Campagna miraggio - Trombosi rare: Ema al lavoro per nuove raccomandazioni. Figliuolo: “Arrivano 1,5 milioni di Pfizer”.
Prima lo stop and go, con la sospensione e il successivo via libera. Poi di nuovo l’attesa di una parere dell’Ema, l’Agenzia europea dei medicinali, sui rari casi di trombosi che si sono verificati in Germania (7 su 1,6 milioni di vaccinazioni). Sul vaccino anglo-svedese AstraZeneca altra bufera con le dichiarazioni rilasciate al Messaggero da Marco Cavaleri, responsabile della strategia sui vaccini dell’Ema, su una associazione tra il siero e gli effetti avversi che hanno colpito in Germania sei donne e un uomo, tra i venti e i 50 anni. “È sempre più difficile – ha detto Cavaleri – affermare che non vi sia un rapporto di causa ed effetto tra la vaccinazione con AstraZeneca e casi molto rari di coaguli di sangue insoliti associati a un basso numero di piastrine”. E dalla commissione della farmacovigilanza di Ema oggi o domani arriveranno raccomandazioni aggiornate per indicare le classi di età per le quali è consigliato (in Italia non ci sono limiti).
Bambini e adolescenti stop alla sperimentazione.
Entro domani sono attese anche le conclusioni dell’Organizzazione mondiale della Sanità, che invece getta acqua sul fuoco. L’Oms non rileva legami “tra trombosi e vaccino AstraZeneca; dal Regno Unito e da altri Paesi continuano ad arrivare dati che sono analizzati dai nostri esperti, per il momento è importante ribadire che i benefici continuano a superare i rischi”. Ieri c’è stato un incontro anche in Italia tra Aifa e ministero della Salute: solo interlocutorio, in attesa del responso di Ema. Anche l’Agenzia del farmaco britannica starebbe però valutando, secondo The Times, se limitare AstraZeneca ai più giovani (il Regno Unito ha registrato 7 decessi su 18,1 milioni di somministrazioni). L’Olanda lo ha sospeso; idem, fino al 15 aprile, hanno fatto Norvegia e Danimarca; la Svezia lo somministra solo agli over 65; in Germania la commissione sui vaccini lo raccomanda per le persone sopra i 60 anni. Intanto la stessa AstraZeneca sospende la sperimentazione su bambini e adolescenti: “Sebbene non ci siano preoccupazioni di sicurezza nel trial clinico pediatrico, attendiamo le ulteriori informazioni dall’agenzia britannica sulla sua revisione dei rari casi di trombosi prima di somministrare altre vaccinazioni nel trial”, ha dichiarato l’azienda.
Napoli “Noi vogliamo vaccinarci con Pfizer.”
L’incertezza è tale da scatenare la paura. Una dimostrazione arriva da Napoli, dove al centro vaccinale della Mostra d’Oltremare ieri si sono registrati rallentamenti perché molte persone – erano convocati quelli di età tra i 70 e i 79 anni – hanno tentato di convincere i medici a somministrare un vaccino diverso, Pfizer o Moderna. Secondo il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri ora Ema potrebbe, in via precauzionale, indicare una categoria di persone sulle quali è meglio non utilizzare AstraZeneca. L’agenzia potrebbe cioè “individuare dei sottogruppi che presentano un comune denominatore per un maggiore livello di rischio e valutare il rapporto causa-effetto in tali gruppi”. Se poi arrivasse a escludere dalla somministrazione alcune categorie, questo, dice Sileri, “rientra nei processi di farmacovigilanza ed è già successo per tanti altri farmaci, a partire dall’aspirina”. Intanto sono state avviate quattro indagini, su decessi di vaccinati, da tre procure: Genova, Messina e Firenze (in un caso il vaccino é Moderna).
Esportazioni Bloccate dosi per l’Australia.
Intanto l’Ue ha bloccato la spedizione di 3,1 milioni di dosi di AstraZeneca destinate all’Australia. Uno stop che segue quello deciso a marzo dal premier Draghi, che aveva fermato l’esportazione di 250mila dosi.
Nel frattempo all’Italia arrivano altri vaccini Pfizer: 1,5 milioni di dosi. È la prima consegna del mese aprile. Ed è il lotto più consistente dall’inizio della campagna. Entro oggi, come riferisce il commissario all’emergenza Francesco Paolo Figliuolo, sarà distribuito alle Regioni. Poi arriveranno, il 14 aprile, 175mila dosi AstraZeneca. Non le 340mila previste.
Cnr “Impossibile arrivare a quota 500 mila al giorno.”
Che l’obiettivo di cinquecentomila vaccinazioni al giorno sia davvero lontano è confermato anche dal Cnr: è il matematico Giovanni Sebastiani a spiegare che per la fine di aprile, al ritmo attuale, si potrà arrivare al massimo a 350mila dosi al giorno. Mentre aumentano le somministrazioni a persone che appartengono alla categoria “altro”, passata in una settimana dal 13 al 17%.
Lazio Il mistero delle fiale per difesa e sicurezza.
Ieri nel Lazio, invece, mancavano all’appello rispetto al conteggio ufficiale quasi 98mila dosi: ha lanciato l’allarme l’assessore alla Sanità Alessio D’Amato: conteggiate ma mai consegnate; dosi destinate al personale della sicurezza e della difesa, ha poi replicato la struttura commissariale di Figliuolo: soltanto un disguido contabile, insomma.
IlFattoQuotidiano
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