Visualizzazione post con etichetta Congo. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Congo. Mostra tutti i post

mercoledì 24 febbraio 2021

Senza la scorta nel regno dei ribelli: assassinato l’ambasciatore Attanasio. - Massimo A. Alberizzi

 

Repubblica Democratica - Il diplomatico ucciso con un carabiniere e l’autista, altri tre rapiti da un gruppo ruandese.

L’attacco è stato improvviso in pieno parco nazionale del Virunga ed è sembrato un’esecuzione in piena regola. L’auto su cui viaggiava l’ambasciatore italiano nella Repubblica Democratica del Congo, Luca Attanasio, è caduta in un’imboscata tesa dai ribelli dell’Fdrl (Forze Democratiche per la Liberazione del Ruanda) sulla strada che collega Goma – città rivierasca sulla sponda nord del lago Kivu – a Ritshuru, in direzione del Lago Alberto, zona ricca di petrolio ancora non del tutto sfruttato. La dinamica dell’aggressione non è ancora chiara, ma dai primi riscontri ci sono due versioni: quella di un attentato e quella di un sequestro finito in tragedia. Stando alla prima – come ha raccontato lo stringer del Fatto Quotidiano a Goma – non sembra ci siano dubbi che l’obiettivo fosse l’ambasciatore. Un commando di miliziani armato ha assalito il convoglio sparando contro l’auto. Il nostro rappresentante diplomatico e il carabiniere di scorta, Vittorio Iacovacci, sono rimasti gravemente feriti. Morto sul colpo, l’autista congolese, dipendente Onu.

Via walkie-talkie i passeggeri delle altre auto del piccolo convoglio hanno avvisato sia i ranger del parco, sia i militari del contingente Monusco. Intanto i due italiani sono stati caricati su un pick-up e trasferiti all’ospedale da campo delle Nazioni Unite ma sono spirati durante il tragitto. “È come se gli aggressori sapessero già chi viaggiasse in quell’auto”, sostiene lo stringer. La seconda versione invece parla del sequestro dell’ambasciatore italiano e del carabiniere costretti a seguire gli aggressori nella foresta: durante la sparatoria con i ranger, nel frattempo intervenuti, i rapitori avrebbero ucciso gli italiani. Altri quattro uomini del convoglio sono stati rapiti: tre sono rimasti nelle mani della banda, il quarto invece è stato ritrovato. Sulla vicenda la Procura di Roma ha aperto un fascicolo per attentato per finalità terroristiche.

Attanasio il giorno prima era stato a Bukavu e aveva incontrato i maggiorenti e i leader della zona. Era un uomo cordiale e molto alla mano. Anche a Ritshuru, dove era diretto, avrebbe dovuto vedere i capi locali e inaugurare alcune strutture donate dall’Onu, tra cui una scuola. Ma tra la popolazione qualcuno ce l’aveva con gli italiani. “Molta gente è convinta che siano stati firmati dei contratti di estrazione petrolifera tra Eni e governo centrale di Kinshasa. E i notabili del posto, rimasti a bocca asciutta, hanno minacciato ritorsioni e vendette”. L’ambasciatore Attanasio, originario di Saronno e laureato in Bocconi, viaggiava su una 4×4 del World Food Programme, l’agenzia delle Nazioni Unite incaricata di combattere la fame, sulla pista che da Goma porta a Ritshuru, attraverso il parco nazionale del Virunga, zona incantevole e surreale, circondata da vulcani attivi, come l’imponente e spettacolare Nyiragongo. Nell’agosto scorso Attanasio aveva richiesto un’auto blindata: come spiega l’agenzia Dire la procedura per l’assegnazione non era ancora stata completata.

L’area è pattugliata dalle forze del contingente internazionale della Monusco, ma non è per niente sicura. La foresta tropicale pullula di gruppi di ribelli, per lo più criminali senza scrupoli, il cui compito principale è taglieggiare le popolazioni assalendo i poveri villaggi, ammazzando gli uomini, stuprando le donne e rapendo i bambini che vengono arruolati a forza nelle milizie. “Sembra un attentato ben pianificato – è stato il commento di un italiano raggiunto per telefono a Goma –. Chi sapeva che l’ambasciatore sarebbe passato di lì questa mattina? È vero che quella strada è pericolosa e non si capisce bene perché l’ambasciatore l’ha percorsa senza scorta”. Secondo il ministero dell’Interno congolese “le autorità provinciali non erano a conoscenza della presenza dell’ambasciatore italiano nella zona”, motivo per cui non gli hanno fornito misure di sicurezza. Un documento diffuso dal Wfp chiarisce invece che “l’attacco è avvenuto su un percorso dove era stata concessa l’autorizzazione di viaggiare senza scorta di sicurezza”. Quel tratto di strada è battuto dalle milizie ruandesi dell’ Fdlr, i resti dell’esercito ruandese, formato da hutu, responsabile del genocidio del 1994. Sconfitti allora dai ribelli del Fronte Patriottico Ruandese a maggioranza tutsi, si erano rifugiati in Congo e da lì hanno lanciato attacchi verso il loro Paese.

