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giovedì 1 agosto 2019

"Preoccupato per mio figlio, ragazzo generoso e gentile. Mi hanno assicurato che non ha subito maltrattamenti".



Il padre del ragazzo che ha ucciso il vicebrigadiere ha espresso vicinanza alla famiglia di Mario Cerciello Rega.


E'arrivato in Italia Ethan Elder, il padre di Finnegan Elder, ragazzo che ha confessato di aver ucciso, con 11 coltellate, il vicebrigadiere Mario Cerciello Rega. Il 61 enne verso le 15 di ieri ha avuto un colloquio con gli avvocati Roberto Capra e Renato Borzone, della durata di circa 5 ore, in un hotel a cinque stelle di Monte Mario. La prima domanda che ha rivolto loro è stata: “Avvocato, come sta mio figlio?”. Lo riporta il Messaggero.
Durante il colloquio ha tempestato di domande i due avvocati, sulla successione degli eventi che hanno portato alla morte di Rega, sul sistema giudiziario italiano e sulla salute del figlio:
“Mia moglie e io dopo avere visto le foto di Hjorth bendato e di Finn nella camera d’albergo, abbiamo temuto per la sorte di nostro figlio. Ma siamo stati rassicurati sul fatto che non ha subito alcun maltrattamento”
Ethan è atterrato ieri alle 11.40 all’aeroporto di Fiumicino con la voglia di incontrare subito Finnegan, ma il tempo di arrivare in albergo e farsi una doccia e l’incontro è dovuto slittare a oggi:
Per oggi è stato organizzato un incontro con Finnegan, mentre nelle prossime ore arriverà anche Leah, la moglie, la madre del ragazzo. “Voglio capire le procedure per incontrarlo”, ripete Ethan. Troppo tardi, ieri. Il portone del carcere aveva già chiuso ai familiari alle 12.45. Ethan ieri è apparso tranquillo. Cinque anni fa faceva volontariato nelle carceri in California e insegnava la meditazione per restare calmi. Raccontava: “Sono cresciuto in povertà, ho avuto fortuna più tardi nella vita. Ai miei figli ho insegnato l’importanza di condividere e dare. Entrambi sono divenuti due giovani adulti generosi e gentili”
Ha rinnovato la sua vicinanza alla famiglia di Mario Cerciello Rega, ma la salute del figlio preoccupa molto il 61 enne:
“Sono molto preoccupato per lo stato di salute di mio figlio e spero che sia assistito da un medico. Ci è stato detto che non è stato maltrattato”. L’avvocato Capra al mattino ha parlato con Finnegan, lo ha trovato spaesato e indebolito, “molto provato”. “Stiamo parlando di un ragazzo del 2000”. Negli Usa, a 16 anni, era stato arrestato per l’aggressione di un coetaneo, ma secondo l’avvocato “non ha precedenti penali”: non ci sarebbero condanne definitive

https://www.huffingtonpost.it/entry/e-sbarcato-in-italia-il-padre-di-finnegan-elder-avvocato-come-sta-mio-figlio_it_5d429881e4b0aca34118b5c4?utm_hp_ref=it-homepage&fbclid=IwAR3X_I8QXrbFDBmLua0-YqIIhDO3aXr1JPnT5kicWIvEzxrlYv9YmCWO56s

Infatti, ha inferto 11 coltellate gentili e generose.
Questo povero ragazzo, è il frutto del disinteresse con il quale è stato cresciuto. Ha imparato, crescendo, che può fare ed avere tutto ciò che più gli aggrada con estrema leggerezza, tanto, con i soldi di papà, si aggiusta tutto.
Il suo interagire da sconsiderato, la sua rabbia, denotano gravi mancanze di attenzione da parte di chi avrebbe dovuto seguirlo, amarlo, aiutarlo.
Lui è solo il risultato di una società anomala.
Abbiamo bisogno di invertire la rotta e di cominciare a dare maggiore importanza a ciò che merita più attenzione.
c.

sabato 27 luglio 2019

Carabiniere ucciso a Roma, il coltello nella stanza di hotel dei due americani.


