Göbekli Tepe è un miraggio che appare all’improvviso. Il sole d’agosto, in questa parte di Turchia al confine con la Siria, è accecante e arroventa la pelle, ma l’emozione è più forte del caldo. Situato nella pianura tra il Tigri e l’Eufrate, domina i monti del Tauro e offre un panorama a 360° su quello che un tempo fu un territorio fertile e rigoglioso. Oggi, è un luogo di pellegrinaggio per archeologi e appassionati che, però, dovrebbero vedere tutti perché di fatto riscrive la storia dell’intera Umanità.
La scoperta di Göbekli Tepe.
Nonostante nel 1963 si capì già che il terreno celava qualcosa d’importante, gli scavi iniziarono solo nel 1995 quando il prof. Klaus Schmidt intuì che la collina su cui si ergeva un unico e solitario albero era composta di terra riportata; si trattava di calcare, che differiva completamente dalla dura roccia basaltica circostante. Quando si cominciò a scavare emerse una serie di pilastri a forma di T, che fecero sorgere una miriade di dubbi e quesiti.
La storia.
Eretto presumibilmente tra la fine del Mesolitico e il primo Neolitico da generazioni di uomini dell’Età della Pietra, in un periodo in cui si stava passando all’agricoltura, il sito era dedicato esclusivamente al culto: i monoliti rappresentavano gli dei da venerare mentre gli animali incisi fungevano da protettori. La pietra utilizzata per la sua creazione è considerata tra le più dure e di alta qualità, ma che non esiste nell’arco di 100 chilometri da qui. Il che significa che è stata volontariamente scelta e portata in loco per la realizzazione di qualcosa destinato a durare nel tempo. Con i suoi 12.000 anni Göbekli Tepe è, di fatto, il sito megalitico più antico del mondo e la sua scoperta rivoluziona ogni credenza.
Fino alla sua scoperta si è infatti pensato che fosse stata l’agricoltura a favorire la civilizzazione e che la complessità dell’arte, della società e dell’architettura dipendesse da una fornitura di cibo regolare. Questo sito dimostra invece che i cacciatori-raccoglitori di questa regione della Turchia erano molto più avanzati di quanto si pensasse.
Oltre 45 megaliti sono disposti in sei cerchi con un diametro tra i cinque e i dieci metri ciascuno; i pilastri sono finemente decorati con incisioni a tema animale e le molte ossa ritrovate dimostrano che venivano fatti sacrifici agli dei. Ma c’è molto più da riportare alla luce: esplorazioni effettuate grazie a speciali scanner hanno rivelato che il sottosuolo sta conservando ancora almeno 250 pilastri.
I misteri di Göbekli Tepe.
Se, da un lato, il ritrovamento di questo insediamento ha permesso una nuova datazione degli altri siti megalitici nel mondo, dall’altro lato si sono spalancate le porte su questioni non facilmente comprensibili:
Come sono state realizzate le incisioni in una pietra particolarmente dura in un’era in cui non si conoscevano i metalli?
- Perché chi ha costruito il sito lo ha poi volontariamente coperto?
- I pilastri, se percossi con un particolare tipo di pietra, emettono un suono a bassa frequenza. Come mai?
- Al crepuscolo i pilastri diventano più luminosi e le incisioni sembrano prendere vita…
- Non ci sono decorazioni con elementi femminili.
Insomma, tanto è stato scoperto ma molto altro è ancora da comprendere.
La visita.
Il sito rientra nel circuito della nuova Museum Pass Turkey Card*, che include i musei di tutta la Turchia. Una volta preso il biglietto presso il visitor center si inizia la visita con il piccolo ma bene allestito museo. Interattivo e coinvolgente, racconta la storia della scoperta e contestualizza i reperti. Poi, a piedi o con lo shuttle, si raggiungono gli scavi dove la magia del luogo farà tutto da sé. Parte dell’UNESCO dal 2018 per la maestosità e l’importanza che rappresenta per l’Umanità.
*La Museum Pass Turkey Card ha una validità di 15 giorni per un costo di 375 TL (attualmente circa € 59,00) e consente di visitare oltre 300 musei e siti archeologici gestiti dal Ministero della Cultura e del Turismo della Repubblica di Turchia.