Cinquanta miliardi è la cifra totale che campeggia alla fine del decreto legge in calce al quale il Presidente della Repubblica Onorevole Senatore S.E. Giorgio Napolitano ha posto ieri la firma. Stamane lo troverete pubblicato sulla gazzetta ufficiale ed avrà per i prossimi 90 giorni valore di legge. Avete notato?, in questo paese quando delle proposte diventano imposte per poi trasformarsi in supposte ai cittadini, queste ultime vengono sempre accompagnate da alcune parole chiavi quali: ufficiale, necessario, solidarietà, indispensabile ..., tanto che alla fine il beota di turno si convince del fatto che comunque lo fanno per il suo bene e quasi si sente in colpa per aver maledetto il medico che in quel momento gli sta propinando l’amara medicina. Dunque pagheremo caro, pagheremo tutto, pagheremo tutti!. Beh!, dire tutti è esagerare un tantino, diciamo quasi tutti, meglio ancora sarebbe dire, pagheremo in tantissimi, la precisione vorrebbe dicessimo che pagheremo la maggioranza, l’esattezza è dire che pagheremo i soliti: quelli del ceto medio, del pubblico impiego, del lavoro dipendente e i pensionati. I soldi verranno presi lì dove si è sicuri di rastrellarli, ma soprattutto lì dove si è sicuri non si andrà incontro a nessuna reazione. Si è fatto così da sempre, perché cambiare proprio ora che c’è un bisogno reale, urgente, improrogabile?
In Italia è periodo di ferie, siamo al quattordici di agosto e tutti attendono, riflettono, qualcuno agisce … : alle falde del suo vulcanetto privato, in quel di Sardegna, Berlusconi, intento a farsi fare il contropelo da una majorette prossimamente maggiorenne, gongola pensando a quanto poco costi, in sacrifici ed oboli, questa stangata a lui ed ai suoi amici; Tremonti si organizza per versare in nero duemila euro ogni due settimane a chi per competenza; La Russa manda veline affinché ogni eventuale brutta notizia dai fronti di guerra venga edulcorata a dovere; Milanese, Bisignani, Verdini, Dell’utri, Tedesco ed indagati vari, progettano le prossime mosse ed i corrispondenti incassi; Gasparri chiede che gli si ripeta la spiegazione; Bersani davanti ad uno specchio ripassa il nuovo refrain: “ oh! Compagni!, non siamo mica qui a concludere qualcosa …!”; D’Alema veleggia baffi al vento; Vendola si chiede dove poteva sbagliare di più; Di Pietro è tra quelli che “meglio 28 province che niente”; Casini e Fini sono fuoriporta assieme mentre Rutelli spiega alla moglie il suo ennesimo nulla di fatto; il Presidente ritorna alle bocce di Pantelleria; al ristorante del parlamento aumentano di 5 centesimi il prezzo della spigola in agrodolce; un pensionato a seicento euro al mese ne paga 34 di ticket per una visita specialistica. In Italia in ogni momento qualcuno fa qualcosa! ... : un operaio svita la moka maledicendo sé stesso per non avere studiato; uno studente capovolge il portafogli maledicendo sé stesso per non essere andato a lavorare; una massaia fruga nella dispensa per evitare di fare la spesa e suo marito fruga nei cassetti alla ricerca di un paio di calzini non rovinati alla punta; un cassintegrato ringrazia la divina provvidenza per non essere stato licenziato; un licenziato ringrazia la divina provvidenza per non essere ancora alla fame; la fame ringrazia il governo perché vede davanti a sé un prospero futuro emulata dalla depressione che maledice le case farmaceutiche per l’invenzione delle benzodiazepine mentre la disperazione si appresta ad una nuova giornata di lavoro maledicendo un carico di lavoro crescente in progressione geometrica; La speranza commossa saluta tutti e vola verso paesi tropicali; la tranquillità è in trasferta sulla collina degli stivali; la gioia di vivere è protagonista di una puntata di “chi l’ha visto”; la fede lascia le chiese e ritorna dal Cristo che, finalmente, si chiede dove poteva far meglio mentre suo Padre raduna nuvole cariche di pioggia; da qualche parte nel paese qualcuno appresta la prossima Arca. Tutti aspettiamo che passi ferragosto!.
… all’orizzonte la luna è oramai un fantasma sbiadito e si perde nell’azzurro brillante del cielo mentre dinnanzi si allunga la sagoma dell’ombrellone sul bagnasciuga; alziamoci e tuffiamoci in mare sperando che l’acqua raffreddi le tempie e ci dia un minimo di refrigerio. Domani è un altro giorno … .
Sunto per Manu Parti : questo è un paese di merda, governato da gente di merda, abitato da cittadini di …, sorry!, remissivi, pazienti, educati e speranzosi.
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