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venerdì 17 maggio 2013

Angelo Balducci, sequestro di beni per 12 milioni: ville, auto e conti in banca.


Angelo Balducci, sequestro di beni per 12 milioni: ville, auto e conti in banca


L'ex provveditore alle Opere pubbliche è imputato di associazione a delinquere e, assieme all’imprenditore Diego Anemone, di reati di corruzione in relazione agli appalti pubblici per i "Grandi Eventi", ovvero i Mondiali di nuoto 2009, il G8 a La Maddalena e le Celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità d’Italia.

Ville, conti correnti, auto, quote societarie. Il tutto per un valore di 12 milioni di euro. A tanto ammonta il maxi sequestro di beni nei confronti di Angelo Balducci, ex provveditore alle Opere pubbliche, eseguito oggi dai Finanzieri del Comando Provinciale di Roma e dai Carabinieri del Ros. Il decreto di sequestro è stato emesso dal Tribunale di Roma su richiesta dei sostituti procuratori Ilaria Calò e Roberto Felici. I beni, oltre a Balducci, erano intestati alla moglie Rosanna Thau e ai figli Lorenzo e Filippo. Balducci è imputato di associazione a delinquere e, assieme all’imprenditore Diego Anemone, di reati di corruzione in relazione agli appalti pubblici per i “Grandi Eventi”, ovvero i Mondiali di nuoto 2009, il G8 a La Maddalena e le Celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità d’Italia.
Il maxisequestro ha riguardato numerosi immobili tra cui una villa con piscina, appartamenti nel centro storico di Roma, abitazioni nelle Dolomiti ed in provincia di Pesaro, svariate autovetture (tra cui una BMW X5), conti correnti bancari, quote di partecipazione societarie. Sigilli anche alle quote della società Edelweiss Production, che ha prodotto alcuni dei film interpretati da Lorenzo Balducci, figlio dell’ex Provveditore alle Opere Pubbliche. Dalle indagini è emerso che Balducci aveva favorito le imprese facenti capo alla famiglia Anemone nell’aggiudicazione degli appalti, consentendo a queste ultime di ottenere ingenti utili anche a fronte dello smisurato aumento dei costi a carico della Pubblica Amministrazione. Gli accertamenti inoltre hanno consentito di ricostruire nel dettaglio l’intero patrimonio accumulato dalla famiglia Balducci nell’ultimo decennio, permettendo alla Procura della Repubblica della Capitale di richiederne il sequestro.