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domenica 14 luglio 2024

IL NARCISISTA - Viviana Vivarelli

 

Era tutto previsto fin dal primo momento che ti ho conosciuto.
Tutto prevedibile e banale, direi quasi scontato.
Non posso prendere a mia discolpa un'eventuale amnesia, una caduta del senso critico, uno stato febbrile di agnosia.
Lo sapevo e l'ho saputo lucidamente in ognuno dei punti della nostra tempestosa relazione in cui mi sono sempre dibattuta. Non saprei nemmeno come chiamarla... sfida, competizione, corsa contrapposta, lotta grecoromana, colluttazione, tentativo fallimentare di fuga, proiezione di antichi abbandoni, rivalsa di traumi infantili, rivendicazione di me stessa...?
Era tutto talmente chiaro, ma tutto è andato in automatico come nel peggiore dei casi da manuale. Preciso come un orologio svizzero.
Io mi sarei fatta del male. Mi sarei indebolita fino a perdere il senso di me stessa, mi sarei ammalata, ti avrei dato tutto quello che avevo fino a ridurmi a un guscio vuoto. Tu ti saresti rinforzato, saresti guarito e sparito.
Mi avresti risucchiata fino al midollo finché ti servivo per poi buttarmi via.
Tutto scontato. Senza il minimo ripensamento.
In tutto questo tempo non ho fatto che leggere cosa accadeva a una dipendente affettiva quando cade nelle grinfie di un narcisista ma fino all'ultimo ho pensato che c'erano in te tante cose buone, tante cose da salvare, tanti elementi belli, che non ti facevano rientrare al 100% nella categoria dei succhiasangue, ho continuato ad illudermi di vedere in te un uomo, un amico, una persona con un cuore potenziale, un'affettività potenziale, una generosità potenziale, una potenziale capacità di recupero. Tutto potenziale. Ci volevo credere per forza. Il cuore voleva crederci per forza contro ogni lucidità della mente. Dopo tutto con molte persone tante cose buone le avevi fatte e c'erano schiere di ammiratori in tutti i campi dove avevi operato, schiere di persone che ti vogliono bene. Hai fatto bene anche a me, ti sei preso cura di me, volevi curarmi e guarirmi, mi hai fatto da dietologo, da fisioterapista, da allenatore. Io ti sono grata per tutto questo. Dunque c'è in te molto per cui credere. E in fondo siamo tutti narcisisti ed è il grado di una patologia che è importante non la patologia stessa che in misura minima può anche sembrare normalità.
Ma tutto è andato come doveva andare. Guai alla donna che si illude di poter riportare alla vita un cuore vuoto. Una donna può anche fare miracoli ed essere una santa ma non è un defibrillatore. E se un cuore non batte, non batte e basta.
Non servivano a nulla i timori delle amiche preoccupate che mi dicevano che ero fuori di testa e che "quello" mi avrebbe fatto solo del male. Perché era incapace di capire, incapace di entrare nel cuore di un altro, di sentire le sofferenze di un altro, come avesse una tuta di amianto che gli impediva, non per colpa sua per carità, di partecipare, di immergersi, di unirsi. Era nato così. Senza un pezzo. Non per colpa sua. Non per non essere stato amato da piccolo o per essere stato abbandonato o rifiutato o per un senso di inferiorità o per chissà cosa. Ma per la sua natura, per essere nato così, lui, con le stigmate di quello che abbandona, che scappa, che prima ti succhia e poi ti butta via, che se ne frega di te quando non gli servi più e accampa la prima scusa per lasciarti, facendoti pure credere che la colpa è tua.
E ovviamente un tipo così si sarebbe guardato bene attorno, avrebbe studiato l'ambiente umano, per scegliere, premeditatamente, la persona adatta ad essere risucchiata, la vittima ideale, quella troppo aperta, troppo generosa di sé, indifesa, inesperta, che magari usciva già dalle grinfie di un predatore e dunque era già predisposta, abituata a scambiare la razzia per affetto, i maltrattamenti per interesse, la denigrazione per cura... la preda perfetta, pronta a darti il suo sangue. Come Dracula. Quella pronta a offrirti ammirazione sconfinata, partecipazione commossa, passione infinita, amore nonostante, credulità e innocenza... tutte quelle cose di cui sei privo e che continui a cercare con insistenza per succhiarle e poi buttare via le vittime. E non si può nemmeno sperare che tutto questo amore ricevuto (perché ne hai avuto tanto!) sia poi un seme che faccia fruttare in te qualcosa di bello, che ti cambi in meglio, che ti insegni ad amare. Non serve a nulla. Passerai di viaggio in viaggio, di donna in donna, senza maturare, senza sviluppare in te quella pianta dell'empatia di cui sei privo e senza la quale non sarai mai un uomo completo, come un bambino viziato appena nato che vive per sé solo e attira ogni attenzione su di sé ma considera la mamma solo una mammella da succhiare prima di assaggiare cibo più solido. Forse ti sei solo fermato alla fase orale e troverai sempre delle nutrici pronte ad allattarti, senza passare alla fase affettiva dell'uomo adulto, che ama qualcuno che rispetta al pari di sé stesso, qualcuno che ama anche più di sé stesso, e forse non ci arriverai mai. Ho visto in te l'uomo ideale che potevi essere. E ho dovuto rendermi conto fino in fondo che non lo saresti mai diventato. Tutti gli psicologi sono concordi che un narcisista non si cura. Si lascia.
Ma io sono molto sciocca e continuo a sperare.

