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sabato 7 marzo 2015

Eurogendfor.

Stemma

La Forza di gendarmeria europea (Eurogendfor o EGF) è un’iniziativa multinazionale di cinque Paesi Membri dell'Unione europea (FranciaItaliaPaesi BassiPortogallo e Spagna, ai quali si sono aggiunte la Romania nel 2008 e la Polonia nel 2011) destinata a rafforzare le capacità di gestione delle crisi internazionali fuori dai confini dell'UE. La EGF è un'organizzazione indipendente dall'UE, anche se può operare a seguito di una sua richiesta nell'ambito della Politica estera e di sicurezza comune. La EGF è composta da forze di polizia ad ordinamento militare in grado di intervenire in aree di crisi, sotto l'egida della NATO, dell'ONU, dell'UE, dell'OSCE o di coalizioni costituite "ad hoc" fra diversi Paesi. La EGF in quanto tale non ha pertanto nessun potere di polizia sul territorio degli Stati membri dell'UE, né è destinata a sostituire le forze di polizia nazionali (ad ordinamento civile o militare) degli Stati membri dell'UE o degli Stati partecipanti alla EGF.
In passato, gli Stati membri inviavano proprie forze militari in missione di pace, i caschi blu, i quali erano soldati agli ordini degli eserciti degli Stati membri, al limite di un Paese da questi incaricato del coordinamento militare (fino a ordine contrario).
Il comando del corpo è situato a Vicenza presso la caserma Chinotto, come i reparti del Centro di eccellenza per le Unità di polizia di stabilità (Center of Excellence for Stability Police Units, CoESPU).
Il suo motto è "Lex Paciferat" (La Legge porti la pace).

Storia

Il progetto di costituzione di una gendarmeria europea è stato lanciato l'8 ottobre 2003, in occasione della riunione informale tenutasi a Roma dei ministri della Difesa dell'Unione europea nel corso della presidenza italiana, con un decisivo contributo del Ministro della Difesa francese Michèle Alliot-Marie.
La Gendarmeria europea nasce da un trattato firmato il 17 settembre 2004, a Noordwijk, nei Paesi Bassi, fra 5 paesi: Italia,FranciaPaesi BassiSpagna e Portogallo. L'iniziativa è stata illustrata dai ministri della Difesa Antonio Martino (Italia) e Michèle Alliot-Marie (Francia) ai colleghi europei, durante una riunione informale dei ministri della Difesa della Unione.
Il 23 gennaio 2006 è stato inaugurato il quartier generale a Vicenza, divenendo operativa a tutti gli effetti.
Il 18 ottobre 2007 viene firmato il Trattato di Velsen, nei Paesi Bassi, da Stati membri dell'UE dotati di forze di polizia ad ordinamento militare: Francia (Gendarmerie), Spagna (Guardia Civil), Portogallo (Guardia nacional), Paesi Bassi (Marechaussée) e Italia (Arma dei Carabinieri). Il trattato, di 42 articoli, disciplina compiti e poteri della Eurogendfor.
Il Trattato di Velsen è stato ratificato al Senato il 28 aprile 2010 con la legge 84 del 14 maggio 2010.

Impieghi

La forza è stata utilizzata nel 2007 in Bosnia Erzegovina. Nel dicembre 2009 la EGF è ufficialmente impiegata anche in Afghanistan, all'interno della missione ISAF.
Successivamente al Terremoto di Haiti (12 gennaio 2010) un contingente della Gendarmeria europea è stato inviato sull'isolacon 120 Carabinieri, 147 Gendarmi francesi e un plotone spagnolo (23 unità della Guardia Civil).

Struttura

La struttura della EGF richiama quella delle Multinational Specialized Unit (MSU) dell'Arma dei Carabinieri, impiegate in Bosnia, in Kosovo e in Iraq.
Il coordinamento politico-militare della Gendarmeria europea è affidato al Comitato Interministeriale di Alto Livello (CIMIN), con sede a Vicenza (presso la caserma dei carabinieri «Generale Chinotto»), un comitato composto dai Ministri degli Esteri e della Difesa degli Stati membri che aderiscono alla EGF, fornendo uomini e mezzi. Ogni anno uno dei Ministri assume la presidenza di turno del CIMIN.
La EGF non è sottoposta al controllo dei Parlamenti nazionali o del Parlamento europeo, risponde direttamente ai Governi, attraverso il citato CIMIN.
Per il suo dispiegamento operativo e rafforzamento, è richiesta l'unanimità degli Stati membri dell'EGF (non dell'Unione europea).
Durante le operazioni della EGF ogni Stato membro mantiene la propria autonomia decisionale. Gli Stati, quindi, delegano al CIMIN l'indirizzo politico, strategico e militare, mantenendo l'autonomia operativa.
L'ingresso delle forze di polizia all'EGF è subordinato al possesso di un ordinamento militare e devono far parte di uno Stato dell'Unione Europea ovvero candidato all'esserlo. Attualmente i corpi che partecipano alla Forza di gendarmeria europea sono sei più due che però hanno solo il ruolo di supporto.
I corpi di Gendarmeria sono:
Vi sono due corpi che hanno il ruolo di supporto: la Gendarmeria militare della Polonia che ha espresso il 10 ottobre 2006 l'intenzione di entrare a far parte del corpo europeo,e la Viesojo Saugumo Tarnyba della Lituania.
Un futuro allargamento dei paesi membri dell'Unione europea potrebbe facilmente portare anche ad un allargamento dei componenti della Gendarmeria. Tra i paesi non ancora membri, SerbiaMoldaviaBielorussia e Turchia sono dotati di un corpo di Gendarmeria.

Ruolo

La Forza di gendarmeria partecipa a missioni dell'UE, dell'ONU, della NATO, dell'OSCE, alle quali i Ministri scelgono di aderire.
Svolge compiti militari di supporto alle fase iniziali di un conflitto e di transizione, da sola o insieme a forze che eseguono esclusivamente obiettivi militari. La EGF svolge funzioni di polizia e addestramento di un esercito e polizia locali nella fase di ritiro della componente militare.
Nel dettaglio, in base all'art. 4, comma 3 del Trattato di Velsen, i suoi possibili utilizzi comprendono:
  1. condurre missioni di sicurezza e ordine pubblico;
  2. monitorare, svolgere consulenza, guidare e supervisionare le forze di polizia locali nello svolgimento delle loro ordinarie mansioni, ivi compresa l'attività d'indagine penale;
  3. assolvere a compiti di sorveglianza pubblica, gestione del traffico, controllo delle frontiere e attività generale d'intelligence;
  4. svolgere attività investigativa in campo penale, individuare i reati, rintracciare i colpevoli e tradurli davanti alle autorità giudiziarie competenti;
  5. proteggere le persone e i beni e mantenere l'ordine in caso di disordini pubblici;
  6. formare gli operatori di polizia secondo gli standard internazionali;
  7. formare gli istruttori, in particolare attraverso programmi di cooperazione.