martedì 3 ottobre 2017

Il Nobel per la Fisica alla scoperta delle onde gravitazionali.

Premiata con il Nobel la scoperta delle onde gravitazionali (fonte: NASA/Ames Research Center/C. Henze) © Ansa

A Thorne, Barish e Weissle, mezione a Ligo e Virgo., applausi e brindisi dei fisici italiani.

l Nobel per la Fisica 2017 è stato assegnato alla scoperta delle onde gravitazionali. Il Nobel è stato assegnato a Kip Thorne, Barry Barish e Rainer Weiss. Sono state menzionate le collaborazioni internazionali Ligo e Virgo.
Una metà del premio va a Rainer Weiss, mentre l'altra metà è stata assegnata congiuntamente a Barry C. Barish e Kip S. Thorne "per il contributo decisivo al rivelatore Ligo e all'osservazione delle onde gravitazionali". Per tutti e tre i premiati la Fondazione Nobel ha indicato come affiliazione le collaborazioni Ligo-Virgo.
I PREMIATI
Weiss (85 anni), è nato nel 1932 a Berlino. Ha preso il dottorato nel 1962 negli Stati Uniti, nel Massachusetts Institute of Technology (Mit), dove ha continuato a insegnare. 
Barish (81 anni) è nato nel 1936 negli Stati Uniti, a Omaha. Dopo il dottorato nell'Università della California a Berkeley, ha insegnato nel California Institute of Technology (Caltech). 
Thorne (77 anni) è nato negli Stati Uniti, a Logan. Ha studiato nell'università di Princeton e ha avuto la cattedra di fisica teorica nel California Institute of Technology (Caltech). E' diventato celebre per il grande pubblico dopo la sua consulenza scientifica per il film Interstellar.

Da sinistra Barish, Weiss, Thorne (fonte: Fondazione Nobel)
I COMMENTI
Emozione e commozione, un grande abbraccio all'Infn. Un grandissimo applauso e un brindisi ha accolto, nella sede dell'Infn a Roma, la notizia del Nobel per la Fisica 2017 alla scoperta delle onde gravitazionali, "Questa volta è stata premiata la globalità della scienza", ha detto il direttore dell'Osservatorio Gravitazionale Europeo (Ego), Federico Ferrini, dedicando il brindisi al papà del rivelatore Virgo, Adalberto Giazotto.
D'Amico (Inaf), apre nuovi orizzonti nello studio del cosmo. Un riconoscimento che apre nuovi orizzonti di indagine dell'Universo e i telescopi italiani sono già all'opera per catturare le prime fotografie delle sorgenti di onde gravitazionali. Così il presidente dell'Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf), Nichi D'Amico, commenta l'assegnazione del Premio Nobel 2017 per la Fisica alla scoperta delle onde gravitazionali. ''Un grande e meritato riconoscimento per la fisica moderna, che apre nuovi orizzonti di indagine dell'Universo'' ha detto D'Amico. I telescopi dell'Inaf ha aggiunto ''sono già all'opera per produrre le prime 'fotografie' delle sorgenti di onde gravitazionali, a tutte le lunghezze d'onda, da terra e dallo spazio''.
Ferrini, un grande successo per l'Europa e l'Italia. "E' una giornata storica, è meraviglioso": il direttore dell'Osservatorio Gravitazionale Europeo (Ego), Federico Ferrini, è entusiasta del Nobel alla scoperta delle onde gravitazionali. "E' stata un'attesa trepidante e piena di speranze, che alla fine non sono andate deluse", ha detto subito dopo il brindisi e gli abbracci con gli altri protagonisti italiani della collaborazione Virgo, riuniti a Roma. Il Nobel assegnato oggi "è un grandissimo successo per l'Europa: Virgo - ha aggiunto - è il risultato della collaborazione fra sei Paesi europei, che ha sviluppato una tecnologia in modo indipendente dal punto di vista tecnologico rispetto a quella del rivelatore americano Ligo, anche se in modo parallelo. Tanto - ha rilevato - da arrivare a suggerire a Ligo delle scelte tecnologiche e a prendere dati insieme".

