mercoledì 6 giugno 2012

E come dargli torto?



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Una bidonville nel Maschio Angioino.


Una bidonville nel Maschio Angioino


Da un mese tre famiglie dell´Est vivono indisturbate tra fango e topi sotto il castello.

Il ministro Bondi: "Considerata la posizione del sito, per il suo decoro si invita la soprintendenza a volersi attivare". Palazzo San Giacomo avrebbe segnalato il problema alla polizia locale. A dare l'allarme l'associazione No comment che ha inviato un dossier al Comune.


Una bidonville con discarica ai piedi del monumento simbolo della città. Sotto le mura del Maschio Angioino da un mese abitano tre famiglie dell´Est Europa, con tanto di tende, tavoli, sedie, materassi. Vivono tra rifiuti, fango e topi. Indisturbati, hanno montato le loro case volanti tra le mura del castello e i giardini di Palazzo Reale. A due passi dal cuore della città ecco un piccolo mondo, silenzioso, fatto di uomini e donne senza dimora né lavoro, buste di plastica, pupazzi di peluche abbandonati, cartoni, materassi, rifiuti organici, teloni di plastica, coperte. Tutti, indistintamente, uniti in un unico magma di degrado. 

Le tre tende sono montate dal lato del parcheggio dei bus CitySeeing: prima immagine da mostrare ai turisti, nuova cartolina di una città in stato di abbandono. Il caso è arrivato anche sulla scrivania del ministro per i Beni e le attività culturali Sandro Bondi. Una circolare (numero protocollo 6540) del 26 febbraio 2010 indirizzata dal ministero alla soprintendenza ai Beni architettonici e ambientali, chiede un intervento immediato. Il dirigente del ministero, Renato Costa scrive: «Considerata la posizione eminente del sito in questione altamente significativo per la città e per il suo decoro si invita codesta soprintendenza a volersi attivare per quanto di propria competenza». 

Dalla lettera del ministero sono passate due settimane ma le tende, i materassi, i cartoni e i rifiuti sono lì, a ridosso del fossato del castello. A dare l´allarme è stata l´associazione No comment, che ha inviato al Comune (in quattro copie agli uffici dell´Arredo urbano, Igiene, Turismo, Giardini e Vivibilità), alla soprintendenza e al ministero un dossier di denuncia. L´ultima segnalazione risale al 17 febbraio, con tanto di video che riprende le aiuole trasformate in discariche e la baraccopoli sotto gli occhi di cittadini e turisti. «Il Comune ci ha risposto dicendo che avrebbe segnalato il problema alla polizia locale - dice l´Associazione No comment - ma i vigili non sono mai intervenuti. Anzi da qualche giorno c´è una nuova tenda». 

Ieri mattina tra le tende solo due ragazzi sui 25 anni. Accucciati sotto una cerata di plastica. Non parlano italiano. Intorno a loro rifiuti di ogni genere, e cumuli di cartoni fradici, usati da altri senzatetto, che si rifugiano sotto il Maschio Angioino solo la notte. «Ma ve lo immaginate se una cosa del genere, succedeva sotto la Torre Eiffel o il Duomo di Milano? - si chiede Antonio Alfano, presidente dell´associazione No comment - Se a questo ennesimo appello non seguiranno fatti concreti cominceremo a raccogliere firme per la petizione di un decreto interpretativo dei parametri applicativi per la tutela del decoro urbano. 

E non trovino scuse con i lavori in corso, quelli sono oltre il recinto del Maschio Angioino. Questa storia va avanti da mesi»

Su Panorama si confessa il superlatitante John Paul Spinelli


Su Panorama si confessa il superlatitante John Paul Spinelli

Era membro della rete di 007 messa in piedi da Tavaroli. Ora, e per la prima volta, l'ex agente Cia racconta la sua verità. E cosa pensa dei suoi vecchi soci.