Da mio romanzo "IL FILO ROSSO" Viviana Vivarelli

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venerdì 21 febbraio 2020

L'INCREDIBILE RENZI - Viviana Vivarelli.

Nessuna descrizione della foto disponibile.

Faccio fortemente fatica a capire cosa spinga un italiano a votare o sostenere Renzi.
Fin dal suo primo apparire ha dichiarato di voler annullare totalmente lo stato sociale privatizzando a 360° tutti i servizi pubblici, in preda a un raptus di neoliberismo così feroce che non esiste nemmeno negli Stati uniti dove un embrione di stato sociale almeno nella sanità esiste.
Ha distrutto i diritti dei lavoratori e calpestato i sindacati con un Jobs Act che è stato dichiarato illecito persino dalla Corte europea che certo socialista non è, nell'intento. di precarizzare tutto il lavoro, senza nemmeno tener conto che se non hai un lavoro fisso le banche un mutuo non te lo danno nemmeno se sei un mafioso.
Ha eliminato l'articolo 18 che vietava i licenziamenti senza giusta causa.
Ha depenalizzato 120 reati e a ha reso una burletta la legge penale mandando libero chiunque avesse non più di 5 anni di pena.
Ha regalato i nostri porti come porti 'unici' a tutti i migranti del Mediterraneo.
Ha regalato una parte del nostro mare e un'altra l'ha ceduta alle trivelle.
Ha offerto l'Italia come cavia alle multinazionali dei farmaci per imporci 12 vaccini obbligatori per cui siamo già a 25.000 indennizzi riconosciuto dallo Stato per danni conseguenti ai vaccini.
Ha eliminato un diritto elettorale (presidenti di Provincia) e voleva eliminare anche l'elezione popolare dei senatori.
Ha tentato uno stupro costituzionale che avrebbe portato la nostra repubblica parlamentare a diventare presidenziale con una diminuzione della democrazia e un accentramento dei poteri sulla figura di uno solo.
Vorrebbe eiliminare il reddito minimo di cittadinanza che ha dato una boccata di ossigeno a 2 milioni e 200.000 poveri. E anche la pensione di cittadinanza che ha alzato le pensioni sociali a 780 euro per chi non ha nulla.
Vorrebbe eliminare le pensioni di reversibilità.
E' contro il salario minimo.