CHE COSA SONO LIGO E VIRGO

Le due collaborazioni Ligo e Virgo menzionate nel premio Nobel per la Fisica 2017 sono il risultato corale di una ricerca che nasce dalla partecipazione di 1.500 fisici di tutto il mondo, almeno 200 dei quali sono italiani.
Da un'idea italiana, del fisico Adalberto Giazotto, è nato il rivelatore Virgo, costruito nella campagna alle porte di Pisa, a Cascina. Nato dall'idea lanciata a meta' degli anni '80 da Giazotto e Alain Brillet, Virgo fa parte dell'Osservatorio Gravitazionale Europeo (Ego), fondato nel 2000 dall'Italia, con l'Infn e dalla Francia, con il Consiglio nazionale della ricerca scientifica Cnrs.
La sensibilità del rivelatore è stata aumentata grazie alla nuova versione di Virgo (Advanced Virgo), che ha appena concluso la prima fase congiunta di osservazione con Ligo: i due rivelatori hanno lavorato insieme come un unico, potentissimo strumento. Le due antenne di Virgo si trovano negli Stati Uniti sono entrati in funzione nel 2004 negli Stati Uniti (ad Handford, nello Stato di Washington, e a Livingston, nella Louisiana).
Recentemente sono stati potenziati ed e' stata questa nuova versione, chiamata Advanced Ligo, ad ascoltare per la prima volta le vibrazioni dello spazio-tempo. Diretta da Gabriela Gonzales, la collaborazione Ligo (Laser InterferometerGravitational-WaveObservatory) e' condotta congiuntamente dal Massachusetts Institute of Technology (Mit) e dal California Institute of Technology (Caltech), insieme ad altri centri di ricerca e universita' degli Stati Uniti, e comprende oltre 900 ricercatori di tutto il mondo.


Rappresentazione grafica delle onde gravitazionali (fonte: MoocSummers)

CHE COSA SONO LE ONDE GRAVITAZIONALI 
Previste un secolo fa dalla teoria della relatività di Albert Einstein, le onde gravitazionali sono state scoperte da due grandi collaborazioni internazionali, l'americana Ligo e l'europea Virgo, alla quale l'Italia collabora con l'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn). Le onde gravitazionali sono le 'vibrazioni' dello spazio-tempo provocate dai fenomeni più violenti dell'universo, come collisioni di buchi neri, esplosioni di supernovae o il Big Bang che ha dato origine all'universo.



Rappresentazione grafica delle onde gravitazionali (fonte: MoocSummers)

Viste per la prima volta nel settembre 2015, la loro scoperta è stata annunciata l'11 febbraio 2016 e adesso è stata finalmente premiata da un Nobel molto atteso. Come le onde generate da un sasso che cade in uno stagno, le onde gravitazionali percorrono l'universo alla velocità della luce creando increspature dello spazio-tempo finora invisibili. Poiché interagiscono molto poco con la materia, le onde gravitazionali conservano la 'memoria' degli eventi che le hanno generate. 


Rappresentazione grafica delle onde gravitazionali (fonte: PD-USGOV-NASA)

La scoperta delle onde gravitazionali è stata anche la conferma definitiva della teoria della relatività generale. Erano infatti l'unico fenomeno previsto da questa teoria a non essere stato ancora osservato.


Rappresentazione grafica delle onde gravitazionali previste dalla teoria della relatività generale di Einstein (fonte: Henze, NASA)

mercoledì 27 settembre 2017

Archeologia.

Pila "eterna", il brevetto è italiano. - Alessandro Crea

Pila "eterna", il brevetto è italiano

Gianni Lisini, ricercatore dello Iuss-Eucentre, ha brevettato una speciale pila "eterna", green e attualmente in grado di durare tra i 15 e i 20 anni, ma che può essere ulteriormente migliorata.