È indagato a Milano nell’inchiesta sui dossier illegali raccolti dalla security di Telecom con l’accusa di associazione per delinquere, appropriazione indebita, corruzione e rivelazione di segreto d’ufficio. Per la procura è una delle menti dell’organizzazione ed è latitante. È Giampaolo (John Paul) Spinelli, 61 anni, che anticipa a Panorama, in un articolo pubblicato sul numero in edicola da venerdì 1 agosto, la propria linea difensiva.
Spinelli, ex agente della Cia (nel 1998 è diventato capo del Secret service di Bill Clinton e si è congedato con il grado di Gs 15, corrispondente a generale), dice a Panorama: "Sono sempre stato convinto di agire nel rispetto della legge e mai avrei pensato di essere al vertice di una cospirazione. D’altra parte io stavo abitualmente negli Stati uniti e mi occupavo di quell’area e dei paesi del Far East". E aggiunge: "Se vuole sapere se l’ex Presidente Marco Tronchetti Provera o persone del suo staff erano al corrente dei metodi illegali di raccolta delle informazioni, rispondo che questo non mi pare argomento da intervista. Ne parlerò con il giudice".
L’ex 007, nel frattempo, ha quasi terminato un libro di memorie. Fra le pagine, scrive Panorama, si scopre che i guai di Spinelli in Italia iniziano nel 1986 quando, durante un’operazione antiterrorismo, conosce il "giovane brigadiere" Giuliano Tavaroli che dieci anni dopo lo ingaggia come consulente di Pirelli.
Nel racconto, Spinelli descrive uno per uno gli uomini della squadra accusata di aver prodotto i dossier incriminati, dal mago dell’informatica Fabio Ghioni (il "prete") all’ex colonnello dei carabinieri del Ros Angelo Jannone, dall’investigatore fiorentino Emanuele Cipriani all’ex collaboratore del Sisde Marco Bernardini. Ritratti ironici, a volte dissacranti, con una sola eccezione: il vecchio amico Tavaroli, colpevole soprattutto di non saper scegliere i collaboratori ("Non avrei preso con me nemmeno la metà delle persone che aveva al suo fianco").

Lombardia, Consiglio respinge mozione sfiducia Formigoni.




Milano - (Adnkronos) - I voti contrari sono stati 49 e quelli favorevoli 28 mentre non c'è stato nessun astenuto. A votare contro sono stati Pdl e Lega mentre a favore si sono dichiarati Pd, Sel, Idv, Udc e Partito Pensionati.
Milano, 6 giu. (Adnkronos) - Il Consiglio regionale della Lombardia ha respinto la mozione di sfiducia nei confronti del presidente della Regione, Roberto Formigoni, presentata dall'opposizione. I voti contrari sono stati 49 e quelli favorevoli 28 mentre non c'è stato nessun astenuto. A votare contro sono stati Pdl e Lega mentre a favore si sono dichiarati Pd, Sel, Idv, Udc e Partito Pensionati.
A presentare questa mattina la mozione di sfiducia Pd, Sel e Idv. Mozione che è stata illustrata da Maurizio Martina (Pd), il quale aveva sottolineato l'opportunità di un voto anticipato. ''Siamo di fronte e gravi problemi di legalità, rispetto delle procedure, trasparenza -ha dichiarato l'esponente del partito di minoranza- tutti nodi politici che hanno inquinato l'autorevolezza dell'istituzione. E' necessario un atto di chiarezza e di responsabilità, senza tirare a campare o mascherarsi dietro alle eccellenze''.
Dura la replica della maggioranza. Quello di Martina, ha sottolineatoPaolo Valentini, capogruppo del Pdl è stato ''un discorso politicamente mediocre, che si limita a ribadire le accuse lanciate dalla macchina del fango, alimentato anche da mass media''. Valentini ha anche rilanciato l'opportunità e la necessità di governare in un momento di crisi. ''Siamo disponibili a interrogarci e confrontarci su temi concreti - ha sottolineato - e se abbiamo a cuore il bene dei cittadini lombardi occorre che tutti noi ci rimbocchiamo le maniche, nel rispetto delle diverse posizioni ideologiche, senza esaurire la discussione in termini di rissa''.
Secondo il capogruppo della Lega Nord, Stefano Galli, si è trattato di "un maldestro tentativo del centrosinistra di forzare un colpo di mano, approfittando del periodo. Nella discussione è intervenuto anche il consigliere dell'Italia dei Valori, Gabriele Sola, che ha sostenuto che ''la gente lombarda grida un bisogno di discontinuità ma l'ultima preoccupazione presente in quest'aula è quella di restituire la parola ai cittadini. Siamo di fronte al fallimento conclamato della coalizione Pdl-Lega - ha sottolineato - separati in casa e uniti dai problemi. Non ci interessano -ha concluso- le vacanze di Formigoni con Daccò ma quello che Formigoni può aver fatto al ritorno dalle vacanze''.
Per il consigliere segretario dell'Ufficio di presidenza Doriano Riparbelli (Pdl) la mozione contiene motivazioni ''pretestuose'' e persino ''ridicole'' quando dimentica di motivare il rimpasto di Giunta con la necessità di realizzare un riequilibrio di genere. Riparbelli ha ricordato numerosi provvedimenti della Regione per il sostegno alle imprese e a favore della sanità e del sociale nonostante i pesanti tagli dei trasferimenti dallo Stato. Non permetteremo -ha concluso- che quest'aula si trasformi in una piazza di giudizi sommari, utile a tirare la volata a grillini e a dare spazio all'arte della demagogia''.
La posizione dell'Udc è stata spiegata da Gianmarco Quadrini,: ''Oggi non possiamo non votare la mozione di sfiducia presentata da una parte delle opposizioni -ha detto- e abbiamo preso atto che non si sono verificate le condizioni per aprire una fase costituente dopo l'azzeramento di questa Giunta. Questa maggioranza è arrivata alla fase terminale e perciò occorre una nuova governabilità. Sono cadute le illusioni di una rivoluzione liberale e federale e fa specie, soprattutto dalla Lega, sentire lezioni di moralità. La fiducia -ha osservato in conclusione del suo intervento- può essere tolta ma anche ricostruita se si ha la capacità di comprendere le ragioni altrui''.


