competenze costruito in decenni che si sta vaporizzando in pochi mesi; un paese con sempre meno identità, coerenza e amor proprio e uno stato spappolato che si vorrebbe ridotto a una ONG o ad una succursale dell’UNICEF e dell’ONU dei quali si sente, evidentemente, ancora dipendente a pieno titolo.

Una mutazione antropologica mostruosa che rispecchia fedelmente l’evoluzione della sedicente sinistra superstite degli ultimi decenni. 

Questi signori e, nella fattispecie, la Signora vivono ormai in una sfera di cristallo; non si accorge nemmeno, quest’ultima, degli insulti compassionevoli che dispensa sin dal suo insediamento alle vittime compassionate; rischia di irretire prematuramente oltre ogni misura i “poveri” e fustigati che ancora plebe non sono. 

A fine ‘700, in Francia, non riuscirono a tacitare la sua antenata e sopraggiunsero sei anni terribili.

È probabile che l’attuale rediviva sarà messa a tacere dai suoi stessi mentori prima che contribuisca a determinare con entusiasmo plasticoso definitivamente l’irreparabile.

Ma la Storia, come la gatta frettolosa, fa spesso i figli ciechi, specie quelli più supponenti.


http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=11697