Congelare il tumore potrebbe essere la nuova frontiera di cura del cancro. Per ora 6 pazienti al Rizzoli di Bologna sono stati trattati con crioterapia, ottenendo i risultati sperati.
Si stima che in Italia vi siano in un anno 377.000 nuove diagnosi di tumore, circa 195.000 fra gli uomini e circa 182.000 fra le donne. Nel corso della vita circa un uomo su 2 e una donna su 3 si ammalerà di tumore. Proprio a causa della costante crescita di casi di cancro la scienza continua nella sua frenetica ricerca a una cura definitiva. La crioterapia, o crioablazione, che consiste nel congelare il tumore è una tecnica innovativa che andrebbe a sostituire e/o affiancare la chemioterapia e l’intervento di rimozione della massa tumorale. All’istituto ortopedico Rizzoli di Bologna, già 6 pazienti sono stati trattati con successo con la crioterapia.
Crioterapia eseguita sui 6 pazienti
Congelare il tumore sembrava impensabile, eppure è ciò che ha permesso di curare 6 pazienti a Bologna. Essi erano tutti affetti da fibromatosi desmoide, un raro tumore benigno che può crescere in forme maligne nei tessuti provocando dolori e difficoltà motorie. Il primo paziente al quale è stato possibile congelare il tumore ha 39 anni ed era affetto da fibromatosi desmoide. Il 39enne è stato sottoposto a una seduta di crioterapia nel luglio 2020 e ha visto la massa scomparire quasi del tutto. Dopo il primo intervento, avvenuto con successo, sono stati trattati altri pazienti.
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Quali sono i vantaggi della crioablazione
Congelare il tumore porta con sé svariati vantaggi rispetto alla chemioterapia o alla rimozione chirurgica della massa tumorale. Infatti, la chemioterapia, sebbene blocchi la riproduzione cellulare e ne induca la morte, colpisce anche tessuti sani, rivelandosi una terapia molto aggressiva. Anche se, è bene sottolineare, che grazie alla chemioterapia, molte forme di tumore oggi sono curabili totalmente. Invece, la rimozione chirurgica della massa tumorale ha il rischio di provocare una recidiva più aggressiva e di danneggiare organi adiacenti. La crioablazione non ha nesusno di questi importanti effetti collaterali e sembra essere altamente efficace.
Sebbene la notizia del Rizzoli di Bologna abbia fatto molto scalpore dal sito della ASL di Cagliari, si apprende che la crioablazione è già stata sperimentata con successo per il cancro della prostata, del rene e dell’osso. Inoltre, spiegano sul sito, è indicata soprattutto per i pazienti affetti da tumore del polmone non trattabile chirurgicamente, o con metastasi che non rispondono più a chemioterapia. Pertanto, a quanto pare, la crioablazione è adatta anche ad altre forme di tumore rispetto a quelle trattate al Rizzoli, portando maggiori speranze per la cura contro il cancro.
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