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mercoledì 4 luglio 2018

Forse, a volerci pensare, non è tutta colpa della UE...



Mi sta sorgendo un grande dubbio: e se dietro il diniego di accoglienza dei vari paesi facenti parte dell'Unione Europea ci fosse la volontà di dissociarsi da ogni responsabilità in quanto a conoscenza di un eventuale accordo segreto stipulato tra il nostro vecchio governo e il governo libico per una tratta di esseri umani? Non è novità che il nostro (fortunatamente) ex governo abbia chinato il capo alle lobby ed ai potentati economici per mantenere saldo il potere...hanno consegnato la nostra terra e la nostra dignità a chiunque volesse profittarne!
Infatti, molti di questi poveri esseri umani vengono utilizzati come schiavi dai padroncini della manovalanza a costo zero, che le donne vengono costrette a prostituirsi, e che c'è, purtroppo, gentaglia che lucra sulla loro pelle nei pseudo "centri di accoglienza"....


Sappiamo anche come l'uomo sappia essere l'essere più spregevole ed ingrato mai vissuto sulla terra.

Il dubbio prende forma e si quantifica quando, con estrema arroganza, i paesi della UE ci criticano se non apriamo i porti e non accogliamo i migranti, ma rifiutano di prendersi il carico del loro sostentamento nella loro terra.

Forse, a volerci pensare, non è tutta colpa della UE.

sabato 10 settembre 2016

11 settembre - PERCHE' DUBITARE DELLA VERSIONE UFFICIALE CHE CI E' STATA RACCONTATA?


La versione ufficiale degli attentati dell'11 settembre 2001 in breve è questa:
L'11 settembre 2001, diciannove terroristi arabi suicidi pieni di un generico odio verso la libertà e la democrazia americana hanno dirottato (armati di taglierini) quattro aerei di linea (per la precisione due Boeing-757 e due Boeing-767 della American e della United Airlines) e ne hanno fatti schiantare due contro le Torri Gemelle del World Trade Center (WTC) di New York, che sono poi crollate in un modo che se davvero non ha impiegato esplosivi allora ha violato varie leggi fisiche, e un terzo contro il Pentagono, per mostrare la propria devozione ad Allah e punire il blasfemo impero capitalista americano.

Il quarto (il volo UA-93) a quanto ci è stato riferito si è schiantato al suolo nella Pennsylvania occidentale, dopo che i passeggeri hanno contrastato i terroristi, li hanno sopraffatti e in un gesto di eroismo si sono sacrificati schiantandosi in un campo deserto per evitare altre morti.

Poi, circa sette ore dopo il crollo delle Torri Gemelle, un terzo grattacielo, il WTC-7, ha deciso di crollare sulla propria pianta in sei secondi e mezzo, anche lui violando varie leggi fisiche (se davvero non sono stati usati esplosivi, altrimenti è stata una normale demolizione controllata).

Due giorni dopo questi avvenimenti, l'FBI ha tirato fuori dal cilindro, in modo tuttora imprecisato, i nomi e le identità dei 19 dirottatori e del mandante, tale Osama bin Laden, e da allora quell'uomo e quei diciannove volti sono per tutto il mondo i colpevoli del più grande attentato terroristico della storia (nonostante lui abbia sempre negato ogni coinvolgimento e si sappia da anni che in realtà molti dei cosiddetti dirottatori sono probabilmente ancora vivi e del tutto estranei alla vicenda).



Perché dubitare di questa versione?

