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mercoledì 13 maggio 2020

Roma, Francesca Chaouqui consulente esterna della Asl 4. Nel 2016 era stata condannata per lo scandalo Vatileaks 2. - Francesco Bisbiglia

Roma, Francesca Chaouqui consulente esterna della Asl 4. Nel 2016 era stata condannata per lo scandalo Vatileaks 2

La società che ha creato col marito, la View Point Strategy, si è aggiudicata una consulenza esterna di un anno da 38mila euro più Iva per l'azienda sanitaria di Roma 4, finita nelle interrogazioni di M5s e Lega per una partita di mascherine comprata da un'imprenditore cinese. 
Il ritorno della “papessa” dopo quattro anni di (quasi) silenzioFrancesca Immacolata Chaouqui, protagonista nel 2016 dello “scandalo” Vatileaks 2 – nell’ambito del quale le autorità dello Stato Vaticano l’accusavano di aver trafugato e diffuso documenti riservati – torna a far parlare di sé. La sua società, la View Point Strategy srl, fondata proprio nel 2016 insieme al marito Corrado Lanino, si è aggiudicata una consulenza esterna di un anno da 38mila euro più Iva per la gestione del “servizio di informazione, comunicazione e marketing” della Asl Roma 4, competente per il territorio del litorale a nord di Roma (Civitavecchia, Santa Marinella, Cerveteri e Ladispoli). A firmare la delibera il direttore generale dell’azienda sanitaria, Giuseppe Quintavalle, lo stesso dirigente che poche settimane fa il governatore del Lazio, Nicola Zingaretti, ha nominato ad interim anche a capo della vicina Asl Roma 3, competente per i territori di Ostia e Fiumicino.
La View Point Strategy, scelta attraverso una “trattativa diretta” nell’ambito del Mepa (mercato elettronico della pubblica amministrazione) si occuperà di “supporto per le pubblicazioni scientifiche per l’Asl Roma 4 (anche mediante convegni, riunioni pubbliche e in-house)”, di “contenuti multimediali” e di “pillole di salute”. Alla società, di cui Chaouqui è amministratrice unica – con tre dipendenti – competerà anche la cura dei “rapporti dell’Asl Roma 4 con gli enti, le associazioni di categoria, le istituzioni ed in generale gli stakeholder di riferimento gli verranno di volta in volta indicati dall’azienda, ovvero che verranno individuati dalla società stessa e sottoposti all’attenzione dell’Asl ai fini di valutazione e condizione”. Nella delibera si sottolinea, inoltre, che la View Point Strategy è stata scelta “grazie all’expertise acquisita in contesti prestigiosi” e in quanto “svolge un importante ruolo di player nella consulenza strategica e nell’assistenza ad aziende, istituzioni pubbliche e private, associazioni di categoria e grandi manager”.
Chaouqui, condannata dalla giustizia vaticana nel 2016 a 10 mesi (pena sospesa), recentemente era stata avvistata ad Atreju, la manifestazione politica di Fratelli d’Italia, al seguito della saggista filo leghista Maria Giovanna Maglie. La sua posizione fu invece archiviata dai pm di Roma. Ha un blog personale, dove nei giorni scorsi ha analizzato in maniera critica le modalità di liberazione di Silvia Romano, la sua conversione all’Islam e le posizioni della Chiesa cattolica sulla vicenda.
Intanto, la Asl Roma 4 è finita nelle interrogazioni dei gruppi regionali di M5s e Lega per un’altra vicenda. Si tratta dell’acquisto di 12.400 mascherine al prezzo unitario di 0,90 euro per 10.000 chirurgiche, 4,50 euro per 2000 Ffp2 e 9,90 euro per 400 Ffp3, importo che in particolare Devid Porrello, consigliere regionale del M5s, ritiene eccessivo rispetto ai prezzi calmierati indicati dal commissario nazionale Domenico Arcuri.
L’acquisto è stato commissionato in via diretta alla Jin Feng srl, società guidata dall’imprenditore cinese Jin Wei Ming, che gestisce un noto ristorante di Civitavecchia. Il suo nome in passato è finito nelle carte di un’inchiesta che vedeva indagato l’ex presidente dell’Autorità portuale (ed ex sindaco della città laziale), Gianni Moscherini – oggi consigliere comunale a Tarquinia per Fratelli d’Italia – essendone stato per un breve periodo socio in un’impresa di cave. La Asl Roma 4 ha replicato chiarendo che, seppur pubblicata il 5 maggio, la commessa è precedente – e dunque non legata – alla disposizione governativa sul prezzo dei Dpi e che “l’operato dell’azienda sanitaria è perfettamente regolare”. Anche il comune di Santa Marinella, guidato dall’ex parlamentare del PdPietro Tidei, ha acquistato dalla Jin Feng srl, al medesimo prezzo, 4.550 mascherine chirurgiche.

giovedì 5 novembre 2015

Vatileaks: bocche cucite pm Terni su indagine Chaouqui-marito.




Bertone: 'Sono calunnie, ho pagato io la casa'.


