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lunedì 15 novembre 2021

Anagrafe online da lunedì. Mattarella scarica il primo certificato digitale.

 

Ecco i certificati che si potranno ottenere on line gratis.


Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha scaricato, in anteprima, il primo certificato digitale attraverso la piattaforma "Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente".

Da lunedì sarà attivo il servizio che consentirà ai cittadini di ottenere i certificati anagrafici online, in materia autonoma e gratuita, accedendo alla piattaforma www.anagrafenazionale.interno.it disponibile anche attraverso l'indirizzo www.anagrafenazionale.gov.it.

I cittadini iscritti all'anagrafe potranno scaricare 14 certificati per proprio conto o per un componente della propria famiglia, senza bisogno di recarsi allo sportello.

Questi i certificati che si possono ottenere:

Nascita

Matrimonio

Cittadinanza

Esistenza in vita

Residenza

Residenza AIRE

Stato civile

Stato di famiglia

Residenza in convivenza

Stato di famiglia AIRE

Stato di famiglia con rapporti di parentela

Stato Libero

Anagrafico di Unione Civile

Contratto di Convivenza

Per i certificati digitali - precisa una nota del Ministero dell'Innovazione - non si dovrà pagare il bollo e saranno quindi gratuiti (e disponibili in modalità multilingua per i comuni con plurilinguismo). Potranno essere rilasciati anche in forma contestuale (ad esempio cittadinanza, esistenza in vita e residenza potranno essere richiesti in un unico certificato).   

Al portale si accede con la propria identità digitale (SPID, Carta d'Identità Elettronica, CNS) e se la richiesta è per un familiare verrà mostrato l'elenco dei componenti della famiglia per cui è possibile richiedere un certificato. Il servizio, inoltre, consente la visione dell'anteprima del documento per verificare la correttezza dei dati e di poterlo scaricare in formato pdf o riceverlo via mail.   

Grazie ad ANPR - conclude la nota - le amministrazioni italiane avranno a disposizione un punto di riferimento unico di dati e informazioni anagrafiche, dal quale poter reperire informazioni certe e sicure per poter erogare servizi integrati e più efficienti per i cittadini. Con un'anagrafe nazionale unica, ogni aggiornamento su ANPR sarà immediatamente consultabile dagli enti pubblici che accedono alla banca dati, dall'Agenzia delle entrate all'Inps, alla Motorizzazione civile. 

Ecco nel dettaglio il progetto, secondo quanto spiega una nota del ministero della Trasformazione Digitale.

Il progetto.

ANPR è un progetto del Ministero dell’Interno la cui realizzazione è affidata a Sogei, partner tecnologico dell’amministrazione economico-finanziaria, che ha curato anche lo sviluppo del nuovo portale. Il Dipartimento per la trasformazione digitale della Presidenza del Consiglio dei Ministri è titolare del coordinamento tecnico-operativo dell’iniziativa.

L’innovazione dell’Anagrafe Nazionale.

ANPR è un sistema integrato, efficace e con alti standard di sicurezza, che consente ai Comuni di interagire con le altre amministrazioni pubbliche. Permette ai dati di dialogare, evitando duplicazioni di documenti, garantendo maggiore certezza del dato anagrafico e tutelando i dati personali dei cittadini.

Per la Pubblica Amministrazione significa guadagnare in efficienza superando le precedenti frammentazioni, ottimizzare le risorse, semplificare e automatizzare le operazioni relative ai servizi anagrafici, consultare o estrarre dati, monitorare le attività ed effettuare analisi e statistiche. Per i cittadini vuol dire accedere a servizi sempre più semplici, immediati e intelligenti, basati su informazioni condivise e costantemente aggiornate, potendo così godere dei propri diritti digitali. Ma anche risparmiare tempo e risorse, evitando di duplicare informazioni già fornite in precedenza alle diverse amministrazioni che offrono servizi pubblici.

Numeri e servizi.

Ad oggi, ANPR raccoglie i dati del 98% della popolazione italiana con 7808 comuni già subentrati e i restanti in via di subentro. L 'Anagrafe nazionale, che include 5,7 milioni di persone dell’Anagrafe degli italiani residenti all'estero (AIRE), coinvolge oltre 59 milioni di residenti in Italia e sarà ultimata nel corso del 2021. Sul portale è possibile monitorare l’avanzamento del processo di adesione da parte dei Comuni italiani.

