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mercoledì 13 gennaio 2021

Recovery: via libera del Cdm. Astenute le due ministre Iv. Ora lo spettro della crisi. - Michele Esposito e Serena Mattera

 

Palazzo Chigi, se Iv si sfila impossibile nuovo Governo con lui. Renziani verso lo strappo, Conte pronto alla sfida in Aula.


Il Recovery Plan italiano c'è, il governo Conte-bis, fra una manciata d'ore, potrebbe non esserci più. Il Consiglio dei ministri notturno sul Piano di ripresa e resilienza certifica lo scontro totale tra il premier Giuseppe Conte e Matteo Renzi.

"Se non ci sarà il Mes le ministre di Iv si asterranno", annuncia l'ex premier in tv. E il piano passa infatti con l'astensione delle ministre Teresa Bellanova e Elena Bonetti. La conferenza stampa convocata da Renzi nel pomeriggio alla Camera potrebbe certificare l'addio di Iv al governo. "Decidiamo in mattinata e poi lo comunicheremo alla stampa", annuncia il senatore.

I margini di trattativa, dopo il Cdm, si assottigliano ulteriormente. Se nel pomeriggio fonti di maggioranza evocavano ancora la possibilità di un vertice tra i leader per una ricucitura e, prima di entrare a Palazzo Chigi, Vincenzo Spadafora vedeva ancora le "condizioni per gesti di responsabilità", alla fine della riunione l'impressione è che non restino molti margini per ricompattare la maggioranza. Tanto che continuano a circolare voci e 'conteggi' sui possibili "responsabili" pronti a prendere il posto di Iv al Senato: si accredita l'uscita di 4 senatori dal gruppo di Renzi e ben 8 da Forza Italia. E' sul Mes intanto che si consuma l'ultimo scontro tra Iv, Conte e gli altri partiti alleati. Le ministre renziane definiscono "incomprensibile" la rinuncia al fondo salva-Stati, lamentano ritardi sulle urgenze del Paese e sui nuovi ristori. "Il Mes non è compreso nel Next Generation, non è questa la sede per discutere il punto", è la replica di Conte, che invita a "non speculare sul numero dei decessi in Italia per invocare l'attivazione del Mes", con "un accostamento che offende la ragione e anche l'etica".

Subito dopo è Roberto Gualtieri a intervenire."Il Mes non ha "nulla a che vedere con il programma Next Generation Eu" e anche se si decidesse di attivarlo, "non avremmo a disposizione risorse per investimenti aggiuntivi", spiega il ministro dell'Economia. "Il Mes non c'entra, non c'è ragione per astenersi", è il concetto che sottolineano a loro volta Francesco Boccia e Enzo Amendola. Mentre il ministro della Salute, Roberto Speranza, ricorda quanto fatto per contrastare la pandemia, anche in termini di risorse. Il confronto viene descritto assai teso, lo strappo di Iv non rientra e le ministre si astengono. Ma Cdm terminato, Gualtieri esulta: "E' stato un gran lavoro, più importante d'ogni polemica. Ora via al confronto in Parlamento e nella società". Fra poche ore, però, potrebbe essere la crisi di governo a dominare nella politica italiana. Non a caso Conte decide di correre e convoca un doppio Cdm, uno in serata sul nuovo dl anti-Covid (con lo stato di emergenza che potrebbe essere prorogato al 30 aprile), l'altro giovedì sul nuovo scostamento per i ristori di gennaio. Tentando così di mettere in cassaforte i provvedimenti più cruciali per il Paese in questo momento. Poi, se le ministre di Iv si dimetteranno, per il premier si potrebbe davvero aprire la strada della conta e del sostegno dei Responsabili. "Sarà un governo Conte-Mastella e noi saremo all'opposizione o un esecutivo diverso", attacca Renzi.

"Ci sono delle forze che vogliono contribuire nel segno di un rapporto con l'Europa e penso che al momento opportuno queste forze possano palesarsi", è la previsione ribadita da Goffredo Bettini, gran tessitore di questi giorni di pre-crisi. Mentre al premier, e al suo argine a un Conte-ter se Iv si sfilasse nelle prossime ore, una sponda arriva da Romano Prodi. "Conte ha fatto bene. A me sembra che Renzi abbia assolutamente lo stesso obiettivo di Bertinotti (nel Prodi I, ndr), cioè rompere", spiega l'ex presidente del Consiglio. E il dado della crisi, ormai, sembra davvero tratto.

https://www.ansa.it/sito/notizie/politica/2021/01/11/renzi-approviamo-recovery-ma-spendiamo-bene-soldi_1a2da47d-1bd1-4e9a-902b-0139c28980d2.html

martedì 14 aprile 2020

Dott. Giampaolo Palma AGGIORNAMENTO Covid-19 :IMPORTANTE.

Coronavirus, studio Gb: da eparina possibile effetto ...

