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martedì 12 ottobre 2021

Per Renzi un posto nel Cda di Delimobil, colosso russo del car sharing. -

 

L’ex premier: rispettate tutte le regole della vigente legislazione italiana.

Dallo scorso agosto il leader e senatore di Italia Viva Matteo Renzi siede nel Cda di Delimobil, colosso russo del car sharing. Dopo le consulenze (e annesse polemiche) in Arabia Saudita, spunta dunque un nuovo incarico per l’ex premier in una società estera.

La società.

La società in questione, con sede in Lussemburgo, ma presente in molte città russe tra cui Mosca, è stata fondata ed è guidata da un italiano, Vincenzo Trani, che oltre a Delimobil guida anche il fondo Mikro Kapital e la Camera di commercio italo-russa. Nei mesi scorsi Trani aveva lanciato in Italia un’iniziativa per produrre il vaccino Sputnik. Sempre Trani è stato il primo italiano vaccinato con il siero russo.

La documentazione alla Sec.

La notizia dell’incarico a Renzi è venuta alla luce dopo che la Delimobil, che sta per quotarsi a Wall Street, ha presentato alla Sec la documentazione dovuta nel rispetto della trasparenza. Nel prospetto Delimobil scrive in via cautelativa che, nel caso in cui Renzi venisse condannato in una delle inchieste in cui è coivolto, dovrebbe dimettersi dal Cda. Nessuna menzione riguardo al compenso. Ma per retribuire l’intero consiglio di amministrazione la Delimobil spende un milione di dollari all’anno.

Renzi: partecipare a questa sfida è molto avvincente.

«Il senatore Matteo Renzi è molto felice di collaborare all’attività della società Delimobil il cui socio di riferimento, Vincenzo Trani, è un imprenditore napoletano che Renzi stima» fa sapere l’ex premier attraverso una nota dell’ufficio stampa di Italia Viva. «Il senatore Renzi, da sempre convinto dell’importanza di valorizzare le competenze degli imprenditori italiani in tutto il mondo - continua la nota - sarà al fianco del dottor Trani in questa sfida. Il settore della sharing economy, delle Smart cities e della mobilità sostenibile è uno dei più affascinanti per il futuro del pianeta: partecipare a questa sfida è molto avvincente. Ovviamente la presenza di Renzi nel board Delimobil rispetta tutte le regole della vigente legislazione italiana”.

IlSole24Ore

venerdì 31 maggio 2013

Enel Green Power, la presidente Inarcassa nel cda. Voi lo sapevate? - Eleonora Carrano


Premessa veloce: Paola Muratorio, architetto e presidente da quasi 15 anni di Inarcassa, cassa previdenziale degli architetti e degli ingegneri, è colei che non si è opposta alla riforma Fornero (legge 214/2011) e che ha innalzato, in piena crisi economica e con il mercato dell’edilizia paralizzato, il contributo minimo da 1.600€ a 3.000€ che ingegneri e architetti dovranno versare anche in assenza di reddito.
Altrove non accade lo stesso: la Cassa Forense, per esempio, ritenendo di tutelare gli avvocati, si è fermamente opposta alla riforma, conservando il metodo retributivo nel rispetto del requisito imposto dalla legge. Muratorio invece, difende la portata “rivoluzionaria” della riforma; prevedere gli effetti di tale lungimirante indirizzo è presto detto: la mancata iscrizione di nuovi contribuenti e la cancellazione dalla cassa dei professionisti più giovani e con i redditi più bassi e la fuga dall’Italia, attraverso le società di ingegneria e architettura, dei migliori redditi. In sintesi, di quanti, in futuro, dovrebbero alimentare un sistema solidaristico consolidato.
Ora la notizia ultima che interessa architetti e ingegneri è che il Presidente Inarcassa da oggi può contare anche su una remunerazione pari a 50.000€ annui lordi (piu’ il rimborso spese) di consigliere del Gruppo Enel, che si sommano a 150.000€ di compenso da Presidente (al netto dei rimborsi spese e delle spese di rappresentanza). Infatti, Paola Muratorio, lo scorso aprile è entrata a far parte del consiglio di amministrazione della società del Gruppo Enel, dedicato allo sviluppo e alla gestione delle attività di generazione di energia da fonti rinnovabili. 
Il suo nome compariva già i primi di aprile nella lista presentata da parte degli azionisti Fondazione E.N.P.A.M. – Ente Nazionale di Previdenza ed Assistenza dei Medici e degli Odontoiatri e Inarcassa – Cassa Nazionale Previdenza ed Assistenza per gli Ingegneri ed Architetti Liberi Professionisti,  titolari complessivamente dell’1,50% circa del capitale sociale di Enel Green Power S.p.A.
La nomina a consigliere di Muratorio del Gruppo Enel Green Power , presuppone da parte di Inarcassa, indirizzi strategici e organizzativi operati nell’interesse degli iscritti, la cui portata, però, non ci è dato conoscere: non compare alcuna anticipazione nel Piano Strategico 2012-14 del bilancio di Previsione 2013 né, come ci si aspetterebbe, sul sito Inarcassa. Enel e diversi quotidiani e siti on-line di economia e finanza hanno dato ampio risalto alla nomina del nuovo Consiglio di Amministrazione che risale al 24 aprile, ma non Inarcassa.
Il motivo per cui Muratorio non abbia ritenuto di riferire sugli atti reputati opportuni per l’attuazione ed il raggiungimento dell’oggetto sociale che l’hanno portata all’interno del consiglio di amministrazione rimangono ancora avvolti nel mistero. E’ superfluo ricordare che gli iscritti hanno il diritto (e il dovere) di conoscere in quale modo viene investito il loro patrimonio. Diversamente, come potrebbero seguire e valutare l’operato del Consiglio e dei loro delegati, riconfermando o meno la fiducia accordatagli?
Da tempo immemorabile l'Enel è un calderone della politica. Uno dei tanti bacini di voto di scambio, come anche le banche e tutte quelle grandi industrie che foraggiano la politica sia pecuniariamente che assicurandole posti di lavoro. Politica e lobby sono i nostri padroni e noi siamo i loro schiavi. L'Italia non è un paese democratico, l'Italia è il paese dove comanda chi fa sempre più soldi a discapito di chi i soldi li produce con il proprio lavoro. Non c'è da meravigliarsi, quindi, se si verificano queste incongruenze. Bisognerebbe cambiare tutto, a cominciare dal modo di pensare, bisognerebbe ripristinare etica e dignità per far rifiorire il nostro paese, uno dei più belli e strategici dell'occidente. Abbiamo il tutto, ma ci viene vietato utilizzarlo. Dovremmo riappropriarci di ciò che è nostro.