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giovedì 3 marzo 2016

Ragusa la mèta preferita dai turisti: supera anche Roma e Milano. - C.d.G.



Una reputazione turistica di 87/100 ottenuto attraverso il monitoraggio di circa 13 mila recensioni online. Per Ragusa un vero record a livello nazionale, visto che la media italiana è poco sopra gli 80 punti su 100. Per fare un confronto, Roma e Milano sono appena sotto gli 80 punti. Al Sud, le città cominciano a conquistare punti su punti, fino a Ragusa che fa registrare questo importante record.
La provincia di Ragusa, insomma ha molto appeal e fascino sui turisti che la valutano sempre in maniera positiva. Mare, spiagge, bellezze artistiche e culturali, specialità enogastronomiche: l’offerta turistica del territorio ragusano è completa, ma forse non ancora a sistema. 
Tale mancanza di integrazione delle proprie risorse ha forse trovato maggiore riscontro negativo nello sfruttare appieno l’ondata di curiosità e d’attrazione verso il territorio generata dalla fiction del Commissario Montalbano. La promozione indiretta (e gratuita) della destinazione e dei suoi dintorni forse non è andata di pari passo con un piano turistico adeguato e, nei vent’anni trascorsi del fenomeno Montalbano dei libri di Camilleri, molte occasioni sono state perdute.
“Numeri impressionanti – sostiene Marco Sajeva di Visioni – che danno il senso di come questa parte della Sicilia in particolare stia attraversando una fase di crescita impressionante. Per questo stiamo organizzando un seminario di web marketing turistico per spiegare bene questo fenomeno”.
L’aeroporto di Comiso di pari passo con la crescita turistica fa registrare il transito di 150 mila passeggeri e non sono considerati negli arrivi turistici, gli aeroporti di Catania e Palermo. 
Quindi i dati sono nettamente al ribasso. 
“Dobbiamo approfittare di questa situazione e sfruttare le potenzialità del nostro territorio che molto spesso sono proprio sconosciute agli stessi ragusani – spiega Maurizio Tasca, presidente della Fipe Ragusa -. Preso un incontro con l’associazione Strada del Vino Cerasuolo di Vittoria per creare una sinergia per la valorizzazione del territorio”.
“Siamo convinti delle potenzialità di questo territorio – spiega Roberto Rizzo, commissario della Camera di Commercio di Ragusa – tanto che stiamo creando una “super camera di commercio “ che, numeri alla mano, sarà la quinta camera di commercio italiana”.

domenica 29 marzo 2015

Mafia, figlio di Provenzano fa da Cicerone per turisti. Trovata del touroperator Usa. - Giuseppe Pipitone

Mafia, figlio di Provenzano fa da Cicerone per turisti. Trovata del touroperator Usa

La sorprendente iniziativa di un'agenzia viaggi di Boston che ha messo nel paniere delle sue proposte l'incontro col figlio del capo mafia di Corleone. Perché lo faccio? "Per me si tratta di un' attività lavorativa importante in un settore in cui ho sempre creduto".

Arrivano in Sicilia, visitano Palermo, la Cattedrale, il teatro Massimo, le scalinate che fecero da cornice all’ultima scena del Padrino, quando Michael Corleone lancia un infinito urlo muto davanti al cadavere della figlia. Poi il gruppo di turisti statunitensi si sposta dalla scenografia alla realtà, andando a conoscere Angelo Provenzano, figlio di Bernardo, un padrino vero, il ragioniere di Cosa Nostra, il regista della Trattativa Stato mafia.
È una trovata inedita quella di un tour operator di Boston, Stati Uniti, che ha contattato il figlio maggiore di Provenzano mettendolo sotto contratto per inserirlo come attrazione principale in un “pacchetto” turistico più unico che raro: i viaggiatori statunitensi che arrivano in Sicilia possono incontrare Angelo Provenzano, porgli domande su suo padre, ascoltare la storia del capomafia di Corleone. “Perché lo faccio? Per me si tratta di un’ attività lavorativa importante in un settore, quello turistico in cui ho sempre creduto”, dice all’Ansa Provenzano junior, novello cicerone.
Un’ idea nata quasi per caso, dopo che nella primavera scorsa un gruppo di filmaker statunitensi appassionati della storia di Cosa Nostra ha lanciato l’idea al tour operator: a settembre quindi è iniziata la nuova attività di Provenzano junior, dopo un periodo di prova di grande successo. “Confrontarmi con una cultura diversa dalla nostra e scevra di pregiudizi è un’avventura stimolante” dice lui entusiasta. Dopo che gli accompagnatori forniscono ai turisti una sommaria ricostruzione della storia di Cosa Nostra, Provenzano racconta ai visitatori la sua storia e la difficoltà di portare un cognome così pesante. Quindi tocca ai turisti che gli pongono domande: quesiti che si riferiscono soprattutto alla storia del capomafia corleonese, ricevendo in cambio risposte garbate dal figlio, che insiste spesso sulla difficile condizione vissuta dai figli dei boss di Cosa Nostra. ” Vorrei una vita normale -dice - ma mi rendo conto che non c’è speranza”.
E mentre negli Stati Uniti i viaggi a Palermo con Provenzano Junior stanno raggiungendo vette di successo sempre maggiori, in Italia l’idea degli americani ha già scatenato polemiche. “Speriamo che i turisti abbiano anche la possibilità di essere indirizzati in via dei Georgofili, a Firenze, vicinissima alla Galleria degli Uffizi: siamo disponibilissimi a raccontare loro la vera storia delle famiglie di Cosa Nostra” dice Giovanna Maggiani Chelli, presidente dell’associazione dei familiari delle vittime della strage di via dei Georgofili, l’eccidio che il 27 maggio del 1993 fece 5 vittime, compresa una neonata di pochi giorni. Nel frattempo il tour operator di Boston si prepara alla stagione estiva, fissando per i suoi clienti ben due incontri a settimana con Angelo Provenzano, il figlio di Binnu ‘U Tratturi, oggi diventato meta turistica umana, tra il teatro Massimo e i mercati storici di Palermo.