Il sapore non riesco a paragonarlo a nessun altra frutta, così come tutta la frutta tropicale ha il suo sapore unico.
Certa frutta è talmente dolce che risulta disgustosa, altra invece dolce al punto giusto.
Per me ogni volta che la mangio per la prima volta, è sempre una sorpresa ( positiva) , in quanto in linea generale è tutta buona, ricca di fibre e succosa.
La graviola in particolare è dolce al punto giusto, molto succosa e leggermente acida, non disgusta.
Qui si consuma in diversi modi: a fette nel piatto con un po di zucchero sopra (come ho fatto io prima), oppure dopo aver tolto i semi (duri come quelli dei cachi) si fa un frullato con acqua e zucchero o con latte e zucchero e si serve con ghiaccio (ottimo, davvero rinfrescante e dissetante).
Poi si fanno i gelati e gli yogurt.
Sulle proprietà benefiche non dico nulla, perchè mi pare di aver capito che già sai tutto e sei informata.
Paolo Furia.
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Inoltre:
Le numerose virtù della graviola, la pianta tropicale dai frutti a forma di cuore.
La graviola (Annona muricata) è un piccolo albero sempreverde, di cui molti ignorano l’esistenza, alto 5-6 metri, appartenente alla famiglia delle Annonaceae, con grandi foglie lucide verde scuro, che cresce in Amazzonia, nelle foreste pluviali del sud-America, producendo un grande frutto commestibile, a forma di cuore, di 15-20 cm di diametro, di color giallo-verde, con polpa bianca, leggermente aspro-acida al suo interno; venduto nei mercati locali tropicali , dove è chiamato guanábana nei paesi di lingua spagnola e graviola in Brasile. La medicina naturale ai Tropici utilizza tutte le parti della graviola, compresa corteccia, foglie, radici e semi, attribuendo ad essi proprietà ed usi differenti. In generale, il frutto e il succo del frutto vengono utilizzati per combattere vermi e parassiti, abbassare la febbre, come astringente in caso di diarrea e dissenteria; i semi triturati contro i parassiti interni ed esterni, i pidocchi e i vermi; la scorza, le foglie e le radici, prese sotto forma di tè, come sedativi, antispastici, ipotensivi e nervini. Per uso esterno invece, l’olio del frutto non maturo veniva mescolato ad altri oli per unguenti contro nevralgie, dolori reumatici e artrite.
La graviola, impiegata dagli Indigeni fin dai tempi più remoti, è stata oggetto di numerosi studi sin dal 1940 e l’attenzione di molte ricerche si è focalizzata su un nuovo insieme di sostanze chimiche presenti al suo interno: le acetogenine annonacee, che avrebbero significative proprietà antitumorali (contro alcuni tipi di cancro, ad es. al colon, al seno e alla prostata) e tossiche selettive contro vari tipi di cellule cancerogene, senza danneggiare quelle sane. La speranza è che gli studi scientifici possano proseguire, fino all’individuazione di una corretta modalità di utilizzo fitoterapico della graviola al fine di contrastare i tumori. La graviola conta solo 75 kcal ogni 100 gr. di prodotto, per cui è un frutto ideale per un regime alimentare ipocalorico; è ricca di sali minerali (ferro, magnesio, potassio), vitamine del gruppo B e soprattutto vitamina C, indispensabile per prevenire l’influenza e il raffreddore, per potenziare il sistema immunitario e per proteggere la pelle e i tessuti dall’invecchiamento.
Inoltre, contiene GABA (acido ammino-butirrico) che calma l’ansia, fitosteroli, che riducono i livelli ematici di colesterolo cattivo; acido ellagico, che rinnova derma ed epidermide; reticolina, che combatte il dolore; cumarine, ad azione antibatterica e antivirale, la stepharine, con attività anti-ipertensiva e tannini, cui si devono le proprietà anti-diarroiche e astringenti del frutto. Avendo mostrato un’attività di stimolazione uterina in uno studio condotto sui ratti, non va assolutamente usata in gravidanza.