Se io fossi un diabolico e perverso terrorista anti cattolico e il mio compito istituzionale consistesse nel creare delle bombe mediatiche contro il vaticano gettando lo scompiglio tra le fila dei cattolici italiani, ebbene, avrei dato ordine di redigere un articolo come quello apparso oggi sul sito pontifex.roma.it, sito ufficiale vaticanense, a firma del suo direttore Bruno Volpe, individuo che in Italia è considerato un giornalista degno di grande stima, uno di quelli che “in gergo” viene identificato con il termine “in quota dirigenza rai”.
Lo allego in copia e incolla qui di seguito per intero, in modo tale da consentire ai lettori (e soprattutto alle lettrici) di farsene una idea propria, senza aggiungere alcun commento. Questo articolo ha dato la stura a una di serie di interventi radiofonici a tappeto sulle emittenti del network radio Maria e per dei motivi che io ignoro è stato ripreso da altri networks radiofonici a sostegno della argomentazione portata avanti dall’autore di questo brano, diciamo così, giornalistico.
Proprio in questi giorni, diversi amici miei, cattolici pensanti e soggetti politici attivi, avevano condiviso con me la loro idea della situazione attuale, sostenendo che il vaticano era in prima linea nel sostenere la causa sociale di un fronte europeo contrario alle politiche schiaviste della BCE in Europa chiedendomi di diffondere – per onestà di cronaca - quella che (secondo loro) era la nuova avanguardia cattolica italiana, protesa nell’offrire allo spaesato cittadino italiano credente un punto di riferimento di chiara opposizione alle nefaste politiche economiche il cui fine, ormai chiaro a tutti, consiste nel creare una condizione di definitivo abbattimento dei diritti civili e di schiavizzazione del mondo del lavoro.
Nonostante le mie perplessità mi ero messo a disposizione andandomi a leggere la produzione corrente in ambito cattolico e mi sono trovato dinanzi a una letteratura corrente che ruota intorno a un attacco frontale contro ogni forma di apertura libertaria della società, addirittura usando argomentazioni e linguaggi degni di un livello davvero degradato sia di argomentazione che di contenuti. Ero rimasto, quindi, perplesso.
Poi, oggi, arriva questa chicca: un attacco frontale contro il “concetto di femminicidio” che viene presentato come cartina da tornasole, perché la violenza sulle donne viene presentata come una risposta al fatto che “le donne se la vanno a cercare”.
Il tutto, per veicolare la difesa e la salvaguardia di una lotta politica (e soprattutto elettorale che è l’aspetto più importante in questa fase) che si annuncia imperniata intorno a una demonizzazione della donna (in quanto femmina tentatrice) con il fine dichiarato di abolire la legge sull’aborto e cominciare a portare avanti una lotta per la moralizzazione della società, un recupero dell’etica, una doverosa pulizia spirituale e psicologica dentro ciascuno di noi, con la agghiacciante condizione di partenza di andare all’attacco della sessualità libera e di ritornare ai fasti della inquisizione lanciata 500 anni fa, la stagione che poi sfociò nella cosiddetta caccia alle streghe.
E’ un attacco frontale alla “donna sessuata” che appartiene al livello più degradato, degradante e regressivo di una società evoluta.
Soprattutto repressivo.
L’articolo in questione lascia davvero sconcertati per la volgarità intellettuale.
Insieme ad altre persone (pensavamo si trattasse di un falso ben orchestrato) abbiamo chiesto ragguagli controllando le fonti che si sono rivelate invece autentiche.
E’ un assaggio della campagna elettorale che ci attende.
Personalmente lo considero un atto di inconsulta gravità e invito i miei concittadini ad andare a verificare di persona sul sito pontificale.
Mentre la massa viene spinta ad occuparsi di Berlusconi, di Monti, delle candidature, di ciò che accade o non accade nel M5S, nella società civile dei cosiddetti “moderati” (ovverossia coloro che intendono sostenere Mario Monti) e dei “liberali di centro destra contrari a Mario Monti” si sta sviluppando una campagna furibonda contro le donne, contro il femminismo, contro la libertà sessuale femminile, addirittura presentata come responsabile del declino del paese.
Mi auguro che le donne libere e pensanti (cattoliche e non) comprendano la gravità dell’attacco contro la loro libertà conquistata e in qualche modo si esprimano al riguardo.
Mentre tutti si occupavano soltanto di economia, di spread, di aliquote e di teorie economiche, chi regge e sorregge le colonne portanti che costruiscono l’immaginario collettivo della nazione, hanno cominciato a organizzare una subdola campagna avvilente.
Presentare il “femminicidio” come “un obbrobrio giuridico” lo considero davvero immorale.
L’articolo in questione è stato ampiamente diffuso anche e soprattutto nel cattolico Sudamerica dove viene presentato e offerto in pasto alle oligarchie conservatrici sostenute dal Fondo Monetario Internazionale per poterlo usare contro la presidente argentina Cristina Kirchner, rea di aver fatto varare una legge un anno fa che identifica il “femminicidio” come crimine specifico contro “l’idea stessa della vita”.
Ecco qui di seguito l’articolo per intero.
FONTE: sito PONTIFEX . ROMA. IT
“Proseguiamo nella nostra analisi su quel fenomeno che i soliti tromboni di giornali e Tv chiamano "femminicidio". Aspettiamo risposte su come definire gli aborti: stragi? Notoriamente, l'aborto lo decide la donna in combutta col marito e sono molti di più dei cosiddetti femminicidi. Una stampa fanatica e deviata, attribuisce all'uomo che non accetterebbe la separazione, questa spinta alla violenza. In alcuni casi, questa diagnosi può anche essere vera. Tuttavia, non è serio che qualche psichiatra esprima giudizi, a priori e dalla Tv, senza aver esaminato personalmente i soggetti interessati. Non sarebbe il caso di analizzare episodio per episodio, senza generalizzare e seriamente, anche per evitare l'odio nei confronti dei mariti e degli uomini? Domandiamoci. Possibile che in un sol colpo gli uomini siano impazziti e che il cervello sia partito? Non lo crediamo. Il nodo sta nel fatto che le donne sempre più spesso provocano, cadono nell'arroganza,... si credono autosufficienti e finiscono con esasperare le tensioni esistenti.
Bambini abbandonati a loro stessi, case sporche, piatti in tavola freddi e da fast food, vestiti sudici e da portare in lavanderia, eccetera... Dunque se una famiglia finisce a ramengo e si arriva al delitto (FORMA DI VIOLENZA DA CONDANNARE E PUNIRE CON FERMEZZA), spesso le responsabilità sono condivise.
Quante volte vediamo ragazze e anche signore mature circolare per la strada in vestiti provocanti e succinti?
Quanti tradimenti si consumano sui luoghi di lavoro, nelle palestre, nei cinema, eccetera?
Potrebbero farne a meno. Costoro provocano gli istinti peggiori e se poi si arriva anche alla violenza o all'abuso sessuale (lo ribadiamo: roba da mascalzoni), facciano un sano esame di coscienza: "forse questo ce lo siamo cercate anche noi"?
Basterebbe, per esempio, proibire o limitare ai negozi di lingerie femminile di esporre la loro mercanzia per la via pubblica per attutire certi impulsi; proibire l'immonda pornografia; proibire gli spot televisivi erotici, anche in primo pomeriggio. Ma questa società malata di pornografia ed esibizionismo, davanti al commercio, proprio non ne vuol sapere: così le donne diventano libertine e gli uomini, già esauriti, talvolta esagerano.
Bruno Volpe
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