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domenica 16 luglio 2017

Irma.


Ora capisco il suo sguardo perso nel vuoto, il suo sgomento, quando era assorta nei suoi pensieri.
Non aveva avuto un'infanzia felice. Anche lei aveva perso la madre quando era piccola e quel lieve difetto alla gamba, dovuto alla poliomielite e che la costringeva a claudicare, anche se quasi impercettibilmente, ma visibile ad un occhio attento, aveva acuito il suo malessere interiore.
In compenso era molto carina e curava molto il suo aspetto.
Aveva modi gentili, sapeva cucinare pietanze gustosissime; aveva origini calabresi, pertanto, la tradizione nell'arte culinaria era radicata in lei; infine, l'altra sua caretteristica era il culto maniacale della pulizia, era un'igienista pura.

Difettava in effusioni però, forse perchè non era stata abituata a questo tipo di manifestazioni dall'ambiente circostante, pare che la sua matrigna non fosse molto disposta nei suoi confronti.

Aveva avuto due gravidanze, la prima sfumata al nono mese con un parto lungo due giorni ed il bimbo morto per asfissia - con lui mio padre perse la speranza di avere un figlio maschio.
La seconda andò meglio, partorì una bimba bellissima che divenne la luce degli occhi miei e di mia sorella oltre che della mamma e del papà.

Ora capisco e faccio ammenda: avrei dovuto prestarle più attenzione, ma non ero abbastanza matura, avevo ancora poca esperienza e anche io avevo subito i miei drammi infantili 

Un dolce pensiero mi pervade, ricordandoti, spero che l'energia del mio pensiero ti raggiunga e ti trasmetta quel benessere che ti è mancato in vita.