"È molto difficile stabilire il costo del singolo kWh, in quanto questo dipende per grandissima parte dal costo dell'impianto, mentre molto di meno dal prezzo dell'uranio. Si può infatti vedere che con il prezzo dell'Uranio a 115$, questo incide per il 40% sul costo del carburante, che incide per 0.71c$/kWh sul costo di generazione dell'energia, il prezzo del kWh nucleare dipende molto poco dall'aumento del costo della materia prima." (Wikipedia)
L'uranio si va esaurendo, e quindi, tra vent'anni - tanto tempo ci vorrà per costruire le centrali, che già costosissime di loro, qui in Italia, come è ormai consuetudine, costeranno il triplo che altrove - il costo dell'uranio sarà aumentato non sappiamo di quanto.
Perchè, mi domando, andare incontro a tante incognite?
E mi do la risposta: è un grosso business.
E lo scopo di questo pessimo governo è fare business, non governare il paese.
Come la mettiamo, poi, per l'eliminazione delle scorie radioattive impossibili da smaltire?
Vogliamo distruggere completamente la terra e chi ci vive?
Ma loro, quelli che decidono, sono poi tanto sicuri che a morire saremo solo noi e non loro?
Si, sono affari sulla pelle di tutti, nostra, loro e dei loro discendenti, ma non gliene frega niente.
RispondiEliminaScusa il ritardo, Luigi.
RispondiEliminaLa questione è molto più grave, a mio avviso.
Il problema del nostro paese, oggi, è che chi ha ottenuto la maggioranza al governo, il PdL, che non è Berlusconi, ma la mafia che rappresenta, voglia appropriarsi dell'intero territorio per arricchirsi costruendo le centrali nucleari, i termovalorizzatori (di tuomori) ed il ponte di Messina, tutte grandi opere impossibili da realizzare, oltre che inutili, visti i tempi richiesti per la realizzazione ed i relativi costi.
Ma, purtroppo, qui da a noi è consuetudine lievitare i costi di qualsiasi realizzazione a beneficio di chissà chi, pertanto, si iniziano i lavori, che oltre che costare il triplo di quanto preventivato, dureranno anche il triplo del tempo stabilito ........... il resto, è intuibile, inutile spiegarlo, viene da sè.
E tutto con il beneplacito dell'opposizione evanescente che, a suo tempo, e senza darci l'opportunità di capirne i motivi, non ha ostacolato l'ascesa al potere di un essere ambiguo come Berlusconi, facendo leva sul "conflitto di interessi" di immani proporzioni!
Siamo vittime inconsapevoli del nostro "disinteresse"!
Buona notte, amico.
Negli U.S.A. dicono: "Businiss is businiss", ma quando l'affare va oltre il lecito li mettono in galera e li condannano ancha a 150 anni di carcere.
RispondiEliminaLì vi sono le lobbies più potenti del mondo, che sono organismi sovranazionali che condizionano anche il governo centrale. Vedi gli ostacoli che incontra Obama per varare la riforma sanitaria per coloro che non possono permettersi una assicurazione sanitaria.
Qui abbiamo la Impregilo, ma non solo. E infine abbiamo l'industria più fiorente in assoluto: la Mafia, anzi le Mafie! Fatturato 120 miliardi di euro.
Il ricorso all'energia atomica, ai termovalorizzatori, le opere faraoniche sono operazioni di facciata, a scopi meramente elettorali, che costano ugualmente un sacco di soldi agli italiani, molti dei quali sono i beceri che li votano. Lo si deduce dalla durata prevista, che va ben oltre i cinque anni di durata fisiologica di ogni singolo governo. Inoltre, hanno anche lo scopo di allontanare l'attenzione della pubblica opinione, ammesso che ne esista ancora una, dai guai giudiziari del premier e di tanti suoi cortigiani, e anche della inefficienza di questo governo nell'affrontare i problemi più impellenti, non ultimo la ripresa economica, che in Italia inizia appena a tossicchiare e altrove è un bel pezzo avanti. E meno male che i cordoni della borsa li tiene Giulio Tremonti, il tanto vituperato ministro dell'economia, nonostante il quale il debito pubblico è schizzato a oltre 1.700 miliardi di euro. E' il cane che si morde la coda: il debito pubblico frena gli investimenti a debito, altrimenti va a finire come in Grecia, investimenti che tuttavia bisogna pur fare, senza dei quali non si recuperano i posti di lavoro distrutti, non si inizia a produrrre e, sopratutto a consumare, sia nei consumi interni (che tuttavia non possono servire a molto visto che la contrazione è stata minima), sia nelle esportazioni, che invece hanno subito un crollo verticale.
Insomma: io speriamo che me la cavo!