E' anche contro il blocco della prescrizione, la riduzione dei parlamentari e l'abolizione dei vitalizi.
Quasi tutti i suoi collaboratori hanno guai con la giustizia senza parlare della sua famiglia o del padre che probabilmente usava il nome del figlio per scambio di influenze e senza parlare della sua fondazione su cui gravano forti sospetti della magistratura che le mazzette fossero scambiate con cariche.
Ha soldi che gli nascono in tasca in modo misterioso mentre gira il mondo come procacciatore di affari, ovviamente per retribuito.
La sua famiglia ha rapporti con la massoneria che gli fa da consigliori.
Non è mai stato di sinistra, ora 
si dichiara di centro ma vota sempre con la destra. E con Salvini e Berlusconi ha fatto l'oscena legge elettorale del Rosatellum che abolisce il premio di maggioranza e costringe il partito che arriva primo a coalizioni difficili e contro natura con altri partiti. E questa legge l'ha fatta con Salvini e Berlusconi per andare con loro.

Appena fatto il Governo, se ne è separato con un partito 'di centro' che ora tende verso destra anche se, quando governava come segretario e presidente del Pd, ha fatto solo leggi di estrema destra, ubbidendo per interesse al peggio del peggio della Troika, secondo quella austerità e contrazione dei diritti che ha portato al fallimento la Grecia.
Ha aumentato il debito pubblico di 200 miliardi e in qualunque ruolo sia stato ha buttato soldi dei cittadini in spese inutili e sospette come i 198 milioni di leasing per un aereo che da solo ne vale 7 e che non è mai stato usato.
Per avendo nei sondaggi tra il 3 e il 5% di consensi, ricatta ogni giorno il governo minacciando di farlo cadere, il che rende la situazione politica molto instabile, ci aumenta lo spread e ci fa calare delle valutazioni delle agenzie di rating mentre allontana gli investitori internazionali.
L'unica cosa che si può concludere è chi lo appoggia vuole solo il male dell'Italia.

Renzi querela Travaglio.


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mercoledì 30 ottobre 2019

QUESTA DESTRA QUI- Viviana Vivarelli.

