Del resto la cataratta altro non è
che un'opacizzazione del cristallino dell'occhio, che si verifica comunemente
nelle persone con l'avanzare dell'età. Lo studio condotto sullo scoiattolo di
terra a 13 strisce e sui ratti potrebbe rappresentare una possibile strategia
per trattarla senza intervento chirurgico, facilitando l'attività di contrasto
contro una causa comune di perdita della vista. La chirurgia è "efficace,
ma non priva di rischi" e "gli scienziati hanno cercato a lungo
un'alternativa" al 'bisturi', spiega Xingchao Shentu, chirurgo della
cataratta e co-ricercatore principale della Zhejiang University in Cina. Anche
perché, ricorda, "in alcune parti del mondo la mancanza di accesso alla
chirurgia della cataratta è un ostacolo alle cure, e ciò fa sì che la cataratta
non trattata sia una delle principali cause di cecità in tutto il mondo".
Lo studio è stato pubblicato sul
'Journal of Clinical Investigation' e descrive questa nuova scoperta ottenuta
nell'ambito di una ricerca in corso al National Eye Institute (Nei), centro dei
Nih, realizzata coinvolgendo lo scoiattolo di terra a 13 strisce. In questo
animale le cellule fotorecettrici sensibili alla luce nella retina sono per lo
più coni, il che lo rende utile per studiare proprietà come la visione dei
colori. Inoltre, la capacità del roditore di resistere a mesi di freddo e
stress metabolico durante il letargo lo rende un modello per gli scienziati
della vista, per studiare una serie di malattie degli occhi. La capacità di
rendere l'opacità del cristallino reversibile è stata osservata negli
scoiattoli protagonisti dello studio, mentre nei ratti (specie non ibernante)
no. Questi ultimi sviluppavano cataratte a basse temperature, che non si
risolvevano con il riscaldamento.
La formazione di cataratta negli
animali in letargo esposti a basse temperature, osservano gli esperti, è
probabilmente una risposta cellulare allo stress da freddo ed è uno dei tanti
cambiamenti che subiscono i loro corpi mentre i tessuti si adattano alle
temperature gelide e allo stress metabolico. Gli esseri umani non sviluppano
cataratta quando esposti a basse temperature. "Comprendere i fattori
molecolari che determinano questo fenomeno di cataratta reversibile potrebbe
indicarci la direzione verso una potenziale strategia di trattamento",
afferma il co-ricercatore principale dello studio Wei Li, ricercatore senior
nella sezione di neurofisiologia retinica del Nei.
Con l'avanzare dell'età, la
cataratta si forma quando le proteine nel cristallino iniziano a ripiegarsi in
modo errato e a formare cluster che bloccano, disperdono e distorcono la luce
mentre passa attraverso il cristallino. Per esplorare le cataratte reversibili
dello scoiattolo di terra a livello molecolare, il team ha sviluppato in
laboratorio un modello di cristallino usando cellule staminali ingegnerizzate
da cellule di scoiattolo. Utilizzando questa piattaforma, i ricercatori sono
arrivati a scoprire che la proteina RNF114 era significativamente elevata
durante la fase di riscaldamento nello scoiattolo di terra, rispetto al ratto
non in letargo. In precedenza era stato dimostrato che RNF114 aiutava a
identificare vecchie proteine e a facilitarne la degradazione. E in effetti,
quando gli scienziati hanno pretrattato con la proteina i modelli di
cristallini, si è verificata una rapida scomparsa della cataratta al momento
del riscaldamento.
Queste scoperte, evidenziano, sono
la prova di principio che è possibile indurre la rimozione della cataratta
negli animali. In studi futuri, il processo dovrà essere perfezionato. Ma
questo meccanismo viene ritenuto promettente, e, fanno notare gli autori, è
anche un fattore importante in molte malattie neurodegenerative.