Stavolta l'UDC l'ha combinata davvero grossa.
In occasione delle elezioni regionali siciliane che si terranno a fine ottobre qualcuno ha ben pensato, nella solita, spasmodica e deprimente caccia al voto, di utilizzare (molto probabilmente in maniera illecita) i dati del server dell'ateneo catanese per inviare a tutti gli studenti una mail per "consigliare" di votare una certa prof. Maria Elena Grassi.
Ma andiamo per ordine.
Alle ore 19:00 circa di lunedi 17 Settembre (orario di lavoro quindi) dall'account di posta daniele-dm@live.it (Daniele Di Maria) sono partite una valanga di mail a tutti gli studenti dell'ateneo che avevano lasciato il loro indirizzo di posta in fase di iscrizione all'università (circa 50000 iscritti) con un breve testo elettorale e un'immagine della professoressa e annessi simboli elettorali.
La signora in questione è una candidata dell'UDC che presenterà come candidato alla presidenza della regione Rosario Crocetta, "famoso" anche per le sue battaglie contro la mafia già al tempo in cui era sindaco di Gela, ma che stavolta è scivolato, di riflesso, su una questione che sicuramente bene non farà alla sua campagna elettorale.
Ma la cosa più preoccupante è la gestione che evidentemente è stata fatta da parte del comitato elettorale in questione dei dati in possesso dell'Ateneo (non si sa ancora se i dati siano stati messi a disposizione o siano stati trafugati) e che evidentemente sarebbero dovuti rimanere segreti e protetti in merito alla legge sulla privacy.
Un altro dato che fa sicuramente riflettere è che lo stesso Magnifico Rettore dell'ateneo catanese, Antonio Recca, è sostenitore dello stesso gruppo politico, di cui in passato era stato coordinatore a livello regionale, e che è stato spesso criticato per alcuni aspetti della sua gestione dell'ateneo (non è ancora chiaro se ci sia un suo coinvolgimento nella vicenda ma è strano che l'unica persona che ha utilizzato questo sistema appartenga proprio al suo gruppo).
Gli studenti sono sul piede di guerra.
I primi a far notare l'anomalia e i primi a chiedere chiarimenti sulla vicenda sono stati gli studenti appartenenti al Movimento Studentesco Catanese.
Lo stesso gruppo denuncerà l'accaduto alle autorità giudiziarie anche perchè si ritiene decisamente plausibile la complicità di qualcuno all'interno dell'ateneo.
Sicuramente la gestione politica siciliana ha avuto nella sua storia più ombre che luci ma questa volta si è andati anche oltre.
E' deprimente pensare che l'università, luogo che dovrebbe portare avanti determinati valori e modi di operare corretti, si sia resa, direttamente o indirettamente è ancora da chiarire, di un episodio che di onesto e corretto non ha proprio nulla.
Sicuramente la candidata in questione, e di riflesso anche il capogruppo Crocetta, riceveranno da questa vicenda un duro colpo.
Fare campagna elettorale è un diritto dei candidati, se portata avanti con regolarità, ma utilizzare metodi scorretti come questo, gratuito tra l'altro, deve essere condannato e denunciato senza remissione di peccati.
Si attendono sviluppi sulle responsabilità di questa vicenda e la cosa triste è che manca ancora più di un mese alle elezioni e, conoscendo come vanno le cose, si ci aspetta ormai di tutto.