La norma istituita nel 2015 con il Jobs Act è stata prorogata nel 2016.
Si va verso una soluzione per la proroga della Dis-coll, l’indennità di disoccupazione per i collaboratori che perdono involontariamente il lavoro. Questa mattina l’Inps aveva annunciato di non poter accettare le domande per il sussidio dato che la Dis-coll, misura introdotta in modo sperimentale dal Governo Renzi per il 2015 e poi prorogata nel 2016, non è stata rinnovata per quest’anno. Il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti ha assicurato che il Governo è impegnato per una soluzione che passerà per una norma nel Milleproroghe per avere poi una misura strutturale nel testo sul lavoro autonomo non imprenditoriale all’esame della Camera. E in serata la capogruppo della Commissione lavoro al Senato, Anna Maria Parente, annuncia di aver presentato un subemendamento «con adeguata copertura finanziaria» per prorogare l’indennità in questione.
Prima della nota ufficiale di Poletti da più parti erano arrivate richieste di proroga, dai sindacati ai movimenti politici. Di fatto la misura appare come una bandiera dato che nel primo anno di sperimentazione (il 2015, l’unico per il quale l’Inps ha diffuso i dati), grazie anche ai requisiti stringenti, ha riguardato solo 11.600 persone a fronte di quasi 400.000 collaboratori a progetto. Nell’anno sono state spese meno di un quarto delle risorse stanziate (28,7 milioni su 114 milioni).
I sindacati hanno chiesto al Governo la proroga della Dis-coll sottolineando che l’introduzione di un ammortizzatore nel provvedimento sul lavoro autonomo non dà garanzie di tempestività. La Cgil afferma che «non è pensabile che la mancata proroga sia stata determinata dalle misure strutturali contenute nel ddl lavoro autonomo, un provvedimento ancora in itinere e i cui tempi di approvazione sono incerti».
«Abbiamo scritto una lettera con Cgil e Uil - afferma la Cisl ricordando che i collaboratori hanno ormai un’aliquota contributiva del 32% - per sollecitare l’inserimento di una norma ad hoc nel decreto Milleproroghe in fase di conversione in legge, che, oltre a prorogare l’indennità per i collaboratori, la estenda anche ai professionisti con partita Iva, iscritti alla stessa Gestione separata».
I sindacati si fanno sentire anche sul tema degli esodati, per chiedere a Poletti e al presidente dell’Inps Tito Boeri «una proroga alla data limite» per la presentazione della domanda di accesso all’ottava salvaguardia per gli esodati, fissata al primo marzo, «in considerazione del ritardo da parte dell’Inps nel rendere disponibili le procedure necessarie per il corretto invio delle domande stesse».