La Procura contesta all'ex premier di aver "assicurato" la "corresponsione da parte di Publitalia" di "un vitalizio" per un totale di oltre 12 milioni di euro a due suoi amici, Alberto Bianchi, amministratore di una società di intermediazione pubblicitaria, e Romano Luzi, titolare di un’altra società, con un presunto giro di false fatture.
I guai giudiziari di Silvio Berlusconi non finiscono mai. L’ex premier e leader di Forza Italia, che nei giorni scorsi si è detto pronto a discutere la legge elettorale (e proprio oggi la Consulta ha deciso sull’Italicum) rischia un altro processo a Milano. Le accuse contestate all’ex Cavaliere sono frode fiscale e appropriazione indebita e gli arrivano da uno stralcio dell’inchiesta della Procura nella quale Fulvio Pravadelli, ex amministratore delegato ed ex vicepresidente di Publitalia, la concessionaria di pubblicità del gruppo Mediaset, ha già chiesto di patteggiare un anno. Patteggiamento su cui il giudice Natalia Imarisio deciderà domani. Pravadelli ha già risarcito con 18 milioni di euro il Fisco.
I pm Giordano Baggio e Mauro Clerici hanno chiuso nei giorni scorsi il nuovo filone a carico dell’ex premier, come anticipato oggi dal Corriere della Sera in vista della richiesta di rinvio a giudizio che dovrà essere valutata da un gup. La Procura contesta a Berlusconi di aver “assicurato” la “corresponsione da parte di Publitalia” di “un vitalizio” per un totale di oltre 12 milioni di euro a due suoi amici, Alberto Bianchi, amministratore di una società di intermediazione pubblicitaria, e Romano Luzi, titolare di un’altra società, con un presunto giro di false fatture. Domani altri due indagati, intanto, proveranno a patteggiare: Luca Vitiello (un anno e mezzo), amministratore di una delle società che avrebbe emesso le false fatture e Bianchi. Quest’ultimo dovrà comparire davanti al giudice Luigi Gargiulo: per questo patteggiamento la Procura non ha dato il suo assenso.
Alla fine dello scorso luglio, infatti, la Procura di Milano aveva chiuso le indagini a carico di Pravadelli e altre sette persone. Tra loro anche Alberto Maria Salvatore Bianchi, amico di vecchia data del leader di Forza Italia e titolare della società milanese New Pubbligest e presunto mediatore. Secondo l’ipotesi della Procura, Publitalia, tra il 2008 e il 2013 e con l’ok di Pravadelli, avrebbe pagato, con un meccanismo di false fatture emesse dalla società di Bianchi, provvigioni per operazioni inesistenti al presunto mediatore, che svolgeva l’attività di promotore per spazi pubblicitari. Nelle scorse settimane, poi, si era saputo che la Procura sarebbe stata intenzionata a chiedere l’archiviazione per lo stralcio dell’indagine che coinvolge l’ex premier, ma poi gli inquirenti hanno deciso di notificare l’avviso di chiusura indagini a Berlusconi in vista della richiesta di processo.
Col presunto giro di fatture false e con i soldi che sarebbero usciti dalle casse di Publitalia, Berlusconi, indagato in qualità di “fondatore del gruppo Fininvest”, avrebbe “determinato” Pravadelli (è indagato con lui in concorso nei due reati) per far ottenere il pagamento di oltre 6,6 milioni di euro a Bianchi e di circa 5,8 milioni a Luzi. I fatti contestati all’ex premier vanno dall’inizio del 2009 al 2013.
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