Perché è assurdo, contraddittorio, illogico o proprio impossibile:
  1. Che l'FBI sia stata in grado di identificare tutti e diciannove gli attentatori (cosiddetti "suicidi" ma in realtà mica tanto) in meno di 48 ore, fornendo tanto di fotografia per ciascuno (per alcuni addirittura due), nonostante almeno la metà di loro fosse del tutto sconosciuta alla autorità stesse, al momento degli attentati, per loro stessa ammissione.
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  2. Che Osama bin Laden abbia ordito questa macchinazione infernale, la cui preparazione sarebbe durata cinque anni,
        a) puntando tutto sulla totale inesperienza dei suoi piloti/dirottatori,
        b) nonostante non avesse nessun vero motivo per farlo (a parte un imprecisato "odio per la democrazia americana"),
        c) non abbia infatti mai rivendicato gli attentati,
        d) chi ne ha tratto ogni vantaggio sia stata la stessa amministrazione che lui voleva colpire, per quanto ne conoscesse alla perfezione progetti geopolitici e interessi specifici.
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  3. Che le autorità americane, che hanno voluto mostrare infinite volte l'impatto degli aerei nelle Torri, non abbiano mai presentato al pubblico una sola immagine dell'aereo che si avvicinava al Pentagono (a parte questo e questo ridicoli filmatini che mostrano tutto tranne un boeing 757), quando:
        a) oltre 80 telecamere avrebbero dovuto filmarlo (e almeno 4 da distanza ravvicinata),
        b) si sa per certo che di almeno due di questi nastri siano stati sequestrati dall' FBI (fonte), e che 80 vengono tenuti segreti senza essere rilasciati con la scusa che "tanto non mostrano nulla".
        c) l'estrema scarsità di rottami del 757 (vedi quiquiqui e qui) sia forse l'elemento principale su cui si fondano tutte le accuse rivolte all'amministrazione.
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  4. Che parimenti non abbiano saputo mostrare nessuna immagine di video-security dei dirottatori all'imbarco dei rispettivi voli (ma solo sfocate immagini dei giorni precedenti), quando i dubbi sulle loro identità sono forse il secondo punto debole dell'intera versione ufficiale.
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  5. Che Mohamed Atta e Aziz Alomari, dopo anni di accurata preparazione, abbiano rischiato di vanificare la loro intera missione, andando a cercarsi - senza motivo apparente - una coincidenza aerea talmente stretta, che ha nel frattempo permesso agli investigatori di venire in possesso di preziosi elementi per l'indagine.
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  6. Che un dirottatore in procinto di morire spedisca alla propria fidanzata - con la quale sta da 5 anni - una lettera-testamento in cui si autoaccusa, dei manuali di volo (?!) e una copia del Corano (?!), sbagliando il suo indirizzo, ma si ricordi in compenso di mettere l'indirizzo del motel in cui alloggia, così che in caso di disguido postale il pacco possa ritornare al mittente (come poi è avvenuto, e gli investigatori ne sono entrati in possesso e lo hanno usato come prova: che fortuna! Fonti: Guardian e BBC). E in genere che un po' tutti i dirottatori, attenti e precisi come dovevano essere, abbiano saputo disseminare lungo il loro percorso soltanto copie del corano, carte di credito, documenti con le istruzioni per i morituri e manuali di volo in quantità industriali (fonte: CNN). Il ministro tedesco Von Bulow riassume bene questa ridicola situazione.
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  7. Che i suddetti dirottatori siano stati inoltre tanto irresponsabili da ubriacarsi la sera prima degli attentati (tanto un Boeing si pilota anche senza mani, no?), nonostante non potessero bere alcool in quanto musulmani, e da scordarsi, guarda un po' il caso, una copia del Corano nello strip bar in cui erano andati. Quindi abbiamo dei musulmani, per giunta estremisti, misogini e puritani all'ennesima potenza, che si ubriacano (!) in uno strip bar (!!) e poi si scordano lì il loro libro sacro - per cui sono pronti a suicidarsi - come se non avesse la minima importanza (!!!). (Fonte)
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  8. Che ben quattro piloti dilettanti, nemmeno tutti provvisti di licenza, con una pessima reputazione alle scuole di volo (tra l'altro per piccoli aerei da turismo e non per grandi aerei commerciali), e che non si erano mai seduti prima ai comandi di un 757 o di un 767, siano stati perfettamente in grado di prenderne possesso in quota, di guidarli con sicurezza senza commettere il minimo errore, di orientarsi in cieli in cui non hanno mai volato (alcuni di loro non avevano mai volato del tutto), di trovare bersagli a centinaia di miglia di distanza e di centrarli con freddezza e precisione. Il tutto evitando la contraerea statunitense per più di un'ora e mezza in totale.
