MILANO - L'interpretazione flessibile delle regole europee di bilancio è stata accolta come un passo, tardivo ma necessario, da una buona fetta degli osservatori dell'Eurozona. Il rovescio della medaglia è che le regole rischiano di perdere credibilità. Ne ha fatto un tema costante di appunto il Fondo monetario internazionale, che soltanto poche settimane fa puntava il dito contro l'incapacità europea di applicare le norme che il Vecchio continente si è dato. Secondo l'organizzazione di Washington, infatti, gli obiettivi fiscali di medio termine dal 2002 al 2015 sono stati violati "ogni singolo anno da quasi due terzi dei Paesi membri". In giorni caldi per la definizione della manovra correttiva da 3,4 miliardi che Bruxelles ha chiesto all'Italia, con la minaccia concretissima di aprire una procedura d'infrazione, la Cgia di Mestre ripercorre quanto accaduto negli ultimi anni utilizzando i due binari entro i quali - secondo i Trattati - si deve mantenere la contabilità pubblica, vale a dire il rapporto deficit/Pil sotto il 3 per cento e il rapporto debito/Pil non superiore al 60 per cento.
Secondo l'elaborazione effettuata dall'Ufficio studi dell'associazione veneta, tra i 28 Paesi che compongono l'Unione europea poco più di 1 su 2 (per la precisione 16) l'anno scorso non ha rispettato le disposizioni previste dai 2 principali criteri di convergenza. Per altro, sottolineano gli artigiani, "ad eccezione della Polonia, tra i dodici paesi virtuosi è importante segnalare che si tratta in massima parte di realtà di piccola dimensione: Malta, Slovacchia, Lituania, Lettonia, Lussemburgo, Bulgaria ed Estonia che fanno parte dell'Area euro".
La crisi ha portato ancor più - legittimamente, diranno in molti - ad allentare i vincoli: "Tra il 2009 e il 2016, solo tre Paesi in Ue (Svezia, Estonia e Lussemburgo) non hanno mai 'sforato' la soglia del 3 per cento del rapporto deficit/Pil; mentre Spagna, Regno Unito e Francia lo hanno fatto ben 8 volte (ovvero ogni anno); Grecia, Croazia e Portogallo 7. L'Italia, invece, lo ha fatto in 3 occasioni e in questi anni ha mantenuto un'incidenza percentuale media del disavanzo pubblico al -3,3: contro il -7,9 della Spagna, il -6,6 del Regno Unito e il -4,8 della Francia".
Il calcolo è semplicistico, perché come ricorda la stessa Cgia la valutazione dei parametri viene effettuata dalla Commissione Europea sulla base di complessi meccanismi di calcolo che tengono conto di ulteriori criteri, come il Pil potenziale, medie triennali, relativi scostamenti ed eventuali accordi precedenti. Ma la sintesi è: "O le disposizioni previste da Maastricht sono troppo rigide, oppure le economie più avanzate d'Europa, dopo tutte le crisi economiche e finanziarie che sono scoppiate in questi ultimi anni, non ce la fanno più ad adeguarvisi. In entrambi i casi è necessario intervenire, introducendo margini di sicurezza per debiti e deficit eccessivi meno stringenti, perché le politiche di austerità e di rigore praticate fino ad adesso non hanno funzionato. Anzi, hanno peggiorato i conti e hanno aumentato a dismisura la disoccupazione e l'esclusione sociale in tutta Europa".
RANK (% su PIL) | PAESI | ANNI 2009-2016 (dati cumulati) | In 8 anni... | |||
UNIONE EUROPEA | ||||||
PIL | DEFICIT | Inc % DEFICIT/PIL | ...quante volte è stata sforata la soglia del 3%? | |||
(mld €) | (mld €) | (media 2009-2016) | ||||
1 | Grecia | 1.572 | -145 | -9,2 | 7 | volte |
2 | Irlanda | 1.581 | -138 | -8,7 | 6 | volte |
3 | Spagna | 8.524 | -673 | -7,9 | 8 | volte |
4 | Regno Unito | 16.726 | -1.102 | -6,6 | 8 | volte |
5 | Portogallo | 1.408 | -93 | -6,6 | 7 | volte |
6 | Slovenia | 297 | -17 | -5,8 | 6 | volte |
7 | Croazia | 355 | -18 | -5,1 | 7 | volte |
8 | Francia | 16.745 | -801 | -4,8 | 8 | volte |
9 | Cipro | 148 | -7 | -4,6 | 6 | volte |
10 | Polonia | 3.111 | -133 | -4,3 | 6 | volte |
11 | Slovacchia | 585 | -24 | -4,1 | 4 | volte |
12 | Romania | 1.137 | -42 | -3,7 | 4 | volte |
13 | Lituania | 267 | -10 | -3,6 | 4 | volte |
14 | Belgio | 3.105 | -112 | -3,6 | 5 | volte |
15 | ITALIA | 12.966 | -431 | -3,3 | 3 | volte |
16 | Paesi Bassi | 5.224 | -162 | -3,1 | 4 | volte |
17 | Ungheria | 822 | -25 | -3 | 3 | volte |
18 | Lettonia | 174 | -5 | -2,8 | 3 | volte |
19 | Austria | 2.550 | -66 | -2,6 | 2 | volte |
20 | Repubblica Ceca | 1.286 | -31 | -2,4 | 3 | volte |
21 | Finlandia | 1.598 | -38 | -2,4 | 1 | volte |
22 | Malta | 62 | -1 | -2,3 | 3 | volte |
23 | Bulgaria | 335 | -7 | -2,1 | 3 | volte |
24 | Danimarca | 2.048 | -34 | -1,6 | 1 | volte |
25 | Germania | 22.419 | -172 | -0,8 | 2 | volte |
26 | Svezia | 3.290 | -17 | -0,5 | 0 | volte |
27 | Estonia | 143 | 0 | 0 | 0 | volte |
28 | Lussemburgo | 364 | 3 | 0,7 | 0 | volte |
Unione Europea | 108.842 | -4.301 | -4 | |||
Area Euro | 79.732 | -2.891 | -3,6 |
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