Bocche cucite stamani alla procura di Terni sull'indagine che secondo quanto riportano il Corriere della sera e il Messaggero coinvolge l'esperta di pubbliche relazioni Francesca Immacolata Chaouqui e il marito Corrado Lanino per estorsione e intrusione informatica. Il sostituto procuratore titolare del fascicolo Elisabetta Massini non ha voluto nemmeno incontrare i giornalisti. Secondo il Corriere si delineerebbe un quadro di pressioni e ricatti simile a quello che ha coinvolto monsignor Lucio Angel Vallejo Balda e la stessa Chaouqui. Soprattutto le indagini hanno delineato - secondo il quotidiano - un'attività illecita che avrebbe consentito di entrare in numerosi computer e carpire informazioni riservate da utilizzare poi per ottenere favori e incarichi per la coppia ma anche per persone a loro vicine. Il fascicolo è nato nell'ambito degli accertamenti sul dissesto della curia ternana che avevano coinvolto anche monsignor Vincenzo Paglia, la cui posizione è stata poi archiviata.
BERTONE: 'CALUNNIE, HO PAGATO IO LA CASA'
"È una vergogna, non so come difendermi, difendersi dalle calunnie è quasi impossibile". Intervistato dal Corriere della Sera, il cardinale Tarcisio Bertone respinge così l'accusa di aver ristrutturato l'attico in cui vive con i soldi della Fondazione Bambin Gesù.
Sottolinea di aver pagato i lavori con i propri risparmi: "premetto che gli appartamenti assegnati ai cardinali della Curia romana sono di proprietà del Governatorato vaticano o dell'Apsa, e vengono ristrutturati a cura delle amministrazioni con spese messe a bilancio anno per anno". "Quanto all'appartamento che mi è stato assegnato" "mi è stato comunicato che quell'anno non era messa a bilancio alcuna somma per la ristrutturazione e avrei dovuto sostenere io le spese".
"Mentre avanzavano i lavori e alla Ragioneria arrivavano le fatture da pagare - prosegue Bertone - fui invitato dal Governatorato a saldare. E in effetti, come risulta da una precisa documentazione, ho versato al Governatorato la somma: dal mio conto".
Per i lavori, afferma l'ex segretario di Stato vaticano, "il Governatorato mi ha comunicato una spesa sui 300 mila euro: ho pagato con i miei risparmi per un appartamento che non è di mia proprietà e resterà al Governatorato". I 200 mila versati dalla Fondazione Bambin Gesù? "Così dicono. Solo dopo ho saputo che erano state presentate fatture anche alla Fondazione. Io non ho visto nulla. Ed escludo in modo assoluto di aver mai dato indicazioni o autorizzato la Fondazione ad alcun pagamento".
Il cardinale nega poi di vivere nel lusso; "l'appartamento è di 296 metri quadrati. E non ci vivo da solo. Abito con una comunità di tre suore che mi aiutano". Il terrazzo? "Sempre questa storia dell'attico con vista su San Pietro. Non esiste nessun attico. Io abito al terzo piano e il terrazzo non è mio, è stato risanato durante i lavori ma è quello condominiale, in cima al palazzo. È di tutti gli inquilini, cardinali e arcivescovi, che ci vivono".
GALANTINO, SI DICANO LE CIFRE DELL'OPERAZIONE EDITORIALE  - 
"È sintomatico come in questo momento per creare difficoltà alla Chiesa e alla sua immagine - perché, non illudiamoci, dietro c'è questo - si stia attingendo al passato. Vuol dire che la spinta di Papa Francesco, e prima di Benedetto, sta portando i suoi frutti". E' quanto afferma il segretario generale della Cei, monsignor Nunzio Galantino, intervistato dal Sir, l'agenzia di stampa dei vescovi italiani. Il testo dell'intervista è riportato sul sito internet, da poco rinnovato, della Sir. Interpellato alla vigilia del quinto Convegno ecclesiale nazionale che si terrà a Firenze, dal 9 al 13 novembre, Galantino nel corso del colloquio si sofferma su molti temi e auspica un Sinodo nazionale per la Chiesa italiana. Al termine risponde a una domanda sulla cosiddetta Vatileaks 2. "Ho l'impressione - osserva Galantino - che qualcuno stia perdendo la calma per questo rinnovamento e si sfoghi appropriandosi di documenti riservati e scrivendo libri. Mi piacerebbe dire all'ineffabile Fittipaldi e all'ineffabile - per due volte - Nuzzi: è possibile conoscere le cifre delle vostre grandi operazioni editoriali? Io, al posto loro, poco poco mi vergognerei a fare le pulci agli altri in maniera ideologica, senza guardare a se stessi. Meno male che alcuni giornali seri stanno mostrando tutte le contraddizioni di operazioni di questo genere. Di fondo, ripeto, c'è il fatto che ad alcuni dà fastidio che ci sia una Chiesa cattolica che, in questo momento, parla in modo più chiaro rispetto al passato, chiamando le cose con il loro nome".