Nel 1799 l'italiano Alessandro Volta riusciva per la prima volta a realizzare una pila elettrica, evolvendo gli studi di un altro compatriota, Luigi Galvani. Oggi, a 218 anni di distanza, è un altro italiano a "reinventarla", risolvendo uno dei principali problemi di questo dispositivo: la sua durata.

Gianni Lisini, ingegnere elettronico di Voghera e ricercatore presso lo Iuss-Eucentre di Pavia, ha infatti depositato qualche anno fa un brevetto su una speciale batteria che ha diversi vantaggi: anzitutto è green, non facendo uso di metalli pesanti, e poi è in grado di durare tra i 15 e i 20 anni, anche se secondo lo stesso Lisini, con determinati accorgimenti si può facilmente incrementarne ulteriormente la vita operativa.

Ma com'è riuscito Lisini a ottenere questi risultati? La batteria "è composta da un accumulatore chimico affiancato a un supercapacitore, un condensatore di recente costruzione che ha la caratteristica di poter accumulare fino a 5mila Farad" spiega lo stesso Lisini, "con il vantaggio di avere un numero elevatissimo di possibilità di cariche e scariche, milioni contro le poche centinaia delle comuni batterie chimiche". L'accumulatore chimico utilizza nanotubi in carbonio, ma in realtà il lavoro svolto dall'ingegnere riguarda più che altro il modo di mettere assieme questi due sistemi, che presi da soli non costituiscono una novità, al fine di "gestirli insieme e trarre vantaggi da entrambi".

Presentata durante il Jotto Fair di Pisa, la pila "eterna" è stata già realizzata in diversi prototipi e, a detta di Lisini, sarebbe già al vaglio di diverse aziende, di cui però ovviamente non svela il nome. Una batteria di questo tipo del resto, com'è facile capire, è assai appetibile, ad esempio, nel settore automotive, sia per alimentare i mezzi privati che quelli di trasporto pubblico. Inoltre, anche se il costo iniziale è maggiore rispetto a quello delle batterie attuali, può essere più facilmente ammortizzato nel tempo grazie alla maggior durata che limita gli interventi di manutenzione e al fatto che non richiede particolari procedure di smaltimento.

Ora non resta che attendere ulteriori sviluppi nella speranza di vederla in futuro, magari su un'auto elettrica.

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Gianni Lisini

Favorì il figlio dell’ex ministro Zecchino al concorso universitario, indagato il rettore del Suor Orsola.

Favorì il figlio dell’ex ministro Zecchino al concorso universitario, indagato il rettore del Suor Orsola

Lucio d’Alessandro dovrà rispondere di abuso di ufficio. Dovranno invece rispondere dell’accusa di falso Giovanni Coppola, Anna Giannetti e Alessandro Viscogliosi, membri della commissione chiamata a valutare i candidati.


E’ accusato di abuso di ufficio Lucio d’Alessandro, rettore dell’università Suor Orsola Benincasa. Secondo la Procura di Napoli, che ha gli ha inviato un avviso di chiusura delle indagini preliminari, avrebbe favorito un figlio dell’ex ministro Ortensio Zecchino nell’assegnazione di un posto di ricercatore alla facoltà di Lettere. Oltre al magnifico rettore, risultano indagati Giovanni Coppola, Anna Giannetti e Alessandro Viscogliosi, membri della commissione chiamata a valutare i candidati in lista per quel posto: per i tre docenti è ipotizzata anche l’accusa di falso. La notizia, ironia della sorte, si è diffusa mentre il professore d’Alessandro era ospite di Bruno Vespa a “Porta a Porta”, per commentare l’inchiesta della Procura di Firenze sullo scandalo relativo alla spartizione delle cattedre universitarie. D’Alessandro sarebbe il regista morale di una operazione finalizzata ad assicurare un posto di ricercatore al figlio dell’ex ministro della pubblica istruzione Ortensio Zecchino ma, va precisato, ne l’ex ministro né suo figlio Francesco sono indagati.