Risultati immagini per berlusconi, meloni, salvini

Ho detto che il 75% degli italiani sono analfabeti di ritorno che non capiscono il senso di un discorso complesso
Il blogger 'Elucubrazioni' mi risponde: "certo che se date del tonto e cazzaro ad uno che porta il suo partito dal 3 al 33 %, chissa cosa penserà di chi lo porta dal 33 al 7!""
Vorrei commentare con un articolo di Alessandro Gilioli che riporta la manifestazione di piazza della Lega a Roma e mostra quanto sia 'complessa' o 'geniale' l'ideologia di Salvini:
"Per molto tempo in questo Paese qualcuno ogni tanto si è alzato chiedendosi perché da noi non esiste una dx decente, "normale", con dei valori argomentabili e non solo urlabili alle pance. Non so: tipo i repubblicani francesi, la Cdu-Csu tedesca, perfino i conservatori inglesi.
Accadeva già quando ero ragazzo, e nessuno si definiva di dx tranne i fascisti del Msi.
Poi è accaduto ai tempi di B, dove invece la parola dx era abbondantemente brandita ma celava solo la demagogia estrema del Cavaliere, e - fondamentalmente- i suoi interessi, le sue aziende.
Quando poi Fini si emancipò dal suo sdoganatore, molti videro in lui il demiurgo della dx "républicaine" e mai equivoco fu più increscioso.
Sabato scorso, la questione si è definitivamente chiarita, togliendo ogni residua illusione.
Sì: quello di sabato è stato un pomeriggio interessante.
Un po' si era capito già quando hanno fatto le prove audio con "Prendimi la mano zingara" e "C'era un poco di negri che ballava l'alligalli". Ci stava, ci sta, zingare e negri.
In netta minoranza i romani - nonostante i "6 per 3" affissi in mezza capitale - moltissimi invece quelli arrivati in treno e autobus, estasiati dalla dolce ottobrata di queste parti. In prevalenza dal nord - si capiva dagli accenti - ma con orgogliosa visibilità e bandiere gli altri, dalla Lega di Cerveteri ai sardi con i mori al vento.
Molte bandiere anche per quelli di Fi: sparuti com'erano, cercavano in ogni modo di farsi vedere, mettendosi al centro perfetto della piazza.
Dopo il noioso quanto doveroso preshow dedicato agli amministratori locali, il primo dei big a parlare è stato proprio Berlusconi. Primo perché ormai è ultimo d'importanza e la sequenza prevedeva, com'è ovvio, un ordine di rilevanza crescente.
Il vecchio ha parlato questa volta senza incriccarsi troppo e senza biascicare. In sostanza, ha parlato solo di tasse.
Tasse e manette,
tasse e manette,
tasse e manette.
L'incubo di uno Stato che vuole mettere in carcere chi evade più di 50 mila euro
Il mio governo è quello che ha messo fine alla Guerra fredda (testuale)
Se non fossi entrato io in politica la sx avrebbe governato vent'anni
Però ora il pericolo è anche maggiore perché questo è il governo più a sx di sempre.
E così via. Fino al "siamo tutti indispensabili, noi, Giorgia e Matteo", quindi "adesso ripartiamo insieme". Insomma una perorazione perché almeno uno strapuntino nella dx di oggi gli sia riservato, anche adesso che lui si avvia a scendere sotto il 5 % e continua la diaspora dei suoi ex fedelissimi, chi di qua chi di là.
Quello di B - parlare per primo, pietire di far parte del gruppo - è stato sostanzialmente un atto di sottomissione, come quando dopo un combattimento fra maschi, in diverse specie, il perdente accetta platealmente la vittoria dell'altro. Il capobranco, appunto, è l'altro e in San Giovanni questo è stato sancito di fronte a tutti.
A proposito: a parte un cenno sulla "immigrazione incontrollata" - ma proprio un passaggio super veloce - il Cavaliere non aveva toccato uno dei grandi booster (bombe) di quel popolo lì, quello della piazza, cioè la paura-avversione verso gli stranieri.
Ci ha pensato Meloni, appena salita sul palco accolta da un applauso-boato che era almeno il doppio di quello riservato all'anziano che l'aveva preceduta.
Subito nel mirino nigeriani e ghanesi, che «uccidono i nostri figli». E «a casa tua devi tornare», aggiunge, rivolta con questo "tu" a un generico nero il cui fantasma feroce ha evocato per gli astanti.
E difenderemo «Dio Patria Famiglia, fatevene una ragione», la piazza esplode di gioia, che bello non dover simulare più vergogna del fascismo e dei suoi slogan!
Fino al parossismo, l'assurdo dato in pasto alla folla,
se un dominicano ammazza due poliziotti è perché adesso c'è il reato di tortura che non permette ai poliziotti di fare il loro lavoro,
basta perseguitare con le tasse gli italiani mentre i cinesi li si lascia evadere,
su Bibbiano andremo fino in fondo,
lo Stato non deve occuparsi di dare un figlio agli omosessuali.
A quel punto faceva sorridere il ricordo di dieci minuti prima, quando B aveva definito quella che aveva davanti «una piazza liberale».
