Un diario, dove annoto tutto ciò che più mi colpisce. Il mio blocco per gli appunti, il mio mondo.
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sabato 30 aprile 2016
Renzi contestato a Reggio Calabria: "Solo passerelle, serve lavoro". E lui: "Basta polemiche". - Lucio Musolino
Per l’inaugurazione del Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria, uno dei più prestigiosi d’Italia che ospita tra le tante opere i Bronzi di Riace, il premier Matteo Renzi ha preferito entrare dalla porta di servizio a causa di centinaia di lavoratori che hanno protestato. Dal presidio delle organizzazioni sindacali della Cgil e dell’Usb l’accusa rivolta a Renzi è stata chiara: “Questa terra non ha bisogno di passerelle ma di lavoro“. E ci sono stati momenti di tensione quando i contestatori hanno capito che Renzi non sarebbe passato dall’ingresso principale. “C’è la gente che sta morendo di fame e qui si fanno le inaugurazioni“, dicono i lavoratori che aggiungono: “È una vergogna: Stato italiano, Stato di merda. Questa terra non ha bisogno di passerelle ma di lavoro”. Intanto all’interno del Museo, durante il suo intervento, Renzi si è scagliato contro chi lo contesta: “Se vogliamo che non solo il Crotone torni in serie A, ma che lo faccia l’intera Calabria, dobbiamo prendere un impegno tutti insieme. Per i prossimi due anni – ha detto - mettiamo da parte le polemiche e lasciamole ai professionisti che vivono nel mondo dei no. Dico solo basta a chi racconta il Sud come un luogo dove va tutto male. A questi io dico di provare a dire per una volta sì”. Poi il premier ha firmato il Patto per la Calabria e per Reggio Calabria con il governatore Mario Oliverio e con il sindaco Giuseppe Falcomatà, ed ha incontrato alcuni rappresentanti sindacali.
http://tv.ilfattoquotidiano.it/2016/04/30/renzi-contestato-a-reggio-calabria-solo-passerelle-serve-lavoro-e-lui-basta-polemiche/514585/
Ma che fa? Sfotte chi non lavora? Definisce polemica il grido di dolore che lancia chi non ha lavoro?
Alla stessa stregua di un suo predecessore che, come lui, verrà menzionato nei libri di storia come persona sgradevole e dannosa, ripete l'inutile tiritera che la fiducia è la panacea di tutti i mali....
domenica 14 ottobre 2012
Fischi a Formigoni: "Vai ad Hammamet" domani sit-in di protesta al Pirellone. - Massimo Pisa
Contestazione a Lecco, città natale e feudo del governatore. Cori e contestazioni e fronteggiamento tra oppositori e amici.
Nemmeno il ritorno nella celeste Lecco, città natale e feudo naturale (ma da maggio il sindaco è del Pd), è stato immune alle contestazioni al celeste governatore Formigoni. E così anche il convegno organizzato venerdì sera dal Pdl locale su "Una buona politica è possibile", occasione per presentare il suo libro "Il buon governo", è stato bersaglio di cori e contestazioni. Da una parte le urla di una trentina di militanti di Rifondazione, Movimento 5 stelle e Qui Lecco libera, riuniti dietro lo striscione che citava Franco Battiato sui versi di "Povera patria". Dall'altra la claque del partito, che tentava di rispondere coi cori "Roberto, Roberto " agli strilli "Vergogna, vergogna " e "Vai ad Hammamet come Craxi". In mezzo, un robusto cordone di poliziotti e carabinieri che ha negato l'ingresso nella sala ai contestatori. Ne è nata una trattativa dai toni aspri, ripresa dai cellulari e finita su Youtube. E un livido Formigoni, all'uscita, è schizzato via non prima di aver ribattuto muso a muso ad alcuni militanti che lo avevano atteso.
L'assedio delle opposizioni a Palazzo Lombardia, dopo i terremoti giudiziari sui legami con Daccò e Simone e gli arresti per voto di scambio con la 'ndrangheta, si rinnoverà fisicamente domani sera sotto i vetri del nuovo Pirellone. L'appuntamento è per le 20.30 in viale Melchiorre Gioia a Milano dove Pd, IdV, SeL, Psi e ApI riuniranno le loro bandiere sotto lo slogan "Formigoni dimettiti, tempo scaduto". L'appello, pubblico, è ad ammini-stratori, associazioni e società civile. Lo hanno già raccolto parte della giunta Pisapia, mezzo consiglio comunale e la Cgil milanese, i sindaci di Monza, Lodi e Lecco, Roberto Vecchioni, Giorgio Gori. "La maggioranza uscita dal voto del 2010 non c'è più" sottolinea il segretario regionale Pd, Maurizio Martina. Un altro presidio domenica 21 guidato da Alessandra Kustermann mentre Libertà e Giustizia sta organizzando per il 24 novembre una grande manifestazione per parlare di corruzione.
L'assedio delle opposizioni a Palazzo Lombardia, dopo i terremoti giudiziari sui legami con Daccò e Simone e gli arresti per voto di scambio con la 'ndrangheta, si rinnoverà fisicamente domani sera sotto i vetri del nuovo Pirellone. L'appuntamento è per le 20.30 in viale Melchiorre Gioia a Milano dove Pd, IdV, SeL, Psi e ApI riuniranno le loro bandiere sotto lo slogan "Formigoni dimettiti, tempo scaduto". L'appello, pubblico, è ad ammini-stratori, associazioni e società civile. Lo hanno già raccolto parte della giunta Pisapia, mezzo consiglio comunale e la Cgil milanese, i sindaci di Monza, Lodi e Lecco, Roberto Vecchioni, Giorgio Gori. "La maggioranza uscita dal voto del 2010 non c'è più" sottolinea il segretario regionale Pd, Maurizio Martina. Un altro presidio domenica 21 guidato da Alessandra Kustermann mentre Libertà e Giustizia sta organizzando per il 24 novembre una grande manifestazione per parlare di corruzione.
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