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giovedì 19 novembre 2020

PERLE AI PORCI. - Rino Ingarozza

Eppure durante la prima ondata, almeno il popolo, sembrava tutto unito. Si stava a casa, si usciva per necessità, si leggeva un libro, si guardava un film o un programma in TV, alcuni cantavano persino sui balconi, altri suonavano sui tetti. Su quei balconi dove spiccavano dei lenzuoli con la scritta "Andrà tutto bene".

Sembra, però, che qualcosa non abbia funzionato, perché non è andato tutto bene. Sembra che, in questa seconda ondata, la gente non sia più disposta a fare sacrifici, in nome del bene comune e ha trovato un nemico con cui prendersela. Il virus? No, su dai, sforzatevi, inizia con "G". Indovinato?
Facile. Certo, è sempre stato così.
"Piove, Governo ladro" si è sempre detto. In realtà a me pare che la situazione sia ben diversa, adesso, il nemico c'è, non è visibile ma è visibile quello che provoca. Tre, quattrocento morti al giorno, non sono sufficienti? E allora perché se piove è colpa del Governo? Perché molti sembra che godano nel remare contro? Perché non si cerca di fare la guerra al virus, invece di farla al Direttivo? Perché non si combatte il covid, seguendo le regole, invece di inveire contro Conte e i suoi, e trasgredirle, queste regole?
Ma davvero credete a quei politici dementi e a quei pennivendoli senza dignità che vi dicono che è tutta colpa del Governo? Davvero siete così ingenui da crederlo? Davvero credete che Conte goda nel fare le zone rosse? A rinchiuderci in casa?A me sembra proprio di si, altrimenti non si spiegherebbero le numerose proteste.
Ma come si fa a pensare questo.
È un insulto al vostro intelletto. Un'offesa al genere umano.
Sento i commenti di tutti e, sinceramente, mi viene un po' da ridere. "Vogliamo andare a scuola, la scuola è importante". Ma non mi dire....non vi rendete conto dell'ovvietà di questa frase? (E li intervistano pure). Prof, genitori, alunni. Specialmente questi ultimi che, a novembre, avevano sempre sofferto di novembrite, tanto da dover integrare il libretto delle giustificazioni (si usa ancora?), per giustificare le assenze, adesso, che si dice loro, di fare lezione da casa, per un mese, (il mese di novembre) hanno tutti voglia di alzarsi due ore prima, prendere il bus o la metropolitana e andare a scuola, magari sperando che qualcuno telefoni e dica "c'è una bomba nella scuola" per uscire e andarsene in giro. Ma dai, fate i seri.
Anche i professori, tutti ligi al dovere e contro questo Governo di analfabeti che tolgono loro la possibilità di praticare la loro missione: Alfabetizzare il mondo. Ma guardate che se, per un mese o due, lo fate da casa, non muore nessuno di ignoranza. Piuttosto qualcuno può morire se tutti voi vi spostate contemporaneamente. Perché tra di voi ci possono essere dei positivi che possono infettare persone più fragili e quindi condannarli. Siete laureati, come fate a non capire questo? Cosa c'entra il Governo, perché sbraitare contro di esso?
Siamo tutti in trincea, con dei soldati (medici ed infermieri) in avanscoperta, per salvare vite umane.
Come vi spiegate che loro non protestano per le chiusure ma, anzi, le chiedano? Perché loro sanno di cosa si tratta. Sanno cosa stiamo vivendo. Siete dei prof, ma lo siete della vostra materia. In questa, siete degli alunni, come tutti noi, i prof sono i medici e noi tutti dobbiamo cercare di seguire i loro consigli ed evitare di ritrovarci dietro la lavagna.
Capite, signori?
Stesso discorso per quelle persone che, all'improvviso, si sono sentite dei provetti Proietti, che non possono fare almeno dei teatri e dei novelli Fellini, che non riescono a fare almeno del cinema. Un mese, signori, un mese o forse due.
Per un mese o due la vostra cultura non si arruginisce certo.
Ma tutto questo, purtroppo, è niente, difronte a due notizie di queste ore.
La prima riguarda i sindacati italiani che, in piena pandemia, indicono uno sciopero generale per il 9 dicembre.
Questa è una cosa che non riesco proprio a mandar giù. Ma come, la gente non sa come andare avanti, o perché la cassa integrazione non basta o perché è un piccolo commerciante e deve stringere la cinghia, e voi fate sciopero per chiedere più soldi, per l'unica categoria che ha continuato ad vedersi accreditato lo stipendio, senza decurtamenti e senza problemi?
Ma, sinceramente, non vi fate un po' schifo? Non vi sentite dei miserabili?
Dei sanguisuga? Degli sciacalli? Ma volete, almeno, aspettare la fine della pandemia? Lo capite o no che c'è gente sull'orlo del suicidio? mentale o fisico che sia?
LANDINI, BOMBARDIERI E FURLAN ....
V E R G O G N A
L'altro fenomeno è il direttore di Radio Maria, un certo don Miele, che ha detto:
"Basta con queste corbellerie. Il virus è un complotto ardito da Satana".
Caro don, non so se Satana esista, ma sono sicuro che, se esistesse, somiglierebbe tanto a lei. Lei è un criminale, perché fuorvia i suoi ascoltatori. Lei è un irresponsabile perché plagia persone intellettualmente deboli, come quel cretino che commentando un mio post, scrive che la soluzione è "fare una marcia su Assisi".
Mi sento di dirle solo una cosa, ma glielo dico a gran voce : si cerchi un esorcista al più presto. E se lo cerchi bravo. Per il commentatore, invece, credo non ci sia niente da fare.
Per concludere, credo che dovremmo essere noi a dire al Governo "conta su di me" e non fare la guerra, perché è una guerra contro i mulini a vento.
Il nemico è il coronavirus, mettiamocelo in testa. E il Governo non è un nemico da combattere. Criticatelo per altre cose, se volete, ma non perché sta cercando di tutto per limitare i danni e salvare vite umane.
Perché dimostrerebbe che tutte le cose che vi si dice, nel vostro interesse e dei vostri cari, siano come "gettare perle ai porci".