    Uno di loro in particolare, Hani Hanjour, avrebbe fatto tutto questo compiendo alla fine una spettacolare cabrata di cui è capace solo un caccia militare, e poi una manovra di approccio (al Pentagono) tanto illogica quanto aerodinamicamente impossibile (vedi qui) per aerei di quelle dimensioni.
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  9. Che di otto piloti su otto - due piloti e copiloti della American, altrettanti della United - nemmeno uno abbia fatto in tempo ad azionare il segnale di emergenza che indica a terra un dirottamento in corso. Corrisponde al pulsante che gli impiegati di banca hanno sempre a portata di mano per segnalare alla polizia un'eventuale rapina. Questa mancata segnalazione ha permesso alle autorità di allungare considerevolmente il periodo di tempo in cui possono sostenere di "non aver capito" che si trattasse di dirottamenti e giustificare così l'inattività dell'aviazione. Ma in realtà, dopo il primo dirottamento accertato, avrebbero dovuto comunque reagire immediatamente allo spegnimento del transponder (fra l'altro inspiegabile anch'esso) negli altri tre. La cosa invece non è avvenuta.
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  10. Che 19 dirottatori, che volano a centinaia di miglia di distanza l'uno dall'altro senza essere diretti da una regia esterna, siano in grado di compiere una determinata manovra in perfetta coordinazione con quella di un altro (nel preciso in cui uno si schiantava, l'altro spegneva il transponder), pur essendo partiti da scali diversi, in orari diversi da quelli previsti, ed essendo impossibilitati a comunicare direttamente (cellulari e ricetrasmittenti non funzionano a quella quota e a quella velocità).
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  11. Che abbiano scelto in primo luogo una strategia così assurda, attendendo che ciascuno colpisse il suo bersaglio prima che l'altro entrasse in azione, con due di loro (vedi qui e qui) che si sono addirittura allontanati di 300 miglia dal bersaglio che già avevano a portata di mano. Una strategia che avrebbe potuto funzionare solo nel caso di un improvviso quanto improbabile stallo totale della difesa aerea americana. Che poi è "miracolosamente" avvenuto.
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  12. Che la difesa aerea più sofisticata del mondo sia andata così convenientemente in stallo proprio in quelle due ore cruciali, non riuscendo in nessun modo a fermare, o anche solo ad abbordare, neanche uno dei 4 aerei.
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  13. Che altrettanto convenientemente fossero in corso, proprio in quelle ore e in quei cieli, molte esercitazioni militari assolutamente identiche a ciò che stava davvero avvenendo ai quattro aerei dirottati. Questo infatti ha contribuito non poco ad aumentare il già notevole disorientamento dei controllori, civili e militari, causato da una serie di ordini contraddittori di cui non si è mai conosciuta l'origine. (Fonte)
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  14. Che di questo imbarazzante stallo non sia stata mai fornita nessuna spiegazione, nè risulti che sia stato punito o individuato un solo responsabile per quanto avvenuto. (Di solito, in situazioni come questa, avviene l'esatto contrario: si trova d'urgenza un capro espiatorio da dare al più presto in pasto ai media.) Anzi, assurdamente è avvenuto proprio il contrario: i maggiori responsabili di una tale negligenza sono stati tutti promossi, dopo l'11 settembre 2001, come se il loro lavoro lo avessero fatto alla perfezione (e forse è proprio così, in un certo senso)!
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  15. Che molti passeggeri abbiano compiuto telefonate in volo coi loro cellulari, quando questo si è dimostrato tecnicamente impossibile.
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  16. Che di un aereo schiantatosi al suolo, e ufficialmente non abbattuto in aria (UA-93), si possano trovare rottami e resti per un raggio di circa 8 miglia (13 Km) ma nessun rottame sul luogo dello schianto.
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  17. Che le autorità americane e il NIST, l'organo che ha svolto le indagini scientifiche ufficiali, abbiano sostenuto - e continuino a sostenere - che il WTC-7 sia crollato per conto proprio, a causa del calore degli scarsi incendi che si erano sviluppati, quando sono state smentite dallo stesso padrone del WTC Plaza, Larry Silverstein (che sembra averne ammesso pubblicamente la demolizione controllata, quando ancora nessuno dubitava della versione ufficiale), e da molti esperti di demolizioni. Senza contare le innumerevoli prove che indicano che non può fisicamente essere stato un crollo spontaneo, e che deve per forza essere stata una demolizione deliberata.
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  18. Che le stesse autorità sostengano che le Torri Gemelle siano crollate per il solo impatto degli aerei e per i conseguenti incendi, quando:
