In California costerà 60.000 dollari.
(ANSA) - ROMA, 26 GEN - Al Washington Auto Show, dove sono state diffuse le specifiche e il prezzo per il mercato statunitense, la nuova Clarity ha destato grande curiosità.
Spaziosa e confortevole, la terza generazione della Honda a idrogeno sarà venduta anche in Europa, a partire dal prossimo autunno. Con una linea più filante, un abitacolo più spazioso della Toyota Mirai e cinque posti anziché quattro, la vettura della Casa di Hamamtsu con motori elettrici alimentati da pile chimiche si prepara, quindi, a lanciare una sfida globale alla rivale delle Tre ellissi.
L'attacco della Clarity avrà uno dei suoi palcoscenici fondamentali in California, dove sarà disponibile da fine 2016 a un prezzo di 60.000 dollari, al cambio circa 55.000 euro. In alternativa l'auto sarà proposta con un leasing di circa 500 dollari al mese, pari a 460 euro. Nella prima fase di commercializzazione sarà acquistabile negli USA solo in alcune aree test, fra cui Los Angeles, la zona circostante la baia di San Francisco e Sacramento. La strategia Honda, però, prevede da subito il lancio anche in Europa, per evitare che Toyota e Hyundai e le Case tedesche monopolizzino un mercato che sta vedendo i suoi primi ma significativi sviluppi nel Centro e Nord del Vecchio continente. Dal prossimo autunno, quindi, la Clarity sarà proposta anche in alcuni Paesi della UE, con una formula che non è ancora stato chiarito se sarà di acquisto, leasing o prevederà entrambe le soluzioni.
La Clarity, che promette un'autonomia per pieno di idrogeno di oltre 480 chilometri, è stata progettata su una nuova piattaforma che servirà per lo sviluppo di una ibrida plug-in attesa sul mercato nel 2018. Rispetto alla precedente FCX Clarity che sostituisce, il nuovo modello presenta accumulatori più compatti del 33% ma con una potenza superiore del 60%.
Questo progresso ha permesso di confinare le pile fuel cell e la ''power unit'' elettrica in uno spazio comparabile a quello occupato da un benzina V6, lasciando così liberi gli ingegneri nipponici di sviluppare una cabina spaziosa e confortevole per cinque persone.
Spaziosa e confortevole, la terza generazione della Honda a idrogeno sarà venduta anche in Europa, a partire dal prossimo autunno. Con una linea più filante, un abitacolo più spazioso della Toyota Mirai e cinque posti anziché quattro, la vettura della Casa di Hamamtsu con motori elettrici alimentati da pile chimiche si prepara, quindi, a lanciare una sfida globale alla rivale delle Tre ellissi.
L'attacco della Clarity avrà uno dei suoi palcoscenici fondamentali in California, dove sarà disponibile da fine 2016 a un prezzo di 60.000 dollari, al cambio circa 55.000 euro. In alternativa l'auto sarà proposta con un leasing di circa 500 dollari al mese, pari a 460 euro. Nella prima fase di commercializzazione sarà acquistabile negli USA solo in alcune aree test, fra cui Los Angeles, la zona circostante la baia di San Francisco e Sacramento. La strategia Honda, però, prevede da subito il lancio anche in Europa, per evitare che Toyota e Hyundai e le Case tedesche monopolizzino un mercato che sta vedendo i suoi primi ma significativi sviluppi nel Centro e Nord del Vecchio continente. Dal prossimo autunno, quindi, la Clarity sarà proposta anche in alcuni Paesi della UE, con una formula che non è ancora stato chiarito se sarà di acquisto, leasing o prevederà entrambe le soluzioni.
La Clarity, che promette un'autonomia per pieno di idrogeno di oltre 480 chilometri, è stata progettata su una nuova piattaforma che servirà per lo sviluppo di una ibrida plug-in attesa sul mercato nel 2018. Rispetto alla precedente FCX Clarity che sostituisce, il nuovo modello presenta accumulatori più compatti del 33% ma con una potenza superiore del 60%.
Questo progresso ha permesso di confinare le pile fuel cell e la ''power unit'' elettrica in uno spazio comparabile a quello occupato da un benzina V6, lasciando così liberi gli ingegneri nipponici di sviluppare una cabina spaziosa e confortevole per cinque persone.
http://www.ansa.it/canale_motori/notizie/eco_mobilita/2016/01/26/honda-clarity-a-idrogeno-sbarca-in-usa-europa-entro-autunno_b758ba7f-c0b8-4d51-841e-6ff567d029e4.html
Le auto a idrogeno
In questa speciale sezione "auto idrogeno" dedichiamo la nostra attenzione alle auto di prossima concezione alimentate a idrogeno, anziché petrolio, e sul motivo che le rende così importanti.
Cosa è un auto a idrogeno?
Un auto a idrogeno non si distingue per molti versi dalle auto tradizionali. Quello che cambia è il criterio di alimentazione. L'idrogeno è un vettore di energia, una sorta di batteria chimica in grado di conservare l'energia e rilasciarla quando viene richiesta. L'auto a idrogeno si basa su questo principio.
Cosa cambia alla stazione di servizio?
Fare il pieno a idrogeno durerà lo stesso tempo in cui oggi si riempie un serbatoio di gas gpl o metano. Attualmente esistono stazioni di servizio sperimentali per piccole flotte di auto a idrogeno, spesso acquistate dalle istituzioni pubbliche e dalle grandi aziende per favorire l'arrivo della tecnologia.