I prossimi passi.

A questi primi certificati scaricabili online se ne potranno aggiungere facilmente altri senza modifiche al quadro normativo e nei prossimi mesi saranno implementati ulteriori servizi per il cittadino, come le procedure per effettuare il cambio di residenza.

https://www.ansa.it/sito/notizie/politica/2021/11/14/anagrafe-online-da-lunedi.-mattarella-scarica-il-primo-certificato-digitale_ce00337d-ead0-4dee-93a6-a4d410f3c5c3.html

venerdì 29 gennaio 2016

Boschi, melina dell’anagrafe per fornire lo stato di famiglia della ministra. Per lei trattamento speciale nel governo. - Antonio Massari e Valeria Pacelli

Boschi, melina dell’anagrafe per fornire lo stato di famiglia della ministra. Per lei trattamento speciale nel governo

Quelli degli altri componenti dell'esecutivo, dal presidente del Consiglio Matteo Renzi al ministro Padoan, sono accessibili in tempo reale, basta compilare un modulo e pagare un bollo. Per Maria Elena e i suoi parenti invece servono imprecise autorizzazioni che la legge non prevede e l'ok del prefetto. Solo dopo la denuncia del Fatto Quotidiano gli atti sono diventati accessibili. Ecco il risultato delle nostre verifiche.