        a) il progetto prevedeva chiaramente che avrebbero potuto assorbire l'impatto di più di un grosso jet commerciale, come spiega in un'intervista lo stesso manager del progetto, Frank de Martini,
        b) per spiegarne il crollo spontaneo verticale e simmetrico sia necessario violentare oltre ogni limite le leggi della fisica e ignorare le proprietà di dispersione del calore dell'acciaio,
        c) i reperti visivi e le testimonianze dirette degli stessi pompieri siano pesantemente a favore della demolizione controllata, così come le molte analisi ingegneristiche (vedi ad esempio qui e qui),
        d) i crolli delle Torri Gemelle e del WTC-7 presentano tutte le caratteristiche delle demolizioni controllate e nessuna dei crolli spontanei, e
        e) sono state ritrovate tracce di nano-thermite nelle macerie, una sostanza incendiaria talmente avanzata da richiedere l'uso di nanotecnologia per essere creata e che non può essersi formata da sola.
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  19. Che ulteriori leggi della fisica siano state sospese, permettendo a dei passaporti di normale cartoncino di sopravvivere a una esplosione a circa 800 gradi centigradi, e che questi passaporti appartenessero proprio a dei dirottatori e siano stati trovati casualmente proprio da agenti dell'FBI. Cosa che, oltre che al WTC, è successa anche per il volo UA-93, nel qual caso sono state trovate moltissime cose appartenenti ai dirottatori in condizioni incredibilmente buone, ma, stranamente, nessun rottame riconoscibile di aereo. Guardate una foto ad alta definizione del magico passaporto trovato al WTC: il mio è in condizioni peggiori, e non si è trovato in mezzo allo schianto di un aereo contro un grattacielo.
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  20. Che il Pentagono sia stato colpito da un Boeing 757 (pesante circa 100 tonnellate, lungo 47 metri e largo 38) carico di passeggeri e carburante (circa 20 tonnellate di kerosene), nonostante:
        a) alcune fotografie, la cui autenticità è fuori dubbio (perché usate anche dal Pentagono stesso come prova), mostrino in maniera disarmante la quasi totale assenza dei suoi resti.
        b) sulla facciata ancora integra del Pentagono risulti solo un foro di entrata di non più di 6-7 metri x 12-13 (basta tenere conto che le finestre sono alte circa 1,8 metri),
        c) molte finestre di quella facciata avessero ancora i vetri intatti, dopo l'impatto,
        d) esista un foro d'uscita, di circa 3 metri, all'interno del terzo anello del Pentagono, la cui origine non è mai stata spiegata da nessuno, e che rimane a tutt'oggi assolutamente incomprensibile, e
        e) perfino delle valutazioni professionali di ingegneri meccanici affermano la completa incompatibilità dei danni sulla facciata con lo schianto di un Boeing 757..
  21. Che nonostante la quasi totale scomparsa dell'aereo sia stato possibile recuperare e identificare i resti di quasi tutti i passeggeri, compresi quelli dei dirottatori. Ovvero che acciaio e alluminio brucino, ma la carne umana no.
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  22. Che già neanche 15 minuti dopo che il secondo aereo aveva colpito il WTC veniva indicato il nome di Bin Laden quale mandante degli attentati, e senza presentare alcuna prova (che tuttora non è stata presentata, a parte i video-confessione già ampiamente smentiti).
    Un tempo davvero record per la risoluzione delle indagini: mai nella storia delle investigazioni su questioni di terrorismo internazionale c'è stata una soluzione del caso nell'ordine di minuti, doppiamente incredibile se unita all'ammissione ufficiale delle autorità investigative Usa secondo cui fino al momento degli attentati si sarebbero fatte trovare completamente all'oscuro ed ignare di tutta la trama pluriennale del complotto.
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  23. Che le parole di Van Romero (uno dei massimi esperti in materia, vice-presidente del New Mexico Tech Institute, già direttore del "Energetic Materials Research and Testing Center" che studia gli effetti delle esplosioni controllate degli edifici), pronunciate poche ore dopo gli attentati: "La mia opinione è che dopo l'impatto degli aerei con le Torri ci siano state alcune cariche esplosive piazzate all'interno degli edifici che hanno provocato il collasso delle Torri", siano completamente false, e che abbia mentito per qualche motivo, pur non avendo nulla da guadagnare (e tutto da perdere, anzi) contraddicendo la versione ufficiale del governo USA.
    Questa ipotesi è inoltre avvalorata dai dati sismografici (vedi ad esempio quelli della Columbia University qui e qui). Sono state infatti registrate due scosse di magnitudine 2.1 e 2.3 (di gran lunga troppo elevate per semplici crolli spontanei) al momento esatto dell'inizio dei crolli delle due torri, PRIMA che i primi blocchi e le prime macerie impattassero a terra. Questo sembra indicare l'impiego di potenti esplosivi appena prima del crollo delle Torri.