Dopo Meloni, pausa.
Ci voleva un distacco per chiarire che non c'era alcuna continuità fra i tre leader: i primi due erano anche loro comparse del preshow, il protagonista doveva ancora arrivare.
Pausa dunque: per spiegare che a Re di Roma si prende il metro per Anagnina e a piazza Vittorio invece c'è la fermata aperta per chi vuole andare a Termini.
Quindi ancora qualche secondo di silenzio fin quando l'ignoto conduttore prende il microfono e urla: "SAAAAPEETE CHIII MANCAAAA VEROOO?" .
Due, tre volte.
Marcetta cinematografica, di quelle che dovrebbero creare attesa.
Poi il Vincerò del "Nessun Dorma"
All'alba vincerò! Vincerò! Vincerò!
Ecco, Salvini.
Grazie alle forze dell'ordine, a chi è venuto qui non per me ma per l'Italia.
Siamo in 200 mila e i telegiornali dicano quello che vogliono.
Abbraccio tutti uno per uno.
Carola per loro è l'eroina d'Italia, per noi lo è la Fallaci (video della Fallaci).
I pedofili e gli stupratori. I pedofili e gli stupratori. I pedofili e gli stupratori.
Saluto la mamma e il papà che sono a casa.
A Roma non si raccoglie l'immondizia quindi mi raccomando lasciate la piazza pulita. Raggi vai a casa (la piazza: Grillo Grillo vaffanculo).
I poliziotti qui oggi sorridono perché sanno che sono i nostri fratelli.
L'autonomia regionale fa bene soprattutto al sud, anche ai calabresi.
L'Italia agli italiani: basta aspettare le telefonate di Merkel e Macron.
L'Europa è pagata da Soros.
Un abbraccio al popolo ungherese e a quello croato.
A quello catalano e a quello britannico.
Ma soprattutto al popolo umbro che libererà la terra di San Francesco dalla sinistra.
Se non ti piace il crocifisso, non ti piace il presepe, non ti piace San Giovanni, torna a casa tua.
La lotta alla droga va fatta con le armi strada per strada. E pensate che c'è qualcuno che vuole legalizzare la cocaina.
Questa è una giornata di festa nazionale.
Grazie a voi la in fondo, là in fondo.
Un pensiero ai milioni di italiani che soffrono in giro per il mondo
Viva i parroci che fanno i parroci e i maestri che fanno i maestri.
Reintroduciamo il servizio civile o militare per tutti. Così si imparano regole ordine e disciplina, che fanno solo bene ai nostri ragazzi.
Grazie alle mamme e ai papà che hanno portato qui i loro bimbi.
È la piazza delle mamme delle nonne e dei bimbi.
I bambini a scuola si mettano la divisa.
Tra pochi giorni si vota in Umbria e poi in Calabria, li rimandiamo a casa.
La prossima volta devo prendere una piazza più grande che questa è piena.
Viva la libertà.
Viva voi.
La Vittoria è nel pugno di pochi, diceva don Gnocchi. Quei pochi sono eroi.
Ma noi non siamo pochi, siamo una marea umana.
Noi non prendiamo ordini da Berlino e Parigi.
Riportiamo l'Italia dove ce l'hanno lasciata i nostri nonni.
Se serve darò anche la mia vita.
Musica: VInceròòò vinceròòò VINCERÒÒÒ.
Applausoni. Matteo, Matteo, Matteo...
Ecco, questa è la destra oggi in Italia.
Ben rappresentata dai suoi quotidiani, quelli che venivano venduti dagli strilloni in San Giovanni: Libero, La Verità, il Tempo e il Giornale. Carta fasciotrash, in disperata sovrapposizione e concorrenza tra loro, sempre tra la clava e il gossip, tra la provocazione fascista e l'onanismo del politicamente scorretto, tra i genitali e l'intestino.
Poi i giornali restano a terra, a poco a poco la piazza si svuota, dalla regia mettono Notti magiche, l'inno di Italia 90. Chi non se n'è andato canticchia "Inseguendo un gol" .
Infine Povia, i bambini fanno oh.
Forse il problema, irrisolvibile, è che abbiamo questa dx qui, in Italia. Quella della pancia, di Libero, degli evasori da salvare, dei ghanesi da rimandare a casa, del presepe obbligatorio, della divisa a scuola, del complotto di Soros. Solo la dx della pancia.
E che chi l'ha cacciata dal governo, dandosi il benedetto tempo per sgonfiarla, questo tempo non abbia ancora iniziato usarlo. Se non per farsi notare personalmente, litigare, ricattare, mettere bandierine, cercare il titolo del tg per se stesso.
E altro che sgonfiarla, così, questa dx qui.
..
(Gli altri tutti a battersi la testa.Ci vuole un'idea grandiosa. Cambiamo il capo. Sciogliamo la coalizione. E' colpa di lui. No di quell'altro...Salvini ha preso un fracco di soldi dagli oligarchi di destra russi e americani. Gli hanno messo su una macchina statistica da paura. Hanno visionato le parole più usate dagli italiani, quelli terra terra, i bauscia, quelli analfabeti di ritorno. Hanno coniato un paio di slogan. Sempre quelli. Li hanno ripetuti alla massa finché si è rincretinita e più fascisti erano meglio era. E hanno vinto!)