La vicenda risale al 2004.

Secondo la ricostruzione fatta dal pm Graziella Arlomede, che indaga con il coordinamento del procuratore aggiunto Alfonso D’Avino, 13 anni fa, quando d’Alessandro era prorettore, avrebbe formato una commissione specificatamente costituita per agevolare Francesco Zecchino, figlio di Ortensio, docente del Suor Orsola e pochi anni prima ministro dell’Università e della Ricerca scientifica. La commissione era composta da Coppola, Giannetti e Viscogliosi, ritenuti dalla Procura “molto vicini all’allora prorettore” e allo stesso  Zecchino. “Coppola – scrivono i pm - è fondatore e componente del consiglio direttivo del Cesn, Centro europeo di studi normanni di Ariano Irpino, istituto a cui partecipano il contro interessato Francesco Zecchino ed il padre di questi Ortensio, fondatore anch’egli e presidente del Consiglio di amministrazione dell’ente”. Comunque sia il posto di ricercatore andò al figlio del politico.

La notizia creò immediate polemiche.

Ci furono innumerevoli ricorsi e alla fine la questione finì sotto la lente della magistratura amministrativa con sentenze non favorevoli a Zecchino. La vicenda si è dunque conclusa? Niente affatto. Il rettore del Suor Orsola non cambiò orientamento e Francesco Zecchino è tuttora ricercatore al corso di laurea in Conservazione e restauro dei Beni culturali, facoltà di Lettere. Gli anni passano, e si arriva così al 2008. Uno dei candidati presenta un nuovo ricorso, che stabilisce la necessità di procedere a una nuova valutazione dei titoli dei candidati ma “da parte di una diversa commissione”. Ed è proprio su questa fase che si concentrano le attenzioni della magistratura.

D’Alessandro è il regista morale.

D’Alessandro, evidenziano dalla Procura, avrebbe a questo punto assunto il ruolo di “regista”, individuando lui stesso “il commissario di nomina interna nel professor Coppola”. La nuova commissione avrebbe “reiterato la svalutazione dei titoli” degli aspiranti docenti confermando ancora una volta Zecchino come vincitore. Fin qui la ricostruzione della Procura che ha formalmente chiuso l’inchiesta passando la parola alla difesa che avrà 20 giorni di tempo per chiedere interrogatori, depositare memorie o proporre supplementi investigativi.

Il rettore: "Sono sereno, confido nella magistratura".

Il professore d’Alessandro, difeso dall’avvocato Vittorio Manes, non intende entrare nello specifico ma si limita a dire che si tratta di “una vicenda molto vecchia e risalente nel tempo, sulla quale mi sento davvero sereno. Quando sono stato eletto rettore, il professor Zecchino era ricercatore già da anni. Ho trovato situazione pienamente in essere che non avevo motivo di ritenere illegittima. E comunque, i miei atti sono stati sempre improntati alla massima correttezza e trasparenza”.

Residenze spostate da Roma ad Amatrice per incassare bonus fino a 900 euro al mese: 120 indagati a Rieti.

Risultati immagini per amatrice, terremoto

Trasferimenti a ridosso del terremoto, considerati da subito sospetti, per ottenere l'erogazione dei contributi Cas.