http://www.adnkronos.com/IGN/News/Politica/Lombardia-Consiglio-respinge-mozione-sfiducia-Formigoni_313380034445.html

De Gregorio, il Senato dice no all'arresto.




Roma - (Adnkronos) - Contro la proposta della Giunta delle immunità che chiedeva di autorizzare i domiciliari si sono espressi 169 senatori, a favore 109, 16 le astensioni. Il senatore: ''Non mi aspettavo un sostegno così forte''. Follini: ''Voto ingiusto che gonfia la protesta''. Il Consiglio regionale della Lombardia 'salva' il governatore.
Roma, 6 giu. (Adnkronos) - L'aula del Senato ha respinto la proposta della Giunta delle immunità che chiedeva di autorizzare gli arresti domiciliari del senatore Sergio De Gregorio nell'ambito dell'inchiesta sul caso Lavitola-'L'Avanti'. Contro la proposta della Giunta si sono espressi 169 senatori, a favore 109, 16 le astensioni.
"Ringrazio i colleghi del mio gruppo e altri che non conosco: non mi aspettavo un sostegno così forte. Evidentemente i colleghi hanno compreso l'inutile sofferenza cui sarei andato incontro", commenta De Gregorio (Pdl), dopo il voto che lo ha salvato.
"Ho notato un voto forte e deciso, una presa di coscienza del fatto che gli arresti non devono essere comminati senza motivo". A chi gli riferisce delle voci di un accordo che avrebbe fatto passare la sua libertà in cambio dell'arresto per l'ex senatore della Margherita Luigi Lusi, De Gregorio replica: "Non baratto la mia libertà con la privazione della sua. Casomai mi farei arrestare subito".
De Gregorio annuncia, comunque, che voterà contro l'arresto di Lusi e sottolinea di non volersi ricandidare, per potersi dedicare alla vicenda giudiziaria e per favorire il ricambio generazionale di cui il Pdl ha bisogno.
Marco Follini, presidente della Giunta per le autorizzazioni a procedere del Senato, subito dopo il voto dell'aula sottolinea: "Il voto della Giunta a favore dell'autorizzazione all'arresto del senatore De Gregorio è stato capovolto oggi dall'aula a scrutinio segreto. Con il che, secondo me, si è presa una decisione ingiusta e si è dato un contributo a gonfiare ancora di più il fiume in piena della protesta".


http://www.adnkronos.com/IGN/News/Politica/De-Gregorio-il-Senato-dice-no-allarresto_313379364435.html

Repressione.



Io non so che cosa abbia fatto di tanto cruento e grave la disoccupata che protestava a Napoli, ma la reazione delle forze dell'ordine mi sembra esagerata!

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Ateismo.



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