L’ufficiale di anagrafe rilascia a chiunque ne faccia richiesta, i certificati concernenti la residenza e lo stato di famiglia”. Trattasi di una norma ancora in vigore, che non prevede “autorizzazioni” e può essere limitata solo con “leggi speciali”, eppure, quando pronunciamo il nome di Pier Luigi Boschi all’ufficio anagrafe del Comune di Laterina (Arezzo), la vicenda si complica. L’imbarazzo delle impiegate prende la scena. Un imbarazzo comprensibile, poiché quel che avviene normalmente, per qualsiasi cittadino italiano, qui trova un’interessante eccezione: per ottenere lo stato di famiglia del signor Boschi, padre della ministra Maria Elena, ci dicono che bisogna scomodare la Prefettura e attendere imprecisate autorizzazioni.
Siamo qui, a Laterina, per provare a capire qualcosa in più sull’uomo che sta mettendo in imbarazzo il governo. Parliamo del signor Boschi già vicepresidente di Banca Etruriagià indagato e archiviato per una compravendita di terre e casali in provincia di Arezzofrequentatore di personaggi oscuri come FlavioCarboni. Vorremmo conoscere qualche elemento in più sulla sua storia, sui suoi parenti, considerate anche le indiscrezioni divulgate ieri da Aldo Giannuli, storico dei Servizi e delle più segrete vicende italiane, sospetta la frequentazione “organica” di tale Francesco Boschi, – che secondo Giannuli potrebbe essere parente di Pier Luigi e Maria Elena Boschi – con la P2 e Licio Gelli. E quando chiediamo all’impiegata di darci copia dello stato di famiglia, ecco la risposta: “Non sono certa di poterglielo rilasciare”. “Scusi”, ribattiamo, “ma se le chiedo lo stato di famiglia di qualcun altro, lei me lo dà?”. “Sì, anche in giornata”. “Quindi – continuiamo – questa regola vale solo per Boschi?”. “Sì”, replica l’impiegata sempre più paonazza.
“Abbiamo ricevuto una direttiva interna, con comunicazioni del prefetto di Arezzo, che non ci consente di rilasciare il documento immediatamente. Inoltriamo la sua richiesta, se avremo l’autorizzazione, la contatteremo per consegnarglielo; se le negheranno il documento, saranno tenuti a spiegarle il perché. Ora protocolliamo, poi le faremo sapere, non dipende da noi, se la risposta sarà negativa le comunicheremo il motivo. Per lo stato di famiglia del ministro sono state impartite queste direttive”. Ribattiamo per l’ultima volta: “Chiediamo lo stato di famiglia del padre della ministra, Pier Luigi, non del ministro”. “Fa lo stesso”, stringe le spalle l’impiegata.
Sorge il dubbio che la Prefettura abbia adottato una prassi a noi sconosciuta, che forse riguarda ogni ministro della Repubblica, così proviamo a verificare se esistano norme speciali che riguardano i ministri e i loro parenti.
Telefoniamo all’ufficio anagrafe di Agrigento, per chiedere se possiamo avere copia dello stato di famiglia di Angelino Alfano, ministro dell’Interno. “Ci invii una lettera con la richiesta e alleghi un suo documento d’identità, glielo spediamo appena possibile, oppure venga di persona con una marca da bollo da 16 euro e glielo consegniamo”, è la risposta dell’impiegato. Restrizioni? Direttive? Autorizzazioni? “Assolutamente no”, è la risposta. Proviamo con il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, che risiede a Roma.
All’ufficio anagrafe di via Petroselli la faccenda si risolve in pochi minuti: compilato il modulo, pagati 16 euro in marca da bollo, lo stato di famiglia di Padoan ci viene consegnato all’istante. Telefoniamo all’ufficio anagrafe di Firenze e chiediamo se è possibile avere l’atto che certifica lo stato di famiglia del premier Matteo Renzi. L’unica condizione – ci spiegano – è che il presidente del Consiglio sia ancora residente a Firenze: possiamo richiedere l’atto “anche online”, se abbiamo la pazienza di aspettare un mese, altrimenti ce lo consegnano di persona, “allo sportello anagrafe”, come avviene per tutti i cittadini italiani. A eccezione, a quanto pare, di Maria Elena Boschi e famiglia.
L’impiegata di Laterina ci ha parlato di un “atto interno, dal prefetto a noi”, così contattiamo la Prefettura. “Non c’è alcuna direttiva del prefetto”, ci dicono, “la legge non ci consente di porre altri limiti, oltre quelli già previsti, quindi non esiste nessuna limitazione che riguardi Pier Luigi Boschi. Dopo la sua telefonata, piuttosto, siamo stati noi a contattare i vertici dell’amministrazione comunale, rimuovendo questo presunto e inesistente limite”. Insomma, la prefettura nega di aver emanato direttive che dispongano, per lo stato di famiglia Boschi, alcuna autorizzazione. Proviamo a ricontattare l’impiegata, per capire se la sua è stata un’iniziativa personale. “No”, ci assicura, “esiste una direttiva interna che ci impone, se qualcuno chiede un documento che riguarda la famiglia Boschi, di chiedere l’autorizzazione per rilasciarlo”.
Dobbiamo dedurne che si tratta di una direttiva comunale e non più prefettizia. L’impiegata ci richiama: “Il sindaco ci ha autorizzato, passi domani mattina”. Vedremo. Resta il fatto che, dopo un’intera giornata, il documento non l’abbiamo ancora ottenuto; che in tutta Italia – a meno di non chiamarsi Boschi – la legge non prevede alcun tipo di autorizzazione. E che inspiegabilmente, come ammette l’impiegata, “in un’altra occasione, il certificato della ministra, è stato negato”.
AGGIORNAMENTO
Ieri alle 11 del mattino il certificato viene consegnato. Non è più segretato. Lo stato di famiglia di Pier Luigi Boschi, padre del ministro Maria Elena, torna a essere un documento come gli altri, può essere rilasciato al pari di qualsiasi cittadino italiano, come impone la legge. Due giorni fa, al comune di Laterina, in provincia di Arezzo, gli impiegati avevano avanzato strane ragioni: “Dobbiamo attendere – diceva l’ufficiale dell’anagrafe – c’è un atto interno che mi blocca, un provvedimento nostro (del Comune, ndr) sul rilascio della certificazione del ministro, le faremo sapere se possiamo rilasciarlo, se mi dicono che non posso darglielo, le sarà spiegato ufficialmente il perché”. Ieri mattina tutto torna nella norma. Strano. Dal sindaco non arriva alcuna smentita sul nostro articolo e sulla segretazione che vi abbiamo raccontato. Il segretario comunale invece nega l’esistenza di alcun “provvedimento”. E così tutto ricade sull’ufficiale dell’anagrafe.
(articolo del 28 gennaio 2016, aggiornato il 29 gennaio)