mercoledì 13 giugno 2012

SCHEDA: Corruzione, condannati fuori dalle Camere dal 2018



Preclusi anche incarichi di governo, ma solo con condanne definitive.


ROMA - Nessun condannato in via definitiva potrà entrare in Parlamento o avere incarichi di governo, ma a partire dal 2018, stabilisce la delega contenuta nel ddl anti-corruzione. Anche se il ministro Filippo Patroni Griffi in una nota precisa: "Con il testo approvato oggi, il Governo è in grado di esercitare la delega a partire dal giorno successivo all'approvazione della legge e in questo modo i nuovi divieti sarebbero di immediata applicazione. Il termine della delega è un termine massimo".
Se l'articolo 10 del ddl Anticorruzione, su cui oggi è stata votata la fiducia al governo, diventerà legge, le persone condannate con sentenza passata in giudicato a più di due anni per i reati gravi (come mafia e terrorismo) e per quelli contro la Pubblica Amministrazione o coloro che hanno subito condanne sempre in via definitiva per tutti gli altri reati per i quali sono previste pene superiori nel massimo a tre anni, non potranno essere elette né al Parlamento nazionale, né a quello europeo, né potranno ricoprire incarichi di governo. Tali limiti però varranno solo dopo il 2013. Cioé a partire dalla legislatura del 2018.
Nel testo licenziato dalle commissioni Affari Costituzionali e Giustizia della Camera, e sul quale il governo ha chiesto e ottenuto la fiducia, si dà infatti un anno di tempo al governo per fare un decreto legislativo sulla materia delle incandidabilità. A dire il vero, nell'originario testo Alfano, il divieto di candidare persone condannate in via definitiva era stato scritto per diventare immediatamente legge. La scelta di affidare al governo la delega a legiferare sul tema, cosa che ne allunga inevitabilmente i tempi per l'entrata in vigore, venne inserito al Senato con un emendamento di Lucio Malan (Pdl). Secondo la norma appena votata, non potranno essere candidati anche coloro che avranno deciso di patteggiare la propria pena.
Secondo il Pd "l'incandidabilità in conseguenza di sentenze definitive di condanna può essere applicata già alle prossime elezioni politiche del 2013 se il governo eserciterà, come è sicuramente possibile, la delega in tempo utile". Lo dichiarano i deputati democrat Oriano Giovanelli e Donatella Ferranti. "In coerenza con un nostro emendamento e con quanto affermato nella nostra dichiarazione di voto - spiegano - abbiamo presentato un ordine del giorno, che ci auguriamo sarà approvato domani, nel quale è contenuto l'impegno per il governo 'ad esercitare la delega in tempo utile affinche' le norme in questione si applichino alle prossime elezioni'".

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