(Nella foto - Rappresentazione artistica di buchi neri che stanno per collidere (fonte: Simulating eXtreme Spacetimes Lensing (SXS)/Wikipedia)
Corrispondono a 40 collisioni, registrate da Virgo e Ligo.
Un centinaio di 'cinguetii' generati in sette mesi da 40 collisioni fra buchi neri, per un totale di un centinaio di quesi mostri cosmici: è il bilancio del nuovo catalogo dei segnali registrati tra aprile e ottobre 2019 dall'osservatorio americano Ligo e dall'europeo Virgo. I dati sono pubblicati sul sito ArXiv, che traccia gli articoli scientifici prima della revisione in vista della pubblicazione ufficiale.
Ci è voluto un anno intero ai ricercatori del network Virgo/Ligo per esaminare tutti i segnali gravitazionali e gli eventi cosmici registrati. Si tratta di 36 fusioni di buchi neri, una probabile fusione di un sistema binario di stelle di neutroni e due sistemi probabilmente composti da un buco nero e una stella di neutroni.
Ci è voluto un anno intero ai ricercatori del network Virgo/Ligo per esaminare tutti i segnali gravitazionali e gli eventi cosmici registrati. Si tratta di 36 fusioni di buchi neri, una probabile fusione di un sistema binario di stelle di neutroni e due sistemi probabilmente composti da un buco nero e una stella di neutroni.
Dei 39 eventi presenti nel Catalogo, 13 sono pubblicati oggi per la prima volta, portando a 11 gli eventi di onde gravitazionali rilevati complessivamente da Ligo e Virgo. Il Catalogo pubblicato oggi offre, per la prima volta, un quadro completo del vasto numero dei segnali gravitazionali registrati e delle loro fonti. Da agosto 2017 ad aprile 2019 la sensibilità dei tre rilevatori è infatti migliorata notevolmente, permettendo a Virgo di osservare un volume di universo quasi 10 volte maggiore che nelle precedenti osservazioni.
(Localizzazione degli eventi che hanno prodotto segnali di onde gravitazionali (fonte: LIGO/VIRGO)
I risultati del Catologo sollevano diverse domande sulla
validità di alcuni modelli astrofisici, che finora sembravano plausibili sulla massa dei buchi neri. Alcuni buchi neri osservati per esempio hanno una massa tra le 65 e 120 masse solari, incompatibile con i modelli di evoluzione stellare, secondo cui le stelle molto massicce, oltre una certa soglia, vengono distrutte completamente dall'esplosione di una supernova.
Ciò suggerisce che vi siano altri meccanismi di formazione dei buchi neri. "Stiamo già analizzando i risultati della seconda parte del terzo periodo di osservazione - commenta Giovanni Losurdo, ricercatore dell'Istituto nazionale di fisica nucleare (Infn) e portavoce di Virgo - e lavorando per migliorare la sensibilità di Virgo nel 2022".
Ciò suggerisce che vi siano altri meccanismi di formazione dei buchi neri. "Stiamo già analizzando i risultati della seconda parte del terzo periodo di osservazione - commenta Giovanni Losurdo, ricercatore dell'Istituto nazionale di fisica nucleare (Infn) e portavoce di Virgo - e lavorando per migliorare la sensibilità di Virgo nel 2022".
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