Sono 120 gli indagati della Procura di Rieti che indaga sulle erogazioni del Contributo di Autonoma Sistemazione (Cas). Secondo le ipotesi dei magistrati, i beneficiari non avevano né i requisiti né il diritto di percepire l'indennità economica a sostegno dei residenti nei Comuni devastati dal terremoto del 2016. In pratica questi 120 soggetti avrebbero trasferito la residenza ad Amatrice per ottenere il bonus.
Le indagini dei magistrati si erano da subito concentrate su un incremento dei cambi di residenza nei Comuni di Amatrice e Accumoli a ridosso del terremoto, considerati da subito "sospetti". Cambi operati da cittadini residenti in altri territori (prevalentemente a Roma) i quali, secondo l'ipotesi degli investigatori, avrebbero tentato di spostare la residenza nei due Municipi devastati dal sisma proprio per poter percepire i contributi economici stanziati dallo Stato in sostegno delle popolazioni residenti.
La Procura ha vagliato le tante domande di accesso al sostegno economico - da un minimo di 400 euro al mese, per i nuclei familiari composti da una sola persona, a un massimo di 900 per le famiglie numerose - anche con il supporto dei sindaci dei Comuni interessati, riscontrando centinaia di anomalie. Nomi per i quali, ora, potrebbe scattare l'accusa di truffa e falso da parte della Procura di Rieti.

martedì 26 settembre 2017

Meccanismo di Antikythera, come gli antichi greci guardavano il cielo - science.

Trovato in Turchia l’equivalente di un “computer tablet” di 1200 anni fa.



Gli archeologi impegnati nello scavo dell'antico sito di Yenikapı, Turchia, hanno portato alla luce quello che hanno definito l'equivalente di un “computer tablet” moderno. L'oggetto, una tavoletta di legno probabilmente del 9° secolo, è stato rinvenuto nei resti di una nave affondata nell'antico Porto di Teodosio, nell'antica Costantinopoli, e probabilmente apparteneva al comandante della nave.

Gli scavi di Yenikapı sono iniziati quasi 10 anni fa, permettendo di portare alla luce un patrimonio storico che copre circa 8500 anni della storia di Instanbul.
Nel corso degli scavi, i ricercatori hanno appreso informazioni sorprendenti sulla cultura e gli usi alimentari dell’antico popolo turco.
La scoperta di resti biologici sopravvissuti al passare dei secoli ha notevolmente impressionato il mondo scientifico. Quello di Yenikapı è davvero uno dei progetti archeologici più importanti del nostro tempo.
Recentemente, gli archeologi hanno trovato una nave affondata, in quello che una volta era conosciuto come il porto bizantino di Teodosio, nell’antica Costantinopoli. Secondo il professor Ufuk Kocabas dell’Università di Instanbul si tratta di una scoperta molto rara: il 60 per cento della nave è praticamente rimasta intatta nonostante il passare dei secoli. Questa è solo una delle 37 navi affondate ritrovate a Yenikapı.

Tenendo presenti le anfore in essa contenute, la nave era probabilmente diretta verso il Mar Nero. I ricercatori stimano che l’imbarcazione risalga al 9° secolo d.C. Al suo interno sono stati trovati alcuni oggetti molto interessanti, tra cui un oggetto in legno che i ricercatori hanno paragonato ai nostri tablet computer.
“In una delle navi abbiamo trovato qualcosa di simile ad un notebook di oggi”, spiega Kocabas sull’Herriyet Daily News. “È fatto di legno e può essere aperto come un notebook. Ha poche pagine e serviva per prendere appunti sulla cera”. L’oggetto era in grado di offrire altre funzioni che al momento non si è in grado di svelare. “Lo abbiamo chiamato ‘Il Miracolo di Yenikapı’”, rivela Kocabas.


Lo scavo di Yenikapı, più in generale, ha permesso di aggiungere preziose informazioni sul tempo in cui i primi insediamenti umani a Instanbul. Fino a pochi anni fa, infatti, si pensava che i primi gruppi umani si fossero stabiliti intorno a 2700 anni fa, quando i coloni greci provenienti da Megara si insediarono a Calcedoni (oggi Kadikoy), intorno al 675 a.C.
Tuttavia, grazie ai lavori per la realizzazione della metropolitana di Yenikapi, sono stati scoperti diversi insediamenti neolitici che mostrano che gli insediamenti più antichi nei pressi di Instanbul risalgono al 6700 a.C., molto prima di quanto si pensasse. Il valore della scoperta è da considerasi soprattutto per aver contribuito a riscrivere la storia antica della capitale turca.