Grazie ad un metodo giapponese molto dettagliato potrete mettere finalmente in ordine la vostra casa, trasformare i vostri spazi e la vostra vita. L’ideatrice del metodo di riordino di cui vogliamo parlarvi è Marie Kondo.
E’ ormai molto famosa sia in Giappone che a livello internazionale per aver aiutato molte persone, dalle famiglie, alle donne single agli uomini d’affari, a riordinare la casa e l’ufficio in modo perfetto e senza pentimenti per essersi liberati di ciò che non serviva più.
Marie Kondo è un’esperta di economia domestica e una consulente del riordino. E’ autrice del libro “Il magico potere del riordino”, una guida per dare una svolta alla propria vita a partire dalla sistemazione della casa.
L'esperta parte dal presupposto secondo cui un’infinità di oggetti di ogni tipo – dall’abbigliamento ai libri, dai gadget ai ricordi – sommergono le nostre case e i nostri uffici, sempre più piccoli, occupano davvero molto spazio e quasi ci soffocano.
Il metodo magico di Marie Kondo è pensato non soltanto per liberare gli spazi della casa, ma soprattutto per alleggerire la mente. Fin da bambina l’autrice si divertiva a riordinare la propria casa, a partire dagli armadietti del bagno e dalla propria camera da letto, fino a diventare presto responsabile della pulizia della propria classe quando frequentava le elementari.
Si sa che i bambini in Giappone sin da piccoli vengono responsabilizzati per la cura degli spazi della casa, delle aule scolastiche e delle piante e l’esperta ha dimostrato subito di avere una magnifica inclinazione per l’arte del riordino.
Il metodo Kondo probabilmente smentirà tutti i consigli sul riordino che avete letto fino a questo momento sulle riviste dedicate alla casa. Si tratta di un metodo un po’ drastico, più vicino, per ovvi motivi, alla mentalità orientale piuttosto che al nostro stile di vita occidentale.
Eppure ognuno di noi potrebbe trarre spunto da questo libro e provare a mettere in pratica senza troppi problemi i consigli dell’autrice. Marie Kondo punta molto sulla necessità di riorganizzare gli spazi e riordinare la casa una volta per tutte. Quando la casa sarà in ordine e ogni oggetto avrà trovato la sua collocazione, non si perderà più tempo in grandi operazioni di riordino. Le uniche azioni che svolgeremo quando la casa sarà davvero in ordine riguarderanno la normale ricollocazione degli oggetti al proprio posto dopo averli usati durante la giornata.
La parte più difficile da affrontare nel metodo Kondo, però, non riguarda certo il riordino come ricollocazione degli oggetti, dato che si tratta di una delle attività, prima mentali e poi fisiche, più semplici che possiamo svolgere.
Il vero punto che cambierà la nostra vita, secondo l’autrice, sarà la rinuncia a tutti gli oggetti di cui non abbiamo più bisogno. A suo parere dovremmo rinunciare a tutto ciò che non ci occorre e circondarci soltanto di cose belle e che ci regalano emozioni.
Per non avere difficoltà nella scelta degli oggetti a cui rinunciare, la Kondo suggerisce di effettuare le selezioni con un ordine ben preciso: prima i vestiti, poi i libri, in seguito i documenti, poi gli oggetti misti e da ultimo i ricordi. Sì, perché dei ricordi è davvero difficile fare a meno, ma forse alcuni oggetti legati al passato si sono trasformati in un peso emotivo e in un’ancora da cui è arrivato il momento di liberarsi.
In questo modo impareremo ad affinare il nostro intuito naturale per ciò che ci emoziona davvero e non dovremmo aver timore di rinunciare innanzitutto ai gadget accumulati negli anni e ai campioncini gratuiti, magari ormai scaduti, di cui abbiamo riempito un cassetto.
Il metodo Kondo ci ispira molto, ma c’è un punto su cui ci troviamo in disaccordo. L’esperta suggerisce di gettare tutto nei sacchi della spazzatura. Da questo punto di vista preferiamo le modalità indicate dal decluttering per liberarsi degli oggetti che non servono più.
A nostro parere le cose di cui non avremo più bisogno da questo momento in poi non dovrebbero finire tra i rifiuti, ma possono e devono essere donate in beneficenza: abiti per i senzatetto, vecchie coperte ai canili, libri a centri educativi, ospedali e biblioteche, giocattoli alle scuole materne e via dicendo. In questo modo il nostro bisogno di riordinare la casa sarà utile per noi ma nello stesso tempo potrà risultare vantaggioso per chi avrà la possibilità di utilizzare ciò che a noi non serve più.
Avete già letto il libro "Il magico potere del riordino"? Pensate che il metodo Kondo possa funzionare davvero?