n foto: M. Wagner, Deutsches Archäologisches Institut
In Cina un gruppo di archeologi si è imbattuto in alcuni reperti molto singolari.
Sono tra i capi d’abbigliamento più diffusi al mondo, un tempo indiscutibili simboli di virilità, poi progressivamente adattatisi alle esigenze pratiche di un mondo femminile occidentale in costante emancipazione: i pantaloni non hanno mai smesso di servire l’uomo nelle circostanze più differenti, con quella loro forma che, benché non sia insolita dato che ricalca precisamente la forma delle gambe, risulterebbe quanto meno di difficile realizzazione per un sarto alle prime armi.
Ma a chi per primo sarà venuto in mente di seguire alla perfezione l’anatomia umana per creare un abito che si adatta al corpo, lasciandolo libero di muoversi? Probabilmente ad una popolazione che aveva grande necessità di ricorrere al cavallo, magari un gruppo umano non sedentario che dell’animale era costretto a fare il proprio migliore amico: tale ipotesi, piuttosto logica, oggi è suffragata da una scoperta molto interessante, opera di un gruppo di archeologi impegnato in una campagna di scavo in Cina nell'area dell’oasi di Turfan, regione dello Xinjiang.
Pastori-cavalieri
Ulrike Beck e Mayke Wagner del Deutsches Archäologisches Institut sono infatti incappati, assieme ai loro colleghi, in ben due paia di pantaloni antichissimi che, grazie agli esami al radiocarbonio, è stato possibile collocare cronologicamente in un arco di tempo compreso tra il tredicesimo ed il decimo secolo avanti Cristo: un’età che ne farebbe i più antichi pantaloni di cui siamo in possesso e che corrisponderebbe proprio con un periodo di espansione della pastorizia presso i popoli nomadi dell’Asia centro-orientale. I dettagli della scoperta sono stati resi noti attraverso un paper pubblicato da Quaternary International. I reperti erano parte dell'abbigliamento funebre di due uomini, morti a circa quarant'anni di età e sepolti nel cimitero di Yanghai: entrambi presentavano un corredo di oggetti collegati alla vita equestre e a quelle che dovevano essere le loro attività di pastori nomadi, come una briglia decorata, un arco, una frusta, un'ascia per i combattimenti.
Una manifattura di 3000 anni fa
Il procedimento per confezionare i pantaloni non doveva essere particolarmente complesso: i ricercatori hanno infatti appurato che ciascuno è composto da due pezzi di tessuto lanoso di forma rettangolare, i quali seguono la gamba in tutta la sua lunghezza, e da un terzo che serve da raccordo tra i primi due. Tuttavia la tessitura veniva realizzata direttamente sul telaio, in modo da adattarsi perfettamente alle forme e alla taglia della specifica persona che avrebbe indossato il capo, senza ricorrere ad alcun taglio della stoffa.
La stessa forma dei calzoni denuncia con una certa evidenza da quale genere di necessità potrebbe essere nato questo capo di abbigliamento, confermando l'ipotesi di un legame con il mondo equestre. Stretti sulle gambe, con un cavallo morbido e provvisto di un rinforzo, i pantaloni si presentavano come un irrinunciabile strumento per cavalcare, decisamente più funzionale delle tuniche e dei mantelli dei quali si hanno testimonianza in riferimento ad epoche così remote, spesso associati a perizoma e gambali che non dovevano risultare particolarmente comodi per stare "in sella" durante lunghe marce. Ma oltre ad accontentare le esigenze dei pastori nomadi di oltre 3000 anni fa, i pantaloni rinvenuti avevano anche alcuni motivi decorativi che ne facevano un oggetto molto accurato: i disegni geometrici all'altezza delle gambe soddisfacevano evidentemente anche le esigenze estetiche del fruitore.
http://scienze.fanpage.it/ecco-i-pantaloni-piu-antichi-della-storia-hanno-3000-anni/
Ognuno di noi ha un paio di pantaloni nel vostro armadio. Ma da quando ci sono in realtà i pantaloni, dalla vita in giù alle gambe attraverso casi biforcuto, e che lo ha inventato? Entro la metà del 3 ° millennio aC, uomini e donne in Asia e in Europa sembrano essere prevalentemente di gonne, cappotti o abiti, leggings e perizomi.
, 2011, da un team tedesco-cinese primi pantaloni di lana da tombe a Turfan , Cina occidentale, ha indagato e ha scoperto il seguente: Sono composti da tre parti, due pezzi di gambe e una parte di cavallo gradini che sono state fatte separatamente su un telaio. I pezzi sono stati cuciti insieme con una grande larghezza nella biforcazione, in modo che un lato diffusione delle gambe era possibile. I creatori di questi pantaloni erano state gettate le briglie e le armi tipiche dei guerrieri equestri alla tomba. I pantaloni sono stati effettuati circa 3.200 anni fa, cioè nel periodo in cui le steppe dell'Eurasia, il primo guerriero apparso a cavallo. Gli studi confermano l'ipotesi che lo sviluppo del pantalone tagliato come lo conosciamo oggi, è stato strettamente associato con l'insorgenza di guida.
Le indagini sono nell'ambito del progetto "Via della Seta Fashion: la comunicazione attraverso i vestiti del 1 ° millennio aC in Ostzentralasien" , invece. Il progetto cerca un composto di cinque partner tedeschi in collaborazione con l'Accademia Cinese dei Beni Culturali e l'Ufficio Patrimonio del Xinjiang (Cina) da agosto 2013, la ricostruzione di tecnologia e di conoscenze, strutture sociali, la disponibilità delle risorse e reti commerciali in Ostzentralasien intorno al 1200 aC . -300 dC. Metodi di archeologia, tessile e cuoio di ricerca, analisi tintura, analisi dei clienti-sectional Ornament, paleopatologia, la vegetazione e il clima di ricerca, antropologia culturale e linguistica sono applicati agli indumenti e attrezzature in Xinjiang.
Maggiori dettagli sul progetto Silk Road Moda a pagina 38 dell'ultimo rapporto di e-research o leggere la pubblicazione scientifica dei più antichi pantaloni del mondo nel nuovo numero del Quaternario internazionale .
Quando il contatto è il Prof. Dr. Mayke Wagner (Responsabile Filiale di Pechino del DAI) sotto mayke.wagner @ dainst.de felice di aiutarvi.
Il progetto è parte del finanziamento "linguaggio degli oggetti" mirata del BMBF: http://www.bmbf.de/de/21609.php .
Ulteriori informazioni possono essere trovate sul lati del BMBF, sotto http://www.bmbf.de/press/3500.php , e l'Istituto Archeologico Germanico, Pechino ramo laterale del Dipartimento Eurasia, in http://bridging- eurasia.org / .
http://www.dainst.org/it/node/33836?ft=all