Uno dei due fermati (foto CLAUDIO PERI/GIUSEPPE LAMI)


Trovati nella stanza dell'albergo dove sono stati rintracciati i due ragazzi americani di 19 anni fermati per la morte del vice brigadiere dei carabinieri Mario Cerciello Rega un coltello di notevoli dimensioni sporco di sangue, nascosto dietro a un pannello del soffitto, e i vestiti indossati durante l'aggressione.
Uno dei due americani ha ammesso le proprie responsabilità affermando di essere lui l'autore materiale dell'accoltellamento. Si tratta della persona con i capelli mesciati apparso in una foto e ripreso da alcune telecamere.
Erano in cerca di droga a Trastevere ma la sostanza acquistata era semplice aspirina: perciò hanno rubato la borsa del pusher nel tentativo di recuperare i soldi. Questa la dinamica della vicenda che ha portato all'omicidio del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega. In base a quanto ricostruito dagli inquirenti i due ragazzi americani si erano recati a Trastevere per acquistare sostanze stupefacenti: dopo essersi resi conto di essere stati ingannati, hanno strappato la borsa allo spacciatore che conteneva il suo telefono cellulare. L'uomo ha quindi contattato i due chiamando il suo numero di telefono per avere indietro la borsa. Il pusher avrebbe poi chiamato il 112 per comunicare che era stato scippato e che si era accordato con i due americani per la restituzione della borsa. A questo punto, all'orario stabilito i due carabinieri, in borghese, si sono recati in via Pietro Cossa. Li' hanno incontrato i due ragazzi con i quali è scoppiata una violenta colluttazione durante la quale il vicebrigadiere è stato colpito con otto coltellate risultate poi fatali.
Poco prima dell'aggressione i due statunitensi fermati avrebbero sottratto uno zaino a un cittadino italiano, minacciandolo nel corso di una telefonata di non restituirglielo se non dietro il pagamento di 100 euro e di un grammo di cocaina. Successivamente, i carabinieri contattati dalla vittima che aveva denunciato l'accaduto, si sono presentati all'appuntamento per bloccare i responsabili che, nonostante i militari si fossero qualificati come appartenenti all'Arma, non avrebbero esitato a ingaggiare una colluttazione culminata con le coltellate che hanno ucciso il vice brigadiere.
Due persone sono state fermate nell'ambito delle indagini sull'omicidio del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega, accoltellato a morte stamani a Roma nel corso di un servizio contro un tentativo di estorsione. I fermati sono cittadini americani. I due sono stati portati al nucleo operativo dei Carabinieri di via In Selci, dove si recheranno i magistrati della Procura di Roma per interrogarli. Contro i due per ora non è stara formalizzata nessuna accusa. La Procura però procede per omicidio e furto.
Almeno quattro persone si trovano in caserma per essere ascoltate nell'ambito delle indagini sulla morte del carabiniere ucciso a Roma nella notte con alcune coltellate mentre era in servizio. "Quando ho sentito Mario urlare ho lasciato quell'uomo e ho provato a salvarlo, perdeva molto sangue". E' quanto avrebbe raccontato il collega del vicebrigadiere dei carabinieri Mario Cerciello Rega, ucciso in servizio la scorsa notte a Roma.
I funerali di Cerciello saranno celebrati lunedì 29 luglio alle 12 a Somma Vesuviana nella chiesa di Santa Croce in via Santa Maria del Pozzo 114, la stessa dove un mese e mezzo fa il carabiniere si era sposato. Lo si apprende dal Comune di Somma Vesuviana.