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  24. Che sia solo un'incredibile coincidenza che i militari americani stessero predisponendo piani di guerra contro l'Afghanistan già da mesi prima degli attentati dell'11 settembre. Forse stavano cercando qualche evento che spingesse il pubblico americano, generalmente disinteressato, verso una guerra, come avvenuto in passato (vedi precedenti storici all'11 settembre) e come progettavano di fare anche negli anni '60?
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  25. Che documenti cartacei e passaporti che incriminavano Bin Laden e i suoi 19 dirottatori siano stati ritrovati intatti presso le rovine del WTC e di UA-93, mentre le scatole nere degli aerei delle Torri - progettate appositamente per resistere ad ogni tipo di incidente - erano danneggiate al punto da risultare inutilizzabili. Dovrebbero costruirle dello stesso materiale dei passaporti arabi.
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  26. Che anche a distanza di giorni e persino di settimane dagli attentati al WTC agli operatori video sia stato proibito di riprendere o fotografare le macerie da determinate angolazioni, così come lamentato dal corrispondente della CBS Lou Young, il quale ha chiesto: "Cos'hanno paura che vediamo?"
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  27. Che un piano terroristico così sofisticato, che ha implicato sicuramente molte persone e una preparazione di almeno cinque anni, sia riuscito a sfuggire a tutti i servizi di intelligence, in particolare CIA ed FBI. E che invece di destituire i responsabili di questo fallimento li abbiano promossi, e invece di ristrutturare completamente queste agenzie abbiano raddoppiato il loro budget.
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  28. Che la Torre Sud del WTC sia crollata per prima quando era meno danneggiata della Torre Nord, che era stata colpita in pieno ed è bruciata per molto più tempo prima di crollare.
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  29. Che i molti testimoni che affermano di aver sentito ulteriori esplosioni all'interno degli edifici del WTC stiano tutti mentendo per qualche strano motivo. E perché la distruzione delle Torri è sembrata più una implosione controllata che un cedimento spontaneo (vedi qui per le molte ed evidenti differenze tra un crollo spontaneo e una demolizione controllata, spiegate nel dettaglio anche da molti ingegneri)?
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  30. Che anche il Ministero degli Esteri dell'Arabia Saudita e i vari giornali che hanno pubblicato la notizia abbiano mentito, quando hanno comunicato che alcuni dei presunti dirottatori non si trovavano a bordo degli aerei dirottati e di fatto sono tuttora in vita. Perché questi nomi si trovano ancora sulla lista dell'FBI? E perchè, se come hanno sostenuto alcuni si tratta di casi di omonimia, hanno anche le stesse facce, gli stessi dati anagrafici, gli stessi titoli di studio e gli stessi lavori dei presunti dirottatori? Sono tutti sosia perfetti e contemporaneamente anche omonimi, con in più una vita identica a quella dei dirottatori? C'è la stessa probabilità di vincere cento volte di fila alla lotteria. Senza comprare il biglietto.
    Se invece i veri dirottatori hanno rubato nomi e identità a quei 19 uomini, allora non si capisce perché l'FBI continui ancora oggi ad indicare quei 19 uomini innocenti come colpevoli, perché continui a ripetere una versione dei fatti falsa, e soprattutto perché non abbia fatto niente per trovare i veri colpevoli.
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  31. Che, con tutte le scuole di volo presenti in America, subito dopo gli attentati gli agenti dell'FBI siano andati precisamente in quelle dove si sarebbero addestrati i dirottatori, a colpo sicuro, e abbiano indovinato quali scuole fossero "per pura fortuna" (parole loro: "we got lucky").
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  32. Che uno dei dirottatori citati si sia portato un bagaglio per un volo suicida e lo abbia poi lasciato nella sua macchina all'aeroporto assieme ad una lettera che lo indicava come colpevole, ai soliti manuali di volo e alla solita copia del Corano.
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  33. Che l'America abbia bombardato l'Afghanistan e l'Iraq quando i dirottatori non erano né afghani né iraqeni, ma arabi provenienti da vari paesi mediorientali. E' come se la Francia facesse un attentato alla Russia ed essa per tutta risposta bombardasse l'Italia. Non ha senso, a meno che l'attentato non sia solo un pretesto per attuare piani che erano pronti già da molto prima e per poter attaccare chiunque e dovunque, a prescindere dalla sua nazionalità, solo in virtù del sospetto che si tratti di terroristi o di gente che favorisce dei terroristi.