Le auto a idrogeno sono tutte uguali?
Al momento esistono due tecnologie alternative per realizzare un'auto a idrogeno. La prima è conosciuta con il nome di Fuel Cell ed è basata sulle celle di combustione da cui scaturisce l'energia elettrica per muovere i veicoli dotati a loro volta di motore elettrico. La seconda strada è la combustione diretta di idrogeno, in questo caso le automobili mantengono il tradizionale motore a combustione ma sono alimentate dall'idrogeno anziché da benzina o diesel. Quest'ultima strada viene seguita in particolar modo da BMW.
Le auto idrogeno inquinano?Le auto a idrogeno non rilasciano emissioni inquinanti ma soltanto vapore acqueo. Se l'intero parco circolante fosse composto da auto a idrogeno scomparirebbe il problema delle polveri sottili e dello smog urbano, inoltre si abbatterebbe sensibilmente l'emissione di gas serra nell'atmosfera. Va comunque precisato che l'inquinamento da delocalizzato (auto) diverrebbe accentrato nei luoghi di produzione dell'idrogeno. Quest'ultimo punto è di fondamentale importanza per valutare l'impatto ambientale finale della auto a idrogeno. In altre parole, è importante capire come sarà prodotto l'idrogeno.
Come viene prodotto l'idrogeno?
L'idrogeno è un buon vettore di energia. È però necessario produrlo poiché sulla Terra non esiste allo stato naturale ma soltanto in quello combinato con altri elementi. Attualmente può essere prodotto da tutte le fonti d'energia conosciute. L'impatto ambientale è però diverso. Ad esempio, l'idrogeno può essere prodotto tramite il reforming dagli stessi combustibili fossili. In questo caso però l'inquinamento evitato dalle auto a idrogeno viene spostato alla ciminiera della fabbrica che lo produce, pertanto l'impatto finale sull'effetto serra è uguale. L'altra strada per produrre idrogeno è il processo di elettrolisi per scindere l'acqua in atomi di idrogeno e di ossigeno. Questa seconda strada ha il vantaggio di non essere inquinante ma richiede una grande quantità di energia per funzionare che potrebbe essere fornita dalle centrali nucleari e dalle energie rinnovabili in modo pulito. In questi ultimi due casi si riducono le emissioni di gas serra in atmosfera e l'impatto finale sull'effetto serra è positivo.
Cosa è un auto a idrogeno?
Un auto a idrogeno non si distingue per molti versi dalle auto tradizionali. Quello che cambia è il criterio di alimentazione. L'idrogeno è un vettore di energia, una sorta di batteria chimica in grado di conservare l'energia e rilasciarla quando viene richiesta. L'auto a idrogeno si basa su questo principio.
Cosa cambia alla stazione di servizio?
Fare il pieno a idrogeno durerà lo stesso tempo in cui oggi si riempie un serbatoio di gas gpl o metano. Attualmente esistono stazioni di servizio sperimentali per piccole flotte di auto a idrogeno, spesso acquistate dalle istituzioni pubbliche e dalle grandi aziende per favorire l'arrivo della tecnologia.
Le auto a idrogeno sono tutte uguali?
Al momento esistono due tecnologie alternative per realizzare un'auto a idrogeno. La prima è conosciuta con il nome di Fuel Cell ed è basata sulle celle di combustione da cui scaturisce l'energia elettrica per muovere i veicoli dotati a loro volta di motore elettrico. La seconda strada è la combustione diretta di idrogeno, in questo caso le automobili mantengono il tradizionale motore a combustione ma sono alimentate dall'idrogeno anziché da benzina o diesel. Quest'ultima strada viene seguita in particolar modo da BMW.
Le auto idrogeno inquinano?Le auto a idrogeno non rilasciano emissioni inquinanti ma soltanto vapore acqueo. Se l'intero parco circolante fosse composto da auto a idrogeno scomparirebbe il problema delle polveri sottili e dello smog urbano, inoltre si abbatterebbe sensibilmente l'emissione di gas serra nell'atmosfera. Va comunque precisato che l'inquinamento da delocalizzato (auto) diverrebbe accentrato nei luoghi di produzione dell'idrogeno. Quest'ultimo punto è di fondamentale importanza per valutare l'impatto ambientale finale della auto a idrogeno. In altre parole, è importante capire come sarà prodotto l'idrogeno.
Come viene prodotto l'idrogeno?
L'idrogeno è un buon vettore di energia. È però necessario produrlo poiché sulla Terra non esiste allo stato naturale ma soltanto in quello combinato con altri elementi. Attualmente può essere prodotto da tutte le fonti d'energia conosciute. L'impatto ambientale è però diverso. Ad esempio, l'idrogeno può essere prodotto tramite il reforming dagli stessi combustibili fossili. In questo caso però l'inquinamento evitato dalle auto a idrogeno viene spostato alla ciminiera della fabbrica che lo produce, pertanto l'impatto finale sull'effetto serra è uguale. L'altra strada per produrre idrogeno è il processo di elettrolisi per scindere l'acqua in atomi di idrogeno e di ossigeno. Questa seconda strada ha il vantaggio di non essere inquinante ma richiede una grande quantità di energia per funzionare che potrebbe essere fornita dalle centrali nucleari e dalle energie rinnovabili in modo pulito. In questi ultimi due casi si riducono le emissioni di gas serra in atmosfera e l'impatto finale sull'effetto serra è positivo.