L'aggressione è avvenuta in via Pietro Cossa, nel quartiere Prati. Da una prima ricostruzione, il vice brigadiere 35enne durante un servizio con alcuni colleghi stava fermando due uomini considerati responsabili di furto e estorsione quando uno di loro avrebbe estratto il coltello ferendolo più volte, il vice brigadiere, Mario Cerciello Rega, è morto poco dopo in ospadale. L'uomo sarebbe stato ucciso per cento euro: è questa la cifra che sarebbe stata chiesta in cambio della restituzione di un borsello rubato dai due. Quello che in gergo si chiama "cavallo di ritorno". I due sono al momento ricercati.
"Questa vicenda appare più complessa di un banale 'cavallo di ritorno'". E' quanto filtra da ambienti investigativi in relazione al furto che ha causato l'operazione nella quale è stato ucciso il vice brigadiere Cerciello Rega. In sostanza da quanto si apprende le indagini vanno avanti non solo per appurare la dinamica dell'omicidio ma anche per accertare le modalità e le finalità del furto della borsa sottratta un cittadino a Trastevere. L'interrogatorio dei 2 sospetti potrebbe risultare fondamentale anche su quest'ultimo punto.
"Me lo hanno ammazzato". Straziata dalle lacrime la moglie del carabiniere ucciso sfoga la sua disperazione fuori dalla camera mortuaria del Santo Spirito a Roma. "Lei viveva per lui, è una tragedia", racconta un amico in lacrime. "Ancora non ci posso credere", ripete un fratello della vittima. Presenti fuori la camera mortuaria dell'ospedale romano almeno 100 tra amici e parenti arrivati dalla Campania, regione d'origine di Mario Rega Cerciello.
Si era sposato da poco più di un mese il 35enne originario di Somma Vesuviana accoltellato più volte nella notte nel quartiere Prati, al centro della Capitale. Sul suo profilo Facebook le foto delle nozze, celebrate il 19 giugno, in cui è ritratto sorridente con la moglie.
Comandante CC si commuove: era ragazzo d'oro,faceva volontariato
"Bastardi maledetti...vi ammazzo", scrive su un suo profilo social un cugino del vice brigadiere ucciso. Molti i messaggi di condoglianze alla famiglia pubblicati in queste ore sui social. "Onore a questo uomo che semplicemente faceva il suo lavoro" scrive qualcuno. "Non ci sono parole.." aggiunge un altro.
"Ho appreso con profonda tristezza - scrive in una nota il capo dello Stato Sergio Mattarella - la notizia del decesso del Vice Brigadiere Mario Cerciello Rega , ferito mortalmente mentre era impegnato in un controllo di polizia. Nel confidare che si arrivi rapidamente alla cattura dei criminali responsabili, desidero esprimere a lei, signor Comandante Generale, e all'Arma dei Carabinieri, la mia solidale vicinanza".
"Stanotte il Vice Brigadiere Mario Cerciello Rega è stato accoltellato mentre era in servizio. Stringo in un forte abbraccio sua moglie, la sua famiglia e i suoi cari. Sono vicina all'Arma dei Carabinieri e a tutti agli uomini e le donne che quotidianamente mettono a rischio la loro vita per garantire la nostra sicurezza. Chiedo tolleranza zero per i delinquenti che hanno commesso questo vile atto!". Così il ministro della Difesa Elisabetta Trenta.
"Caccia all'uomo a Roma per fermare il bastardo che stanotte ha ucciso un carabiniere a coltellate. Sono sicuro che lo prenderanno e che pagherà fino in fondo la sua violenza: lavori forzati in carcere finché campa", ha detto il ministro dell'Interno Matteo Salvini.
"Nella notte, a Roma, un giovane vice brigadiere dei Carabinieri è stato ucciso a coltellate da un rapinatore. Aveva solo 34 anni. Il mio abbraccio alla famiglia del militare e a tutta l'Arma. È un momento di grande dolore per lo Stato". Lo scrive il vicepremier Luigi Di Maio sul suo profilo twitter.