Non sono ancora chiare le cause dell'evento che ha provocato anche nausea, febbre e rossore agli occhi. Parla di "un gas che si è diffuso rapidamente grazie al vento che ha soffiato per tutto il pomeriggio di domenica" il direttore della Sanità locale, Nasreddine Benkartalia. Il prefetto ha invece ritenuto come causa "più plausibile quella relativa allo sversamento di una barca al largo di Tenes”. Mentre il professor Réda Djebar della facoltà di Scienze biologiche dell’Università di Bab Ezzouar ha ipotizzato l'azione di un’alga microscopica tossica che prolifera nel Mediterraneo quando la temperatura è alta.
Quasi duecento persone intossicate dopo un bagno in mare. È successo in Algeria, a Tenes, dove in 178, tra cui bagnini della Protezione civile, sono stati ricoverati con infezioni polmonari accusando anche, secondo quanto riferito dal prefetto di Chlef, Lakhdar Seddas, nausea, febbre e rossore agli occhi. Sul posto sono state inviate squadre di sommozzatori alla ricerca di scarichi tossici.
Non sono ancora note, però, le cause di questa intossicazione di massa: “Le persone che stavano facendo il bagno nella spiaggia centrale di Tenes avrebbero inalato un gas che si è diffuso rapidamente grazie al vento che ha soffiato per tutto il pomeriggio di domenica”, ha spiegato il direttore della Sanità locale, Nasreddine Benkartalia, citato dall’agenzia ufficiale Aps. Il prefetto ha invece ritenuto come causa “più plausibile quella relativa allo sversamento di una barca al largo di Tenes”. Secondo il sito di informazione Ennahar Online, si tratta di una nave mercantile battente bandiera della Tanzania, la Barhom II, salpata dal porto di Sete nel sud della Francia.
Ma c’è anche un’altra ipotesi al vaglio di chi sta cercando di ricostruire gli eventi che hanno portato all’intossicazione: il professor Réda Djebar, della facoltà di Scienze biologiche dell’Università di Bab Ezzouar ad Algeri, ha ipotizzato che un’alga microscopica tossica che prolifera nel Mediterraneo quando la temperatura è alta possa essere la causa dietro a queste infezioni. In un post pubblicato sulla sua pagina Facebook, Réda Djebar ha ricordato casi simili a Mostaganem, nel nord-ovest dell’Algeria, nel 2009, e su diverse altre spiagge del Mediterraneo.
L’emittente Echourouk Tv spiega che tre spiagge sulla costa di Tenes sono state chiuse al pubblico e che sono stati condotti prelievi per analizzare l’acqua del mare. L’agenzia di stampa Tsa riferisce che come misura di precauzione è stata ordinata la chiusura dell’impianto di desalinizzazione di Tenes.
ILFQ
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