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lunedì 12 agosto 2024

Una foto spettacolare cattura una rara vista della cupola di lava alta 65 piedi delle Hawaii. - Hasan Jasim

Una rara fotografia di una cupola di lava simmetrica di JB Judd. Fonte: USGS

 L'eruzione del Mauna Ulu del vulcano Kilauea delle Hawaii durò ben 1.774 giorni, ovvero cinque anni. Fu l'eruzione più lunga del Kilauea all'epoca, con 460 milioni di metri cubi di lava generati. La spettacolare eruzione fu visibile al pubblico tramite piattaforme di osservazione dal 1969 al 1974 e generò diversi fenomeni naturali straordinari raramente osservati durante le eruzioni vulcaniche.

L'US Geological Survey ha appena condiviso un'immagine di una fontana a cupola unica scattata dal fotografo JB Judd nel 1969. La fontana a cupola simmetrica, alta 65 piedi (20 metri), è stata una delle dodici fontane che si sono verificate durante il primo anno dell'eruzione. Durante le fontane, la diffusione verso l'esterno della lava è stata così forte che si è riversata nell'oceano a 7,5 chilometri di distanza.

Dal 10 al 13 ottobre, la fontana a cupola simmetrica è durata diversi giorni e potrebbe aver raggiunto un'altezza fino a 245 piedi. Quindi, cosa c'è in questa fontana a cupola che la rende così unica? Gli spruzzi di lava verso l'alto, simili a un geyser, sono tipici fenomeni di fontane. Invece, vedere una palla luminosa come l'Epcot Center fatta di lava è piuttosto insolito. Nonostante il fatto che la fontana a cupola sembri galleggiare sull'acqua nello scatto, l'evento ha avuto luogo sulla terraferma. Nella parte anteriore, le onde sono in realtà increspature di lava.

Quando il gas bolle nella roccia fusa, si innesca un'eruzione di lava da una fessura, una bocca o un lago di lava, la roccia fusa si espande ed esplode, causando fontane. Sebbene il Mauna Ulu non sia più l'eruzione più lunga (quel onore ora spetta al Pu'u ", che è attivo dal 1983), l'immagine serve a ricordare quanto siano stati attivi i vulcani delle Hawaii nel corso della storia.

L'eruzione del Mauna Ulu del vulcano Kilauea, durata dal 1969 al 1974, è raffigurata in foto provenienti dall'archivio dell'US Geological Survey.

https://hasanjasim.online/a-dramatic-photo-captures-a-rare-sight-of-hawaiis-65-foot-tall-lava-dome/

martedì 4 dicembre 2018

Mafia, decapitata la nuova Cupola Palermo, 46 arresti FOTO-VIDEO - Riccardo Lo Verso

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L'anziano Settimo Mineo e altri tre boss guidavano la commissione provinciale di Cosa nostra.
PALERMO - Il 29 maggio 2018 alcuni boss si rendono irreperibili e violano contemporaneamente la sorveglianza speciale. È il giorno in cui da qualche parte, a Palermo o in provincia, si è riunita la commissione provinciale di Cosa nostra. Non accadeva dal 1993, anno dell'arresto di Totò Riina. A presiederla il più anziano dei capimafia in libertà, Settimo Mineo.
È lui, secondo la Procura di Palermo e i carabinieri del Comando provinciale guidati dal colonnello Antonio Di Stasio, l'uomo chiave del dopo Riina. Nella notte è stato arrestato assieme ad altre 45 persone che compongono gli organigrammi di quattro mandamenti: Mineo è il capo a Pagliarelli, Gregorio Di Giovanni a Porta Nuova, Francesco Colletti a Bagheria-Villabate e Filippo Bisconti a Misilmeri-Belmonte Mezzagno.

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Il resoconto del vertice della nuova Cupola è stato raccolto dai militari che hanno registrato una inequivocabile conversazione in macchina fra il boss di Villabate e il suo autista, poche ore dopo il più importante vertice della mafia degli ultimi decenni. Una leggerezza che consentito al procuratore Francesco Lo Voi, all'aggiunto Salvo De Luca, Salvatore De Luca e ai sostituti Maurizio Agnello, Bruno Brucoli, Francesca Mazzocco, Amelia Luise, Dario Scaletta, Gaspare Spedale di trovare riscontri decisivi alle ricostruzioni sulla mappa del potere sei mesi dopo la morte di Totò Riina.

Mineo aveva l'anzianità e lo spessore per accollarsi il tentativo di serrare i ranghi dell'organizzazione e guardate avanti, oltre la morte del padrino corleonese, la cui detenzione ha tenuto legate le mani dei boss. Morto il capo è partita la ricostruzione attraverso il rispetto delle vecchie regole: la spartizione territoriale sulla base di confini rigidi, la collaborazione fra mandamenti, la nomina di capi condivisi, il richiamo per chi sbaglia. Finora sono stati ricostruiti gli organigrammi di Pagliarelli, Porta Nuova, Villabate e Misilmeri, ma nelle intercettazioni ci sono ampi riferimenti a chi comanda in altre zone di città e provincia.
Ottant'anni e una lunga militanza in Cosa nostra fanno di Mineo un personaggio carismatico. Di lui per la prima volta aveva parlato Tommaso Buscetta al tempo della condanna al Maxi processo. Mineo era un grande nemico di Stefano Bontade, il principe di Villagrazia, ed era scampato all'agguato che costò al vita ai fratelli Giuseppe e Antonino. Poi nel 2006, il boss finì in carcere assieme al suo padrino, Nino Rotolo, nei giorni del blitz Gotha che iniziò a togliere l'acqua in cui sguazzava Bernardo Provenzano. Di Rotolo che negli anni Ottanta, in piena guerra di mafia gli salvò la vita, Mineo è stato l'ambasciatore nei rapporti con le altre famiglie mafiose: Corso dei Mille, Bolognetta e Partanna Mondello. Era l'uomo degli affari, del controllo degli appalti illeciti e dei contatti con la mafia americana. E in America nelle scorse settimane Mineo era pronto a tornare. Gli era stato pure rilasciato il passaporto. Il suo prossimo viaggio, bloccato da un problema di visto, è uno dei presupposti del fermo eseguito oggi. La mafia prova a rialzare la testa fra pizzo, droga, scommesse sportive e vecchie regole, ma il blitz di pm e carabinieri stoppa il progetto, proprio come è accaduto dieci anni fa con l'operazione Perseo.