https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2021/02/23/senza-la-scorta-nel-regno-dei-ribelli-assassinato-lambasciatore-attanasio/6110406/

mercoledì 24 aprile 2013

CONGO & COLTAN: UN OLOCAUSTO TACIUTO PER AMORE DELL'ELETTRONICA -



Quello avvenuto in Congo può essere considerato il più grande olocausto dell'era contemporanea, taciuto al mondo e alla storia, perpetrato dalle grandi multinazionali dell'elettronica che permettono atroci crimini pur di estrarre il MIRACOLOSO COLTAN. le compagnie che fanno uso di minerali rari e semiconduttori, hanno sostenuto e finanziato un etnocidio di oltre 8 milioni di morti nell'Africa centro-occidentale.

-Che cos’è il coltan?

Molti pensano che molte guerre Africane siano la causa di conflitti tribali, ma non è così. Quasi nessuno lo sa, ma questo minerale è la causa principale della guerra che dal 1998 ha ucciso più di 8 milioni di persone in Congo ed è oggi, uno dei componenti fondamentali dei nostri cellulari, un metallo più prezioso dei diamanti.
Il coltan è la combinazione tra 
columbite-tantalite o columbo-tantalite la percentuale di quest’ultima appunto è quella che determina il prezzo del Coltan, dal Coltan si estrae la Tantalite , che è quello che serve nei nostri componenti tecnologici. Il coltan ha l’aspetto di sabbia nera e rappresenta un elemento fondamentale in video camere, telefonini e in tutti gli apparecchi HI TEC (come la playstation) serve a ottimizzare il consumo della corrente elettrica nei chip di nuovissima generazione e rendono possibile un notevole risparmio energetico.

-Ma come si lega il problema della guerra al coltan?

L’ 80 % del Coltan in circolazione si trova solo in Congo, alcune delle più grosse multinazionali sfruttano queste miniere ed i congolesi che vengono pagati 200 dollari al mese (la paga di un normale lavoratore in Congo è di 10 dollari al mese).
Questo scatena una vera e propria corsa alle miniere da parte dei guerriglieri che se ne vorrebbero impadronire, non solo dal Congo ma anche dalla vicina Uganda e Rwuanda.
Ma come è facile prevedere estrarre questo prezioso minerale ha i suoi effetti indesiderati, solo per i minatori ovviamente. Il coltan contiene una parte di uranio, quindi è radioattivo, provoca tumori e impotenza sessuale, viene estratto dai minatori a mani nude… 
Le miniere di Coltan hanno l’aspetto di grandi cave di pietra, il minerale si ottiene spaccando la roccia; spesso i guerriglieri del RDC (Rassemblement Congolaise pour la Democrazie ) si divertono a terrorizzare i civili ed i minatori uccidendoli nelle miniere,tanto che racconta un ragazzo i lavoratori hanno dovuto scavare delle buche in cui ripararsi ogni volta che arrivano i ribelli. Qualche anno fa in Italia la gente impazziva per trovare nei negozi la Playstation 2, diventata introvabile, il motivo fu proprio la carenza del Coltan di cui si era fermata l’estrazione per i problemi legati alla guerra.

I soldi che le multinazionali spendono per estrarre il Coltan come sempre non servono per alimentare la popolazione, costruire scuole o ospedali, tutt’altro, servono a finanziare la guerra, comprare Armi, dar da mangiare ai soldati. Pochi sanno quali sono esattamente le società che comprano il Coltan, non è facile scoprirlo, perché ci sono decine di intermediari che passano dall’Europa, in particolare dal Belgio (si sospetta che anche l’ex compagnia aerea di bandiera belga la “Sabena” trasportasse illegalmente il minerale) Ma i principali fautori di questo che sta diventando un genocidio sono Nokia, Eriksson e Sony, non basta ma sotto c’è anche un mercato nero del coltan che viene rubato dai guerriglieri e poi rivenduto attraverso altri mediatori ugandesi, rwuandesi, e spesso europei ed americani.

Come detto precedentemente il prezzo del Coltan varia a seconda della percentuale di Tantalite, nel 1998 il Coltan costava 2 dollari al kg, oggi ne costa 100, ma questo mercato è estremamente instabile ,perché nel 2004 quando la richieste da parte dell’occidente erano tantissime arrivò a costare 600 dollari al kg.
Recentemente è stato scoperto un nuovo giacimento di Coltan, in Amazzionia, si comincerà a lavorare presto con le conseguenze che tutti possono prevedere, forse altre storie di ribellione degli Indios e morte. Da piccolo mi venne insegnato che la risoluzione della guerra è sempre la PACE , temo che in questo caso se nulla cambierà, la fine della guerra del Congo, si otterrà solo con la fine delle sue risorse minerarie, e guerra e distruzione si concentreranno in un altro.... .... meraviglioso posto…..da distruggere.

Angelo Calianno


https://www.facebook.com/photo.php?fbid=368936046544121&set=a.129496543821407.20587.128744460563282&type=1&theater