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  34. Che i terroristi siano riusciti a ottenere i segretissimi codici e segnali della Casa Bianca e dell' Air Force One - pretesto per sballottare il Presidente Bush per tutto il paese l'11 settembre, mente intanto Cheney prendeva in mano la situazione e faceva i suoi comodi (dettagli e fonti).
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  35. Che i testimoni che hanno parlato di un secondo aereo non identificato che seguiva il volo UA-93 (quello che sarebbe precipitato al suolo in Pennsylvania per una coraggiosa ribellione dei passeggeri) e di palle di fuoco esplose in aria stiano tutti mentendo per qualche misterioso motivo, e che un aereo che si schianta al suolo spedisca rottami fino a 13 Km di distanza e faccia solo una buca di una quindicina di metri al suolo, non lasciando inoltre nessun rottame riconoscibile all'interno di essa o nelle sue vicinanze.
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  36. Che i notiziari abbiano descritto alcuni passeggeri del volo UA-93 mutilati e con la gola tagliata con dei taglierini (fonte), mentre la rivista "Time" del 24 settembre 2001 ha riportato che uno dei passeggeri ha chiamato a casa col cellulare per riferire: "Siamo stati dirottati, ma ci stanno trattando gentilmente".
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  37. Che gli occasionali messaggi video di Osama bin Laden siano stati dichiarati completamente e sicuramente FALSI da un istituto svizzero che si occupa di autenticare materiale audiovisivo, ma che continuino a venire comunque considerati prova della colpevolezza di Bin Laden e vengano usati come motivazione per invadere e depredare qualunque nazione gli USA vogliano, nonostante Bin Laden abbia negato più volte di aver avuto qualcosa a che fare con gli attacchi dell'11 settembre 2001 (e non si è mai visto un terrorista che prima fa un attacco e poi non lo rivendica. Di solito avviene il contrario: molti gruppi terroristici cercano di prendersis il "merito" di ogni attentato, e le forze dell'ordine hanno un bel daffare a distinguere la vera rivendicazione da quelle false).
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  38. Che, nonostante i crolli perfettamente verticali e simmetrici di edifici siano un evento talmente difficile da realizzare che solo poche compagnie di demolizioni controllate al mondo ci provano, e sia una cosa che comunque richiede sempre settimane o mesi di accurata pianificazione, l'11 settembre 2001 siano avvenuti ben tre crolli verticali e simmetrici del tutto spontanei, tutti lo stesso giorno e allo stesso identico modo, cosa che è stata più volte e dichiarata IMPOSSIBILE dal punto di vista matematico e fisico da centinaia di ingegneri e architetti.
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  39. Che le tracce di nano-thermite ancora attiva ritrovate nelle macerie delle Torri Gemelle, una sostanza incendiaria in grado di sviluppare oltre 2.500 °C (l'acciaio fonde a 1.538 °C) e che è talmente avanzata da richiedere l'impiego di nanotecnologia per essere creata, sia comparsa da sola per magia durante i crolli, nonostante lo scienziato che l'ha ritrovata, Niels Harrit, affermi che una cosa del genere è del tutto impossibile, e che la nano-thermite non avesse alcun motivo di trovarsi negli edifici a meno di non essere stata usata per demolirli.
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  40. Che le migliaia di scienziati, ingegneri, fisici, studiosi e professionisti di ogni tipo che si sono riuniti in varie associazioni contrarie alla versione ufficiale si sbaglino tutti quanti nel ritenerla fisicamente impossibile, e che le migliaia di studi, analisi, testimonianze e prove raccolte in questi anni da queste associazioni siano tutte false o errate. (E' disponibile una playlist Youtube con videointerviste ad alcuni di questi esperti in cui spiegano perché non credono alla versione ufficiale dell'11 settembre).
Tutti questi punti elencati (tratti da luogocomune.net, da disinformazione.it e in alcuni casi aggiunti da me) sono assurdi, illogici, contraddittori o semplicemente impossibili.
Queste incredibili incongruenze risultano molto sospette, soprattutto considerando che ad oggi non è stata fornita al mondo una sola prova autentica che leghi bin Laden o la sua presunta organizzazione agli attentati di quel giorno, e che diversi personaggi al vertice dell'amministrazione (John Ashcroft, Ministro di Giustizia, Theodore Olson, Procuratore Generale, Donald Rumsfeld, Ministro della Difesa) hanno ripetutamente dichiarato che è assolutamente lecito, per un governo, mentire al mondo intero - nemici e amici - pur di raggiungere i propri fini.
Ricordiamo inoltre che in questi anni nessuno ha mai saputo rispondere alle 12 DOMANDE che abbiamo rivolto ai sostenitori della versione ufficiale. Perché, se i nostri dubbi sono davvero privi di senso come dicono?


