Il governo di Rutte propone di creare un Fondo Ue di emergenza ed è disposto a contribuire in maniera considerevole: “Non si tratta di prestiti ma di doni per aiutare chi ne ha bisogno”.
Dopo le feroci polemiche dei giorni scorsi per l'ostruzionismo olandese alle richieste italiane sui coronabond per far fronte all'emergenza, adesso anche la posizione dei Paesi Bassi in merito alle misure necessarie ad affrontare la crisi provocata dalla pandemia di Covid-19 inizia a cambiare.
L'annuncio di Rutte.
Il premier Mark Rutte ha annunciato ieri in Parlamento, e ha informato di conseguenza la Rappresentanza olandese presso l'Ue, una proposta per un Fondo Ue di emergenza, destinato a coprire i costi sanitari immediati della pandemia di paesi come l'Italia e la Spagna. "Siamo solidali con le nazioni che sono colpite sempre più duramente" dalla malattia, "incluse le loro economie: non ci può essere dubbio su questo punto, vogliamo aiutare quei Paesi”, ha dichiarato Rutte. Per il premier “non esiste che alcuni Paesi non siano in grado di fornire sufficienti cure mediche a causa di una carenza di finanze pubbliche”, e per questo L'Aia “suggerisce di creare un fondo per il coronavirus separato, alimentato da contributi degli Stati membri, e intende fare un contributo sostanzioso", che è stato stimato in 1,2 miliardi di euro.
Non un prestito ma un dono.
http://europa.today.it/attualita/coronavirus-italia-domazione-olanda.html?fbclid=IwAR1w6sXaVmgBoSF7I5FP-WUniJLJlzqhYSbXdDDH4AZiHmV9WQVluSLb4F0