Il ministro Di Paola
Roma - Il sacrificio dei militari italiani morti in Afghanistan, 52 dall’inizio della missione Isaf, «va messo nel contesto dell’impegno di tutta la comunità internazionale per dare agli afgani un futuro migliore, che si sceglieranno loro. Se si chiede a tanti afgani risponderanno che ne è valsa la pena».
Lo ha detto il ministro della Difesa, Giampaolo Di Paola, in un’intervista al Tg2. «Siamo impegnati - ha aggiunto Di Paola - in un’operazione approvata dalle Nazione Unite, a fianco del popolo afgano. I nostri ragazzi sono impegnati fino al sacrificio della vita, lo fanno con il tricolore sulla divisa ed i loro genitori devono andarne fieri».
Per quanto riguarda il caso dei due marò in India, «ci aspettiamo dalla Corte suprema il riconoscimento che i due militari debbano essere giudicati in Italia secondo quanto prevede il diritto internazionale - ha commentato il ministro -. Sono fiducioso, la Corte suprema non è la Corte di Kerala, che non è serena. L’India è una grande democrazia e io ho fiducia».
I due marò, ha assicurato Di Paola, «sono costantemente seguiti giorno e notte da un team della Difesa. Io stesso li sento quotidianamente al telefono. Faremo di tutto fin quando non otterremo giustizia. Il governo sta facendo il massimo, anche al di là di ciò che si vede».
Che ci mandi suo figlio, allora, così prova quanto si può essere fiero del sacrificio della vita del proprio figlio per il tricolore che porta sulla divisa!!