Una spesa di c irca 18 milioni di euro l'anno. Si tratta di 195 onorevoli, 119 familiari, tra cui vedove e figli.
PALERMO. In Sicilia per pagare i vitalizi degli ex deputati regionali l'Assemblea sborsa ogni mese un milione e mezzo di euro, pari a oltre 18 milioni all'anno. L'assegno viene erogato a 314 tra ex parlamentari e loro familiari. Si tratta dei politici che hanno maturato il diritto al vitalizio prima dell'entrata in vigore delle modifiche al regolamento sul trattamento economico approvato dal Consiglio di Presidenza dell'Ars nel febbraio del 2012. Il vitalizio infatti è stato abolito dal primo gennaio del 2012.
Gli onorevoli che percepiscono il vitalizio sono in totale 195, l'assegno di reversibilità, a seguito della morte dell'ex parlamentare, invece viene incassato da 119 familiari, tra cui 7 figli di ex deputati che continuano a ricevere il vitalizio del genitore in quanto rientrano tra le cosiddette categorie protette previste per legge. Per la prima volta, l'elenco dei beneficiari del vitalizio, comprese gli assegni di reversibilità e aggiornato al primo gennaio del 2015, sono stati pubblicati nel sito dell'Assemblea regionale siciliana. L'Ars pubblica i nomi dei beneficiari, il numero di legislature fatte e la spesa complessiva mensile, mentre non viene evidenziato l'importo assegnato a ogni singolo ex deputato. Gli assegni, tuttavia, vanno da 3mila a 10mila euro al mese.
Gli ex parlamentari che percepiscono l'assegno calcolato col retributivo sono 180 per una spesa mensile di 902,3 mila euro al mese; l'assegno vitalizio di reversibilità viene erogato a 117 familiari (tra cui 7 figli) per un totale di 522,25 mila euro al mese; 15 ex deputati ricevono invece pensioni dirette erogate col sistema 'pro-ratà, un mix tra retributivo e contributivo: si tratta degli ultimi «pensionati», ex deputati che hanno ricoperto la carica tra la XII e l'attuale XVI legislatura (l'ultimo pensionato è Pippo Gianni che ha lasciato l'Ars lo scorso ottobre dopo la ripetizione del voto delle regionali nelle sole sezioni di Pachino e Rosolini).
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