Carissimi amici,
non vorrei sembrarvi eccessivo, ma credo che oggi, finalmente, sia certa la causa della letalità del Covid-19.
La mia ventennale esperienza in Ecocardiografia-Ecocolordopplergrafia Vascolare su piu' 200.000 pazienti cardiopatici e non, mi fa confermare quello che alcuni supponevano, ma non ne riuscivano a essere sicuri. Oggi abbiamo i primi dati.
I pazienti vanno in Rianimazione per Tromboembolia Venosa Generalizzata, soprattutto Tromboembolia Polmonare TEP.
Se così fosse, non servono a niente le rianimazioni e le intubazioni perché innanzitutto devi sciogliere il trombo, anzi prevenire queste tromboembolie. Se ventili un polmone dove il sangue non arriva, non serve! Infatti muoiono 9 pazienti su 10.
Signori, Covid19 danneggia prima di tutto i vasi,l' apparato cardiovascolare, e solo dopo arriva ai polmoni !!!
Sono le microtrombosi venose, non la polmonite a determinare la fatalità!
E perché si formano trombi? Perché l'infiammazione come da testo scolastico, induce trombosi attraverso un meccanismo fisiopatologico complesso ma ben noto.
Allora? Quello che la letteratura scientifica, soprattutto cinese, diceva fino a metà marzo, era che non bisognava usare antinfiammatori. Ora in Italia si usano antinfiammatori e antibiotici (come nelle influenze) e il numero dei ricoverati crolla.
Molti morti, anche di 40 anni, avevano una storia di febbre alta per 10-15 giorni non curata adeguatamente. Qui l'infiammazione ha distrutto tutto e preparato il terreno alla formazione dei trombi. Perché il problema principale non è il virus, ma la reazione immunitaria che distrugge le cellule dove il virus entra. Infatti in tutti i reparti
COVID non sono mai entrati malati di artrite reumatoide e ciò perché sono in terapia cortisonica.
Questo è il motivo principale per cui in Italia le ospedalizzazioni iniziano a diminuuire e sta diventando una malattia curabile a casa.
Curandola bene a casa eviti non solo l'ospedalizzazione, ma anche il rischio trombotico.
Non era facile capirlo perché i segni della microembolia sono sfumati, anche all' occhio di un cardiologo ecocardiografista.
Confrontando i dati dei primi 50 pazienti tra chi respira male e chi no, la situazione è apparsa molto chiara a tutti i medici in Italia, dai cardiologi, ai radiologi, agli anatomo- patologi fino ai colleghi delle Terapie Intensive.
Il tempo di pubblicare questi dati e si potrebbe dare il via a far uscire la popolazione dalla quarantena, non subito, ma in tempi più brevi rispetto al previsto.
In USA dove ancora vietano gli antinfiammatori i dati sono ormai più tragici che in Italia. Sono farmaci che costano pochi euro ma che aiutano a salvare tante VITE. Sono i farmaci che facciamo per andare in vacanza in Kenia e prevenire l malaria per capirci.
Questa testimonianza delle vasculiti con esiti in tromboembolia polmonare parrebbe confermata dai protocolli di alcuni altri ospedali:
al Sacco danno Clexane a tutti, con D-dimero predittivo: più è alto meno risponderà il pz.;
al San Gerardo di Monza Clexane e cortisone;
al Sant'Orsola di Bologna Clexane a tutti + protocollo condiviso con i medici di famiglia che prescrivono Plaquenil a pioggia su tutti i pz. monosintomatici a domicilio.
Integro con una precisazione sugli antinfiammatori: farmaci antinfiammatori tipo Brufen, naproxene, aspirina che inibiscono la cox1 oltre che la Cox 2 non andrebbero usati,
mentre celecoxib (un inibitore selettivo della Cox 2) sembra dare buoni risultati, bisogna comunque aspettare esito di studi, invece questa analisi porta in evidenza la necessità di usare negli stadi intermedi della malattia (inizio della tosse e prima delle difficoltà respiratorie) una eparina a basso peso molecolare ad alte dosi... (Clexane 8.000 UI/die).
Evito (per non appesantire troppo l'esposizione, e perché il testo è troppo medico) di riportare un'interessante testimonianza di un anatomo-patologo: vi basti pensare che il "Papa Giovanni XXIII" di Bergamo ha eseguito 50 autopsie ed il "Sacco" di Milano 20 (quella italiana è la casistica più alta del mondo, i cinesi ne hanno fatte solo 3 e "minimally invasive"). Tutto quanto ne esce sembra confermare in pieno le informazioni sopra riportate.
In poche parole, pare che l'exitus sia determinato da una DIC (per i non medici, Coagulazione Intravascolare Disseminata) innescata dal virus. Quindi la polmonite interstiziale non c'entrerebbe nulla, sarebbe stato soltanto un abbaglio diagnostico: abbiamo raddoppiato i posti in rianimazione, con costi esorbitanti, probabilmente inutilmente.
Col senno di poi, mi viene da ripensare a tutti quegli Rx Torace che commentavamo circa un mese fa: quelle immagini che venivano interpretate come polmonite interstiziale in realtà potrebbero essere del tutto coerenti con una COAGULAZIONE INTRAVASCOLARE DISSEMINATA.
In definitiva fino a un mese fa nessuno sapeva nulla di questo virus, nemmeno i virologi "più famosi" come i tanti che guardavate in TV dalla Florida alla Francia alla Cina.
La tragedia che ha interessato l' Italia e che ha visto quasi 20mila morti compresi tanti medici sul campo, ha fatto si che la Scuola Medica Italiana sia sulla strada giusta, la strada della salvezza definitiva e del ritorno alla vita NORMALE per tutti.
VIVA LA SCUOLA MEDICA ITALIANA E VIVA L' ITALIA 🇮🇹🇮🇹🇮🇹🚑🚑🚑🇮🇹🇮🇹🇮🇹 ad maiora semper !!!