Le nuove misure delle Bce rilanciano il Qe e portano a nuovi minimi del costo del denaro. I bassi tassi di interesse sono quindi destinati a movimentare ancora il settore dei mutui.
Le nuove misure delle Bce rilanciano il Qe e portano a nuovi minimi del costo del denaro. I bassi tassi di interesse sono quindi probabilmente destinati a movimentare ancora il settore dei mutui, sia per l’acquisto di una casa che per la surroga di un mutuo già esistente, dopo la frenata degli ultimi mesi. Un’evidenza che emerge anche dal più recente Osservatorio di MutuiOnline.it, che registra «la caduta in terreno negativo di diversi indici Irs e il conseguente allineamento sempre maggiore dei tassi fissi a quelli indicizzati».
La discesa dei tassi continua.
I mercati, nell’attesa dell'annuncio della Bce - spiega una nota – si erano mossi in anticipo già negli ultimi mesi, portando l'Euribor su nuovi minimi intorno al – 0,45% e, soprattutto, facendo letteralmente crollare gli indici Irs che, con un calo dell'1% complessivo, si sono portati su valori negativi per durate fino a 10 anni, e si tengono su valori intorno allo 0,30% per le durate maggiori dopo essere scesi quasi a zero.
I mercati, nell’attesa dell'annuncio della Bce - spiega una nota – si erano mossi in anticipo già negli ultimi mesi, portando l'Euribor su nuovi minimi intorno al – 0,45% e, soprattutto, facendo letteralmente crollare gli indici Irs che, con un calo dell'1% complessivo, si sono portati su valori negativi per durate fino a 10 anni, e si tengono su valori intorno allo 0,30% per le durate maggiori dopo essere scesi quasi a zero.
Secondo i dati Mutuionline, ora è possibile ottenere un mutuo ventennale ad appena lo 0,22% di tasso variabile e allo 0,57% per un tasso fisso. Sulla durata di 30 anni il miglior tasso variabile è ora allo 0,27% e il tasso fisso più conveniente allo 0,83%.
«Per la prima volta nel mercato dei mutui l'intero arco di migliori offerte, dal variabile al fisso e fino alle durate più lunghe, rimane così al di sotto della già di per sé ridotta soglia dell’1%».
Tornano a salire le surroghe.
La riduzione di quasi un punto percentuale dei tassi in pochi mesi ha inoltre aperto il mercato della surroga ad una notevole quantità di mutui, accesi magari anche in anni recenti e che, per i loro tassi già convenienti, non avrebbero goduto di grandi risparmi con i tassi disponibili per la surroga fino alla primavera 2019.
La riduzione di quasi un punto percentuale dei tassi in pochi mesi ha inoltre aperto il mercato della surroga ad una notevole quantità di mutui, accesi magari anche in anni recenti e che, per i loro tassi già convenienti, non avrebbero goduto di grandi risparmi con i tassi disponibili per la surroga fino alla primavera 2019.
E così, come rileva l’Osservatorio, «dopo la progressiva riduzione dei flussi di surroghe registrati dalla seconda metà del 2018, nel bimestre luglio-agosto, le richieste di surroghe e sostituzioni sono schizzate al 61,6% del totale dal 38,3% del secondo trimestre (33,7% nei primi tre mesi)».
Di contro si è ridotto il peso delle richieste di mutui per l’acquisto della prima casa, la cui quota si è fermata al 31,3% (51,6% aprile-giugno e 55,4% gennaio-marzo).
«Va però considerato che, soprattutto nelle ultime settimane, questa variazione nella composizione totale delle richieste – sottolineano da Mutuionline.it – si è accompagnata ad un forte incremento dei volumi delle richieste stesse, quindi il mercato dei mutui potrebbe godere di una importante crescita complessiva rispetto allo stesso periodo del 2018. Va anche detto che tassi così ridotti hanno acceso forse fin troppo entusiasmo per le surroghe, stimolando richieste anche per mutui con durate o importi residui molto contenuti o con differenziali di tasso poco rilevanti. È quindi probabile che una parte anche rilevante della nuova domanda di surroghe possa non essere accolta dalle banche e quindi non trasformarsi in erogazioni effettive».
Nuovo record per l’importo medio richiesto per i mutui.
Oltre ai nuovi minimi dei tassi spicca anche il nuovo massimo registrato dall'importo medio richiesto, salito nel terzo trimestre ad agosto a 135.410 euro dai 131.294 del secondo trimestre, e dall'importo erogato, che nello stesso periodo si è portato a 129.578 euro.
Oltre ai nuovi minimi dei tassi spicca anche il nuovo massimo registrato dall'importo medio richiesto, salito nel terzo trimestre ad agosto a 135.410 euro dai 131.294 del secondo trimestre, e dall'importo erogato, che nello stesso periodo si è portato a 129.578 euro.