Polemica sui provvedimenti dopo la rissa di lunedì. Scontro sulla validità della sospensiva. Sanzioni, si salvano «Tarzan» e Lucarelli. Alemanno: denuncerò Pd per manifesti.
Un momento della rissa (Foto Jpeg)
ROMA - Niente cartellini «gialli», figuriamoci rossi. Dopo l'aula Giulio Cesare trasformata in un ring, con schiaffi, spinte, pugni, la nuova polemica è sulle decisioni dell'ufficio di presidenza riunitosi martedì per esaminare le sanzioni da infliggere ai protagonisti della rissa. I «richiami» sono appena cinque, quattro del centrosinistra e uno del centrodestra: i consiglieri del Pd Umberto Marroni (ferito ad una mano e contuso ad un braccio), Daniele Ozzimo ed Athos De Luca, quello della «Lista Civica Rutelli» Gianluca Quadrana, il pidiellino Federico Mollicone, che ha strattonato Marroni. Tutti gli altri la passano liscia: tra questi Fabrizio Santori e Federico Guidi, entrambi Pdl, tra i più attivi nei litigi con gli attivisti dei movimenti. In un video, in particolare, si vede Santori colpire un manifestante da dietro. E mercoledì mattina Alemano promette: «Denuncerò Pd per manifesti».
I manifesti del Pd contro Alemanno (Jpeg)
E si «salva», per ora, anche Andrea Alzetta, detto «Tarzan», autore di un suo personalissimo match di pugilato: pugni contro lo stesso Santori, poi contro i pidiellini Luca Gramazio e Antonio Gazzellone, entrambi a vuoto. Alzetta sarà convocato in una riunione ad hoc che esaminerà il suo caso. L'ufficio di presidenza, guidato dall'ex Fi Marco Pomarici, ha inflitto anche undici «Daspo» ai rappresentanti dei movimenti. Ma non ha preso provvedimenti sul caposegreteria di Alemanno, Antonio Lucarelli, che nelle immagini si vede sgambettare una ragazza che - scavalcate le divisioni del pubblico - ha invaso l'aula del consiglio. Le opposizioni protestano: «Non punire Lucarelli, Santori e Mollicone è da pavidi», dice il segretario romano del Pd Marco Miccoli. Si arrabbia anche Francesco Storace (La Destra): «Che vergogna. A Rossin (il capogruppo del suo partito, che giovedì scorso aveva rovesciato una scrivania in aula, ndr ) tre giornate. Ai teppisti scatenati di lunedì qualche buffetto». L'unica decisione di peso è quella di far svolgere il prossimo consiglio senza pubblico: il centrodestra aveva chiesto un mese, poi due giornate. Gazzellone è contrario: «L'Assemblea non merita le porte chiuse».
(Foto Jpeg)
E il voto sulla sospensiva agli ordini del giorno? Secondo i consiglieri di centrosinistra quella votazione è «illegittima»: «Anche perché - raccontano - nel momento del voto almeno tre del Pdl, Gramazio, Gazzellone e Mollicone, erano ai banchi della presidenza». Ma si ripeterà la votazione? Gianfranco Zambelli (Pd) ha avanzato la richiesta nell'ufficio di presidenza. Pomarici gli ha risposto che «è oggetto della capigruppo, non di questo ufficio». Il presidente dell'Assemblea, poi, è più netto: «Non si è stabilito di procedere alla ripetizione, perché la votazione è valida e legittima a tutti gli effetti». Il Pd ha inviato due lettere: una al Capo dello Stato Giorgio Napolitano, l'altra al prefetto Giuseppe Pecoraro e al ministro degli Interni Anna Maria Cancellieri, nella quale si parla di «indebite pressioni» sul segretario generale che «ha formulato un parere pilatesco e inaccettabile». E anche l'Udc sta lavorando ad un documento di critica sul ruolo del Segretario generale. Alemanno attacca l'opposizione: «Roma non deve chiedere il permesso a Tarzan per andare avanti». La battaglia su Acea prosegue.
La rissa: http://www.rainews24.rai.it/it/canale-tv.php?id=28399
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