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venerdì 26 gennaio 2024

Perché, gli Egizi raffiguravano le persone di profilo? - Minerva Elidi Wolf

 

La questione è piuttosto complessa. Innanzitutto le persone non erano rappresentate interamente di profilo, ma con prospettive composte. Inoltre, gli Egizi intendevano rendere sempre ben visibile la figura intera di una persona, visto il significato religioso attribuito alla totalità del corpo, che dopo la morte doveva rimanere integro sulla "terra" quale abitazione notturna del suo spirito (il ba); lo stesso motivo per cui venivano mummificati i defunti.
Tale “mappatura” completa del corpo serviva anche per avere un riferimento utile per dipingere sui sarcofagi l'immagine del morto, raffigurato nel pieno della vita, mentre il suo corpo era sottoposto alla mummificazione. Questo tipo di rappresentazione consentiva poi di esprimere anche il movimento e ogni diverso tipo di azione, cosa che in una veduta frontale sarebbe stata estremamente complessa.
Nella maggior parte dell'arte Egizia le persone fanno sempre qualcosa, difficilmente restano inerti, come in molta altra ritrattistica di diverse civiltà. Infine, i canoni della rappresentazione artistica Egizia furono stabiliti nell'Antico Regno (IV millennio a.C.), quindi un'epoca estremamente remota in cui probabilmente non esisteva alcuna tradizione artistica precedente, con concetti quali la prospettiva.
E in accordo con la regola della civiltà Egizia secondo la quale non bisognava cambiare nel tempo nulla dei criteri dell'arte e della scrittura per la loro valenza religiosa, tali canoni sono rimasti invariati per tre millenni.
Lo stesso è accaduto ai geroglifici, rimasti inalterati almeno fino alla comparsa del demotico (VII sec. a.C.).
Tornando alla raffigurazione composita delle persone, si nota che il volto è sempre rappresentato di profilo, affinchè si possano delineare bene le forme del naso, dei capelli e delle orecchie (impossibili da ottenere in una veduta frontale a meno di non fare uso di ombre, che l'arte Egizia non contemplava), mentre gli occhi sono visti in una prospettiva frontale, con l'iride al centro, e così le sopracciglia.
Le spalle e il petto sono quasi sempre mostrati frontalmente, sia per delineare bene la figura della persona, sia per mettere in evidenza le collane, i pettorali e gli altri gioielli che avevano anch'essi un preciso significato, così come i vestiti.
Ora riportato questo post vi dico la mia 😉
Ma dico io, antecedenti agli egizi venivano raffigurazioni in tre d, figura e statue ben delineate, vedasi i sumeri, ancora prima Gopech Ancor prima ashuran maya etc etc. Ora queste immagini di profilo sinceramente mi danno l'impressione di una civiltà che, non so come quando perché, comincia a disegnare strutture trovate. E non ditemi che ancora credete che le piramidi siano state costruite dagli Egizi.

lunedì 24 aprile 2023

I MISTERI DELLE LINEE DEI NAZCA. -

 

Nel deserto vicino a Nazca, un Perù, in un’aria che si estende per diversi chilometri quadrati, si trova uno dei più grandi misteri dell’umanità. Parliamo delle cosiddette “Linee di Nazca”, vale a dire disegni enormi, grandi diverse centinaia di metri ciascuno. Ad esempio, il disegno della lucertola è lungo oltre 180 metri. Per fare un paragone, la Statua della Libertà è lunga “solo” 93 metri. Nessuno conosce l’età di questi disegni, ma tutti gli archeologi sono concordi nel fatto che si trovano lì da migliaia di anni. La loro realizzazione ha dei punti al momento inspiegabile. Esaminiamone alcuni.
(1) In realtà questi disegni non sono tracciati sul terreno. In quella zona del deserto ci sono delle pietrine di colore diverso dal terreno. Le pietre sono chiare, il terreno è scuro. Spostando le pietre e creando dei sentieri, da lontano questi sentieri appaiano come una “linea” scura su fondo chiaro. Sembra una sciocchezza, se non fosse che questo effetto ottico è visibile solo dall’alto. A livello del terreno, nessuno si renderebbe conto di trovarsi al cospetto di un disegno. Inoltre, vista la loro enormità, le varie figure sono apprezzabili nella loro interezza solo da notevole altezza. Che senso ha disegnare figure che non si è in grado di vedere a meno che non ci si trovi a grande altezza?
(2) Uno dei disegni raffigura una balena nella sua interezza. Come faceva un popolo delle montagne, che viveva ai bordi del deserto, a disegnare una balena con grande precisione? Inoltre, alcuni disegni come la scimmia e il ragno non appartenevano agli animali che vivevano in quella zona. Da dove venivano i Nazca, se conoscevano quelle specie animali? Inoltre, il ragno raffigurato ha l’organo sessuale posizionato sulla zampa. Solo una specie di ragni al mondo ha questa particolarità. Inoltre, si tratta di un dettaglio visibile solo con una lente di ingrandimento. Come facevano i Nazca ad avere conoscenze così approfondite della fauna terreste che, teoricamente, non dovevano nemmeno aver mai incontrato?
(3) Vicino alla balena si trova l’unico disegno “umanoide” di tutta la composizione, ed è soprannominato dai ricercatori con il nome di “L’astronauta”. Infatti, “sembra” un essere dalle sembianze umane con un casco e una tuta. Proprio sotto “l’astronauta” sono disegnati una serie di “triangoli”, del tutto simili ai “triangoli neri” volanti, avvistati da diversi piloti di caccia militari negli ultimi anni. Poco spostato sulla sinistra si trova la stilizzazione di una cometa. Quella parte del disegno sembrerebbe dirci che, durante il passaggio di una cometa, i Nazca videro dei “triangoli” nel cielo e vicino ad essi “l’astronauta”. Visto che quelle linee esistono da millenni, non è possibile che i Nazca siano stati condizionati da Hollywood o dalla fantascienza. Evidentemente hanno disegnato qualcosa che per loro era estremamente importante. Inoltre, questo racconto è identico a quanto raffigurato nelle stele di Göbekli Tepe. Anche in Turchia, gli scultori incisero sulle stele che durante il bombardamento di comete di 12.000 anni fa videro esseri “metà umani metà uccelli” nel cielo. Semplice coincidenza? Cosa cercavano di dirci i Nazca con quella loro gigantografie?
L’articolo continua sul libro:
HOMO RELOADED – 75.000 ANNI DI STORIA NASCOSTA