mercoledì 19 giugno 2019

Salario minimo, un fronte ampio vuole farlo saltare. - Salvatore Cannavò

Salario minimo, un fronte ampio vuole farlo saltare


Dall’Ocse a Confindustria, dai dem ai sindacati fino alla Lega. In ballo c’è la tutela degli utili aziendali.

Poche battaglie politiche, come quella sul salario minimo, riescono a catalizzare fronti così ampi. E a lasciare sostanzialmente isolato il M5S che della proposta di legge è il principale artefice. Luigi Di Maio l’ha capito e infatti ieri ha cercato di alzare la voce per dire che la misura verrà presa. Ma non sarà facile.


Nel fronte contrario, infatti, si annoverano oltre alle opposizioni, anche i sindacati, tranne la piccola Usb, la Confindustria, le varie associazioni di categoria, in ultimo anche l’Aran, l’Agenzia per il contratto pubblico che ha paventato l’aumento della spesa pubblica. E poi l’Ocse la cui audizione dell’altroieri, per bocca dell’italiano Andrea Garnero, ha contestato il valore del salario minimo, 9 euro lordi, ritenuto troppo alto.


Ma nel fronte opposto c’è anche la Lega che, in ossequio alle ragioni di impresa solidamente codificate nel suo Dna, punta a prendere tempo. Da segnalare anche l’incontro tra Maurizio Landini, segretario della Cgil, e il presidente della Camera, Roberto Fico, che è sembrato molto attento alle ragioni della Cgil.


Tra le questioni sul tavolo c’è l’importo orario che il progetto di legge in esame al Senato, stabilisce in 9 euro lordi. Una cifra che collocherebbe il salario italiano all’incirca al quarto posto in Europa accanto al Belgio. Nella sua audizione alla Camera di lunedì, il rappresentante dell’Ocse, Andrea Garnero, aveva definito questo valore “tra i più alti dell’Ocse” non in termini assoluti, ma in rapporto al salario mediano. La posizione Ocse sembra trascurare il fatto che i salari italiani siano tra i più bassi d’Europa. Secondo l’ultimo rilevamento Eurostat del 2014, si collocano al tredicesimo posto dietro Danimarca, Irlanda, Svezia, Lussemburgo, Belgio, Finlandia, Olanda, Germania, Francia, Austria e, fuori dalla Ue, Svizzera e Norvegia.


A salario mediano basso si deve per forza avere un salario minimo altrettanto basso, oppure l’importo di quest’ultimo può contribuire a un generale rialzo? Lo scontro verte su questo punto anche perché, come spiega l’Istat nella sua audizione al Senato, il salario minimo legale “porterebbe a una compressione di circa l’1,6% del margine operativo lordo” delle imprese, cioè una riduzione degli utili. Si tratterebbe di una chiara redistribuzione di reddito dalle imprese ai lavoratori.


Non è detto che i benefici arriverebbero subito a tutti. Certamente quelli più interessati sono in quel 22% di forza lavoro che, secondo l’Inps, ha retribuzioni inferiori ai 9 euro l’ora: si tratta soprattutto di donne (26%), under 35 (38%), lavoratori del Sud (31%) del settore artigianale (52%) o del terziario (34%).


Difficile immaginare una ricaduta negativa sulla contrattazione, una “fuga dal contratto”, come l’ha definita Andrea Garnero il quale ha ricordato che, laddove il salario minimo è stato introdotto di recente, ad esempio in Germania nel 2015, la forza contrattuale dei sindacati tedeschi, che è notoriamente alta, non ne ha risentito. Un dato che dovrebbe far tacere i timori espressi sia da Confindustria sia da Cgil, Cisl e Uil. Il problema di preservare la struttura contrattualistica italiana esiste, e ieri Maurizio Landini si è raccomandato di non diminuire alcun diritto, ma non c’è alcuna prova che il salario minimo possa intaccarla. Mentre la sua istituzione potrebbe rappresentare un utile antidoto a un’altra tentazione che emerge costantemente nel dibattito: le gabbie salariali. Ci si è riferito, pur parlando di “flessibilità nel contratto nazionale” il rappresentante dell’Ocse e sappiamo bene, fin dai tempi di Umberto Bossi, che il tema sta a cuore alla Lega. Un salario minimo per legge potrebbe fugare anche questa tentazione.


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