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lunedì 15 gennaio 2024

il manoscritto di Voynich. - Ethos

 

Nelle profondità della storia, avvolto nel mistero, si trova il manoscritto di Voynich, un'opera che sfida la comprensione umana da secoli. Scoperto nel 1912 dal mercante di libri antichi Wilfrid Voynich, questo intrigante documento ha affascinato linguisti, storici, crittografi e appassionati di misteri allo stesso modo.
La prima cosa che attira l'attenzione quando apre il manoscritto di Voynich è la sua lingua incomprensibile. Composto da caratteri unici, non assomiglia a nessuna lingua conosciuta, il che ha portato a numerosi tentativi di decifrazione. Nonostante gli sforzi dei migliori crittografi, compresi quelli che hanno infranto i codici nelle guerre mondiali, il testo rimane un codice indecifrabile.
Accompagnando il testo, le illustrazioni del manoscritto aggiungono alla sua aura di mistero. Queste pagine sono decorate con disegni di piante sconosciute, simboli astrologici, figure femminili che fanno il bagno in strutture strane e diagrammi complessi. Alcuni suggeriscono che queste immagini potrebbero indicare conoscenze di botanica, astronomia e forse alchimia, ma il loro vero scopo rimane un enigma.
Nel corso degli anni sono emerse innumerevoli teorie sull'origine e il contenuto del manoscritto. Alcuni lo considerano un trattato medico, altri un compendio di conoscenze alchemiche, e c'è anche chi lo considera una frode elaborata. Tuttavia, la sua autenticità è stata supportata da analisi di datazione al radiocarbonio, che colloca la sua creazione nel XV secolo.
Il manoscritto di Voynich non è solo un puzzle linguistico; rappresenta una sfida alla nostra comprensione della storia e della conoscenza umana. La sua esistenza solleva domande su altre possibili opere perse nella storia e sulla possibilità di civiltà o culture la cui conoscenza è svanita nel tempo.
Nell'era dell'informazione, dove sembra che quasi tutta la conoscenza umana sia a portata di mano, il manoscritto Voynich rimane come un umile ricordo dei misteri che ancora ci circondano. Finché rimarrà incompleto, rimarrà una fonte di fascinazione e meraviglia, un enigma che sfida i confini della nostra comprensione.
Dal web.

giovedì 27 febbraio 2020

Recuperato un manoscritto del 1838 con le memorie degli Inca: "Valore incalcolabile".

A conservation technician at the Peruvian National Library displays an invaluable manuscript with the...
CRIS BOURONCLE VIA GETTY IMAGES
A conservation technician at the Peruvian National Library displays an invaluable manuscript with the memories of the ancient Inca rulers in Lima, on February 20, 2020, which was recovered from collectors in Brazil after disappearing from the library's archives during the occupation of Lima by Chilean troops in the Pacific War (1879-1884). - The manuscript was written in the 1830s by Justo Apu Sahuaraura Inca (1775-1853), descendant by the maternal line of the Inca emperor Huayna Capac (1493-1525) and of Prince Christopher Paullo Inca (1518-1549). It was always considered an extremely rare documentary jewel, said Gerardo Trillo, director of Collections Protection of the National Library to AFP when presenting the manuscript to the public. (Photo by Cris BOURONCLE / AFP) (Photo by CRIS BOURONCLE/AFP via Getty Images)
l Perù ha annunciato di avere recuperato un prezioso manoscritto del XIX secolo, contenente le memorie di antichi governanti Inca, che era scomparso durante l’occupazione di Lima da parte di truppe cilene nella Guerra del Pacifico (1879-1884). Lo riferisce il ‘Canal N’ della tv peruviana.
Il documento, intitolato ‘Ricordi della monarchia peruviana o ritratto della storia degli Inca’, era stato scritto nel decennio del 1830 da Justo Apu Sahuaraura Inca (1775-1853), discendente per linea materna dall’imperatore Inca, Huayna Cßpac (1493-1525) e dal principe Cristóbal Paullo Inca (1518-1549).
A conservation technician at the Peruvian National Library displays an invaluable manuscript with the...
CRIS BOURONCLE VIA GETTY IMAGES
A conservation technician at the Peruvian National Library displays an invaluable manuscript with the memories of the ancient Inca rulers in Lima, on February 20, 2020, which was recovered from collectors in Brazil after disappearing from the library's archives during the occupation of Lima by Chilean troops in the Pacific War (1879-1884). - The manuscript was written in the 1830s by Justo Apu Sahuaraura Inca (1775-1853), descendant by the maternal line of the Inca emperor Huayna Capac (1493-1525) and of Prince Christopher Paullo Inca (1518-1549). It was always considered an extremely rare documentary jewel, said Gerardo Trillo, director of Collections Protection of the National Library to AFP when presenting the manuscript to the public. (Photo by Cris BOURONCLE / AFP) (Photo by CRIS BOURONCLE/AFP via Getty Images)
“Il valore di questo manoscritto datato 1838 è incalcolabile”, ha assicurato Gerardo Trillo, direttore del dipartimento Protezione delle collezioni della Biblioteca nazionale, presentando il prezioso documento ritrovato in Brasile.
Per la sua redazione Sahuaraura, che si definiva “ultimo discendente della stirpe imperiale degli Inca”, aveva potuto consultare documenti - oggi perduti - con cui aveva ricostruito il periodo Inca fino all’arrivo degli spagnoli nel XVI secolo.
Il testo contiene informazioni sull’Inca Garcilaso de la Vega, il primo intellettuale meticcio d’America (1539-1616), oltre a racconti dell’ingresso degli spagnoli a Cusco, capitale dell’Impero Inca, nel sud-est del Perù. Inoltre include una cronologia incaica e altre informazioni storiche dell’epoca.
CRIS BOURONCLE VIA GETTY IMAGES
A conservation technician at the Peruvian National Library displays an invaluable manuscript with the memories of the ancient Inca rulers in Lima, on February 20, 2020, which was recovered from collectors in Brazil after disappearing from the library's archives during the occupation of Lima by Chilean troops in the Pacific War (1879-1884). - The manuscript was written in the 1830s by Justo Apu Sahuaraura Inca (1775-1853), descendant by the maternal line of the Inca emperor Huayna Capac (1493-1525) and of Prince Christopher Paullo Inca (1518-1549). It was always considered an extremely rare documentary jewel, said Gerardo Trillo, director of Collections Protection of the National Library to AFP when presenting the manuscript to the public. (Photo by Cris BOURONCLE / AFP) (Photo by CRIS BOURONCLE/AFP via Getty Images)