Ecco perchè moltissima gente, come potete vedere nell'immagine qui sotto, dubita della versione ufficiale che ci hanno raccontato a proposito dell'11 settembre. Ed ecco perchè bisogna farsi parecchie domande.


mercoledì 19 dicembre 2012

CALVI SI SUICIDO' ?



Londra - Roberto Calvi fu "suicidato". Queste, in sintesi, le conclusioni dei periti incaricati dal giudice per le indagini preliminari di Roma Otello Lupacchini di indagare sulla misteriosa morte a Londra del presidente del Banco Ambrosiano. La perizia fu disposta nel 1998 nell'ambito del procedimento pendente a carico di Flavio Carboni, Ernesto Diotallevi e Pippo Calò, e fu affidata a un collegio di esperti composto da professori di diverse università. Il compito era quello di stabilire esattamente le circostanze della scomparsa del banchiere che fu al centro di controverse vicende finanziarie.
Ovvio che dopo la perizia dei professoroni non si è saputo nulla tanto che nel 2002 il cadavere di Calvi fu riesumato per confermare esattamente quello che si era detto.
L'inchiesta smentisce nuovamente l'ipotesi del suicido, ma non ci voleva una inchiesta per capire che Calvi non si era suicidato, o per lo meno non si era suicidato impiccandosi. Basta osservare la foto per comprendere che non si evincono le classiche contratture dell'impiccagione. Impiccandosi si muore con i piedi dritti nel tentativo di toccare terra e successivamente perche' il corpo si rilassa, dopo essere deceduti, e i piedi, non toccando il suolo, vanno verso il basso dritti, quindi quando il corpo si irrigidisce dobbiamo trovarli in quella posizione. I piedi di Calvi invece sono posizionati normalmente, uno, l'altro e' dritto ma non nella posizione dovuta cosi' come le braccia, segno evidente che Calvi e bastava osservare il cadavere, è stato ucciso altrove e poi impiccato.
Questo lo sottolineo per tutti coloro che continuano a dubitare che esistono i servizi segreti, la mafia, e tutto il resto, abbiamo avuto numerosi Presidenti che hanno detto che la mafia non è mai esistita e che non credono nelle fitte trame, da Andreotti, a Berlusconi e di recente Mario Monti che ha messo in dubbio l'esistenza della massoneria, cosa che storicamente e' confermata.
Aggiungo che la casa di Calvi, ispezionata giorni dopo il ritrovamento, era piena zeppa di medicinali, dai barbiturici ad altro, quindi se intendeva suicidarsi non sarebbe andato a finire sotto un ponte con il fiume in piena, anche se e' vero che chi intende suicidarsi non e' calcoli bene dove e come e quando.
Ma le stesse conclusioni dell'inchiesta, smentiscono l'ipotesi del suicidio e sostengono invece la tesi dell'omicidio, che si sarebbe consumato in un cantiere situato sulla sponda del Tamigi distante circa cento metri dal ponte londinese dove Calvi fu trovato impiccato. Cantiere che poi risulto' appartenere ad un noto mafioso Il corpo del banchiere, insomma, sarebbe stato condotto sotto il Blackfriars Bridge e lì fu inscenato il falso suicidio.
Ma analizziamo la perizia :
Dalle analisi radiografiche sul cadavere di Calvi, risultano assenti lesioni ossee nel tratto cervicale, assai probabili in caso di morte per impiccagione con una corda lunga abbastanza da consentire al corpo uno sbalzo di un metro e mezzo. E dunque un micidiale contraccolpo. Inoltre, il fatto che manchino tracce di fuoriuscita di aria dall'albero respiratorio dimostrerebbe che la lesione sul collo nella parte corrispondente alla tiroide si verificò quando Calvi era già morto.
In poche parole quando si muore per impiccagione, non si muore per asfissia … decisamente si muore perche' la caduta fa stringere la corda al collo che lo spezza... successivamente si smette di respirare e si lasciano tracce evidenti. In questo caso non ci sono, ne' il collo ' spezzato ne' tracce della fuoriuscita d'aria.
Ma c'è di più. Dalle analisi micromorfologiche, microchimiche e di distribuzione topografica delle lesioni delle unghie, i periti concludono che le mani di Roberto Calvi non toccarono direttamente nessuno dei mattoni che furono poi trovati nelle tasche del suo vestito.
Mattoni che secondo le prime indagini risultate ufficiali per anni, sarebbero serviti a Calvi per rimanere immerso nel fiume e che lui, sempre secondo i periti di allora si era messo in tasca per pesare di piu' anche in merito all'intenzione di suicidarsi impiccandosi. Le tasche dove erano stati inseriti i mattoni risultarono strappate, cio' vuol dire che chi ha messo quei mattoni li ha inseriti con forza, tanto da lacerare in parte le tasche della giacca.
Analoghe analisi dimostrano che il banchiere non toccò alcuna parte dell'impalcatura che si trovava sotto il ponte dei Frati Neri. Cosa che sarebbe stata invece necessaria per arrampicarsi.
Da ricordare che l'impalcatura era stata verniciata da poco, quindi per salirci sopra tale vernice doveva essere presente sia nelle mani che sotto le scarpe, cosa mai trovata. Come presente sulle mani e sulle scarpe doveva esserci del residuo di ferro. Niente.
Infine, le mani del presidente dell'Ambrosiano, prima della morte, sono state coinvolte "passivamente in movimenti bruschi, ripetuti e violenti", che si sarebbero svolti in un "contesto ambientale diverso" da quello nel quale è stato trovato il cadavere. Questo ambiente, essendo caratterizzato dalla presenza di sostanze generalmente usate nell'edilizia, potrebbe quindi corrispondere, secondo i periti nominati dal giudice Lupacchini, alla discarica edile situata a cento metri dal Blackfriars Bridge.
Ci sono anche dei lividi sui polsi e delle lesioni non accidentali che fanno sostenere la tesi che Calvi fu trattenuto violentemente ed ucciso, con altro metodo di soffocamento.
La dimostrazione starebbe nelle lesioni provocate da "corpi duri" alle mani di Calvi. In questo caso è stata riscontrata la presenza di materiale eterogeneo con il quale le dita mani sono venute in contatto. Tra queste il magnesio, presente nelle pietre verdi, o serpentine, utilizzate come pietre ornamentali nell'edilizia.
Tutti elementi che dunque, secondo i periti, tendono ad escludere che il presidente del Banco Ambrosiano, morto il 18 giugno del 1982, abbia voluto uccidersi. E che invece dimostrerebbero la tesi opposta. Vale a dire un assassinio che fu poi mascherato da suicidio per impiccagione.
Questo per far comprendere a tutti che i servizi segreti deviati in Italia sono una presenza e che Calvi aveva giocato sporco con il danaro del Vaticano e di tante altre persone che al vaticano stesso lo avevano girato, e se il cantiere dove sarebbe stato ucciso Calvi era di proprieta' mafiosa si puo' comprendere chi lo ha ucciso, c'e' anche da dire che mafia di allora non si muoveva in merito ad un tale eclatante assassinio senza aver ricevuto ordini e coperture.
B.K

