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giovedì 7 marzo 2024

Eroe?

L'uomo che viene chiamato alle armi, va in battaglia, uccide tanti uomini, che non conosce nemmeno, in nome di un principio opinabile dettato da chi comanda e, quando torna illeso in patria, viene definito "EROE"...

C'è QUALCOSA CHE NON MI QUADRA...

Per me è un'antitesi! Inconcepibile!

cetta

sabato 28 maggio 2016

Marò: Salvatore Girone è in Italia.


Ad accoglierlo a Ciampino i ministri degli Esteri Gentiloni e della Difesa Pinotti.

Qui l'articolo:

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Stica!
E' arrivato l'eroe!
Che guerra ha fatto?
Lo faranno santo subito o gli daranno il grado di generale?
Domani in quanti andranno ad uccidere i pescatori indiani per raccogliere onori e gloria?
I figli dei due pescatori sono rimasti orfani perchè questo tizio ha scambiato i loro padri per due pirati!

Ha sbagliato!!!! 

In altre realtà sarebbe un assassino!

Cetta.

giovedì 11 dicembre 2014

Salvò 669 bimbi durante l’Olocausto… e non sa che sono seduti al suo fianco.



Nicholas Winton organizzò un’operazione di salvataggio che mise in salvo le vite di 669 bimbi ebrei Cecoslovacchi dai campi di concentramento, trasferendoli al sicuro in Inghilterra negli anni 1938-1939.

Dopo la fine della guerra, i suoi sforzi rimasero sconosciuti fino a che nel 1988 la moglie trovò un quaderno del 1939 con la lista completa di nomi e foto dei bambini.

Questo è un estratto del video che ha ripreso Nicholas Winton inconsapevolmente seduto tra quegli stessi ebrei che aveva salvato 50 anni prima.

martedì 29 luglio 2014

In ricordo di un eroe presto dimenticato: Giuseppe Girolamo.


ROMA – Giuseppe Girolamo cedette il suo posto nella scialuppa di salvataggio della Costa Concordia ad un bambino. Il batterista è morto da eroe nel naufragio del 13 gennaio scorso. Non solo un eroe, ma l’unico eroe in 300 anni di storie di naufragi. La conferma arriva da una ricerca svedese-americana della Uppsala University e della California University di Berkeley. La ricerca ha evidenziato che il “prima le donne e i bambini” non vale e in caso di pericolo tra i passeggeri scatta la regola “ognuno per sé”.
Analizzando i dati di 18 naufragi avvenuti negli ultimi 3 secoli i ricercatori hanno valutato i comportamenti di passeggeri e equipaggio mentre la nave colava a picco. Lo studio ha tenuto conto anche del tempo di affondamento in modo da tenere in considerazione anche le eventuali influenze dettate dalle interazioni tra passeggeri prima del naufragio.  Tenendo conto poi di età, sesso, stato sociale, nazionalità e modo di viaggiare, sia esso da solo o con la famiglia, i ricercatori hanno scoperto che su un campione di 15mila persone di 30 Paesi vige il motto “ognuno per sé”.
Un capitano non abbandona mai la sua nave? Solo nei film ad alto tasso di coraggio e commozione. La ricerca ha mostrato che il capitano e l’equipaggio hanno indici di sopravvivenza maggiori rispetto ai passeggeri. Su 16 capitano solo 9 non hanno abbandonato la nave. Prima le donne e i bambini? Falso anche questo, gli uomini sopravvivono il doppio delle donne, soprattutto sulle navi che battono bandiera inglese.
I bambini sono poi la categoria più a rischio durante i naufragi e dal Titanic, che colò a picco il 15 aprile 1912, fino alla Concordia l’unica vera storia di coraggio ed eroismo che si può raccontare è quella di Girolamo. Solo il batterista ha contrastato l’ognuno per sé insito nella natura umana e vinto gli istinti, donando la sua vita per salvare quella di un bambino.