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mercoledì 10 aprile 2013

STAMINALI, COSA CAMBIA COL DECRETO BALDUZZI.



Dopo il via libera della commissione speciale, il Senato sta licenziando il provvedimento sulle staminali presentato dal Ministro Balduzzi, ecco cosa cambierà nella travagliata vicenda delle cure compassionevoli proposte dalla Stamina Foundation.


Staminali non è una parola magica, le staminali non sono tutte uguali, e le cellule staminali non vanno bene per curare qualunque malattia: questo la comunità scientifica vuole sia ben chiaro, dopo l’ulteriore compromesso raggiunto al Senato sulla utilizzazione per uso compassionevole di staminali mesenchimali, ed anche se nel decreto non è nominata, si staglia nitida la figura della Stamina Foundation e dei suoi due padri, Davide Vannoni, professore associato di Psicologia all’Università di Udine, e Marino Andolina, pediatra-immunologo in pensione. Che attraverso un metodo di selezione e coltura mai reso noto, perchè dicono è stata presentata la richiesta di brevetto negli Stati Uniti, hanno elaborato la loro “cura” con staminali mesenchimali, quelle dello scheletro, donate da un parente ed infuse a bambini affetti da varie e gravissime malattie genetiche. Nessun miglioramento dopo sei mesi di trattamento su 5 bambini, e due sono morti, si legge in una relazione pubblicata su Neuromuscolar disease fatta da ricercatori del Burlo Garofalo, lo scorso dicembre: ma la grana era scoppiata un anno prima, quando il procuratore torinese Guariniello aveva indagato per truffa 12 membri della Stamina Foundation, e i Nas avevano sequestrato il laboratorio presso gli Spedali riuniti di Brescia dove si preparavano quelle staminali: non a norma, ed il prodotto potenzialmente dannoso. Ma poi ci sono state campagne in tv e sui giornali, bambini mostrati alla curiosità e alla pietà di tutti, le sentenze contraddittorie di molti Tribunali che concedevano o negavano quella “cura”, la protesta di chi a tutti i costi la voleva, per i propri figli. Se anche la Camera convertirà in legge il decreto Balduzzi, di staminali si potrà parlare solo in strutture pubbliche, l’Istituto Superiore di Sanità deve sapere di cosa si tratti, deve essere coinvolto il centro nazionale trapianti. Soprattutto, devono essere trattamenti a titolo gratuito, chiunque li proponga. E poi il compromesso: sotto la responsabilità del medico prescrittore, chi è già “in cura” col metodo Stamina può terminare il ciclo. Ma come ci chiede la comunità scientifica internazionale, si deve tornare alla sicurezza, ai controlli, a protocolli chiari a tutti. Perchè le staminali non sono tutte uguali, e non servono purtroppo per tutte le malattie.

http://ippocrate.blog.rainews24.it/2013/04/10/staminali-cosa-cambia-col-decreto-balduzzi/