mercoledì 21 novembre 2012

Il silenzio amaro di Berlusconi e i dubbi sull’arma del ricatto. - Ugo Magri



Qualcuno vocifera che i filmati in mano ai rapitori potessero riguardare l’ex premier.

L’ansia per il collaboratore in pericolo, il cuore in gola, lo sdegno, la paura e chissà cos’altro ancora, sono tutte emozioni svaporate da tempo, nella villa di Arcore. In fondo è passato un mese, anzi di più, da quella notte tra il il 15 e il 16 ottobre, quando i banditi irruppero a casa Spinelli. Allora sì che sarebbe stato interessante scrutare l’animo del Cavaliere, scandagliarne i sentimenti. 

Ma adesso sembra tardi: Berlusconi ha avuto tempo e modo di metabolizzare la storiaccia, forse di rimettere un po’ di cose a posto. Con chi lo frequenta, si mostra dispiaciuto e distaccato, cupo di umore ma niente affatto «bollito» (come qualcuno in vacanza con lui in Kenya sparge la voce). Del sequestro s’era occupato intensamente nelle 31 ore successive, e quanto ne è tracimato l’altro ieri non costituisce sorpresa per lui, tutto previsto, tutto calcolato. Né aveva motivo per stare particolarmente sulle spine: i banditi chiedevano tanti soldi in cambio di presunte rivelazioni sul Lodo Mondadori, questo perlomeno ha messo a verbale il suo ragioniere. Presentando così Berlusconi due volte vittima, prima delle «toghe rosse» che gli hanno estorto 560 milioni e poi dei delinquenti comuni, salassato da una parte con le armi della legge e dall’altra con la bruta violenza.  

Questa in fondo è l’idea che, tra la gente comune, alcuni si sono fatti, un po’ commiserando l’ex premier vittima delle aggressioni e un po’ invidiando la sorte dei ricchi, ricattati sì ma sempre in grado di scucire il quattrino... 
Insomma, da quando è venuta fuori la vicenda pare che l’ex premier non sia né choccato né tantomeno affranto. Da lui nessun pubblico commento, giudicato superfluo; campo libero all’avvocato Ghedini.  

Il quale è stato inflessibile nel difendere la versione ufficiale, non solo con i cronisti ma con gli stessi esponenti del partito. Dove, di tutta questa vicenda, non si era percepito nulla. Nemmeno un cenno alla lontana da parte del Capo, zero assoluto. Emilio Fede racconta a «Radio Città Futura» di averne avuto sentore, qualcuno gli aveva sussurrato del sequestro. Però l’ex direttore del Tg4 è da sempre sulla notizia, in qualche caso c’è pure caduto dentro (deve difendersi dall’accusa di avere procurato escort al Cavaliere), comunque sia l’ambito che bazzica Fede non è certo quello della politica romana. Conferma un esponente Pdl tra i più autorevoli: «In diciott’anni di regno, è stato il segreto meglio custodito da Berlusconi, forse anzi l’unico che lui non abbia spifferato in giro...». 

Non tutto però è andato per il verso giusto. Se n’è accorto ieri di buon’ora Bonaiuti, il portavoce: troppi dubbi sparsi dagli inquirenti, troppi i punti interrogativi sul presunto versamento di 8 milioni, con l’idea qua e là affiorante che Silvio sia rimasto vittima delle sue cattive amicizie, mai uno statista dovrebbe figurare in cronaca nera. Allora Bonaiuti si è attaccato al telefono, sollecitando e ottenendo un rinforzo di verità sulle troppe ore di «black out» dopo il sequestro, quando Spinelli ancora non era andato dai magistrati. La precisazione non ha fermato il fiume di illazioni, cui dà voce con la solita sbloccata franchezza sul suo sito Dagospia: «Dai, Banana, dillo pure che non erano i video di Fini e dei magistrati, né carte segrete sul Lodo Mondadori, ma i video delle tue “cene eleganti” l’arma del ricatto!». È un tormentone che scandirà le prossime fasi dell’inchiesta, man mano che la Boccassini scaverà nella melma. Però intanto l’«alibi» regge, e permette a Berlusconi di gettarsi alla riconquista del partito, che Alfano e i colonnelli gli vorrebbero sfilare...