Il disegno di legge voto targato Movimento 5 Stelle è stato accorpato con altri due, di cui uno di matrice governativa. I deputati 5 stelle: “Atto necessario, imprese e famiglie sono alla canna del gas. Dalla Sicilia arriva un segnale fortissimo per Roma, che non può che accodarsi. Ferreri: “Per la case pignorate ci sono stati suicidi”. Cancelleri a Gucciardi: “Faccia pressione su Renzi”.
Finalmente il ddl sull’impignorabilità della prima casa ha avuto l’ok dell’aula. Dopo attese e numerosi rinvii, sala d’Ercole ha approvato il testo targato Movimento 5 stelle che mira ad allentare la stretta degli enti riscossori, mettendo al sicuro uno dei beni più preziosi per il cittadino, la prima abitazione. Non solo, il testo licenziato a Palazzo dei Normanni mira a mettere al sicuro pure i beni mobili ed immobili strumentali all’esercizio di impresa.
Il disegno di legge, prima firmataria Vanessa Ferreri, è stato accorpato ad altri due sullo stesso tema, di cui uno di matrice governativa. “La materia trattata – affermano i deputati Cinquestelle – è di competenza nazionale, spetta cioè alla Camera e al Senato legiferare a tal proposito, ma grazie alla legge-voto, abbiamo oggi la grande occasione di spingere il Parlamento nazionale su questo terreno, specie se dietro ci verranno, come speriamo, altri consigli regionali, con approvazione di ddl analoghi. Su questo punto non pensiamo possano esserci steccati partitici, la prima casa non si pignora”.
Soddisfatta Vanessa Ferreri, che ha dato le dimensioni del problema pignoramenti con la forza delle cifre: “Attualmente in Sicilia sono all’asta quasi 9000 immobili e la gente si suicida. Questo ddl deve proseguire la sua strada a Roma subito“.
Anche l’ex capogruppo Cancelleri ha ribadito l’importanza dell’interessamento del governo nazionale al problema e in aula ha sollecitato il capogruppo del Pd Gucciardi a pressare Renzi a far andare avanti il disegno di legge licenziato oggi dall’aula.
Intanto il Movimento 5 Stelle ha annunciato che presenterà domani mattina la sua mozione di sfiducia a Crocetta, che è stata firmata da pezzi del centro destra. All’atto, che mira a disarcionare il governatore, hanno apposto la firma Vinciullo, Falcone, Assenza, Giovanni Greco, Cordaro, Musumeci e Formica.
“A questo punto – dicono i deputati – il 26 ottobre diventa sempre più importante essere in piazza del Parlamento per lo sfiduciaday“.
La presentazione della mozione mira a disinnescare la manovra del governo, che punta a salvare gli assessori Scilabra e Vancheri, su cui pendevano due mozioni di censura.
“Per arginare le sporche e vergognose a manovre del governo e della maggioranza – dicono i deputati – sfiduciamo Crocetta e di conseguenza tutti gli assessori. Siamo stanchi di questa continua farsa sul rimpasto“.